Bilancio e verifica: è l'ora della verità per Biagio Sciortino

Bilancio e verifica: è l'ora della verità per Biagio Sciortino

Politica
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Si consuma in questi giorni l'ultimo importante passaggio politico e amministrativo, superato il quale, si aprirà di fatto la campagna elettorale.

L'approvazione del bilancio di previsione per il 2010 e il responso definitivo dell'U.D.C. sulla esperienza dei due anni di alleanza con Biagio Sciortino: se sostenere cioè, "usque ad finem" l'attuale maggioranza e il sindaco, o piantare baracca e burattini e riprendersi libertà di manovra.
Ora o mai più.
Ma la discussione interna all'U.D.C. tiene conto anche delle fibrillazioni presenti all'interno del PD lealista che continua a sostenere il sindaco e il sin troppo cauto sostegno che viene alla maggioranza dagli "indipendenti", sostegno che non sembra essere più tanto fideistico e convinto.
Sul giudizio su Sciortino torneremo e torneranno quanti riterranno utile scendere in campo nelle prossime amministrative, Vincenzo Lo Meo in primis, e gli altri candidati.
Alcuni giudizi però sono ormai largamente condivisi in maniera trasversale tra le forze politiche di maggioranza e di opposizione: Biagio Sciortino non si è dimostrato in questi quattro anni all'altezza del compito cui oltre diecimila bagheresi l'avevano chiamato.

Ed i motivi sono tanti.
Non è stato fortunato Sciortino e molte circostanze gli sono state sicuramente avverse, a partire dalla debolezza e dalla scarsa qualità delle squadre assessoriali che via via nel tempo ha messo in campo, e che hanno contribuito a far si che Bagheria attraversi uno dei momenti più tristi, da molti punti di vista, della propria storia dal dopoguerra ad oggi; sino ad arrivare alla vicenda Coinres, che oltre alle montagne di rifiuti che per mesi hanno assediato Bagheria, ha mostrato in questi anni il volto peggiore del clientelismo cialtrone, arrogante e sfrenato cui Sciortino non è stato certo estraneo.

Ma molto ci ha messo di suo, il sindaco: non ha manifestato quella autorevolezza , quella capacità di direzione politica e amministrativa, quel carisma e quel prestigio necessario a guidare e orientare i processi complessi di una città come Bagheria.

Avremo tempo e modo di sviluppare le nostre argomentazioni, ma un limite di Biagio Sciortino va subito sottolineato: in questi quattro anni per la politica bagherese, il sindaco  è stato sempre elemento di divisione e mai di concordia e di unità.

Partito con una maggioranza risicata ma coesa, ha imbarcato dopo due anni l'U.D.C., così come cuore e convenienze politiche gli dettavano, ha cercato disperatamente di tenere aperti i ponti con il PD, ma alla fine, facendo il pesce in barile, ha frantumato la forza politica che, ininterrottamente dal dicembre del 2001, detiene le massime responsabilità amministrative a Bagheria, creando così divisioni, conflitti e dissapori che ancora oggi paga, ritrovandosi  senza maggioranza.

Quanto all'U.D.C., dopo due anni di commoventi  "omelìe" di Filippo Tripoli e Gino Di Stefano recitate dall'opposizione, si è subito trovato in consonanza con il modo di fare politica del sindaco, qualche assessore soprattutto si è scoperto in grande sintonia con lo "stile Sciortino" per intenderci, con qualche flebile e invisibile distinguo; l'U.D.C. non è riuscita a segnare quel cambio di stile  e di passo che in molti ci aspettavamo.

L'U.D.C. "sente" però adesso che l'opinione pubblica diffusa, la cosiddetta "pancia" del paese, è ormai lontana anni luce dall'essere in sintonia con Biagio Sciortino e morde il freno per dargli il benservito; prevedendo che una sua ricandidatura porterà probabilmente a picco la coalizione che lo sosterrà.
Anche perché quelli dell'U.D.C. leggono anche tra gli indipendenti e nel PD lealista vistose crepe nel consenso e nella solidarietà che manifestano al sindaco.

La pietra di paragone sarà il bilancio: un passaggio strettissimo e pieno di incognite che non si può dire come andrà a finire.

Serpeggiano in conseguenza del braccio di ferro aperto dal sindaco con l'assessore regionale all'Energia Pier Carmelo Russo, le paure di dover pagare, magari fra qualche anno, il pesante costo di un giudizio di responsabilità per irregolarità contabili che potrebbero pesare sul bilancio preventivo 2010 in conseguenza dell'inserimento dei bilanci Coinres.
Qualche consigliere sceglierà sicuramente le ferie nei giorni di approvazione del bilancio, qualche altro avrà qualche parente cui far visita o un'occasione da festeggiare in famiglia, o si scoprirà come sia diventato urgente curare qualche acciacco trascurato.

Sarà dura quindi riuscire a trovare quella maggioranza qualificata che dovrà procedere all'approvazione del bilancio.
Però, non si può mettere limite alla Provvidenza, che potrebbe manifestarsi sotto forma di un voto favorevole magari di avversari storici di Sciortino e di questa maggioranza.

Ormai nei mercati, anche quelli politici, vince la "deregulation"