Spettacolo

Domenica 12 maggio alle ore 15.30 a Bagheria presso la Chiesa Maria SS. Immacolata detta delle Anime Sante, proprio nel mese dedicato alla Beata Vegine Maria, l'Associazione culturale 'Bequadro' di Bagheria, organizza il 1° Festival corale di musica sacra mariana.

L'evento nato da una idea originale del musicista Salvatore Di Blasi vedrà esibirsi una serie di gruppi corali siciliani su testi di musica marina.

Il programma prevede dopo i saluti di Mons. Raffaele Mangano (vicario) e del Parroco della Chiesa don Massimiliano Purpura le esibizioni dei vari gruppi corali.

Saranno presenti:

il Coro Polifonico della Porziuncola della Chiesa della Gancia (Palermo) diretto da Salvatore Catalano che interpreterà  i brani Tota pulchra di autore ignoto e Vergin Santa di D.Russel;

la Schola Cantorum Stabat Mater della Chiesa Maria Santissima Addolorata di Aspra diretto da Salvatore Di Blasi con i brani  O santissima e Tutta Bella;

Coro Polifonico Cantores Dei di Alessandria della Rocca (AG) diretto da A.Greco Lucchina che interpreterà le due Ave Maria di J.Arcadelt e di P.Mascagni;

la Corale Communio Corpus Domini di Marsala diretta da Rita Lo Grasso con il Magnificat di M. Frisina e il Regina Coeli di A.Lotti;

il Coro Eliodoro Sollima di Palermo, direttore Guglielmo Grimaldi con due Ave Maria, la prima di S.Vivona e la seconda di E.Sollima;

l'Ensemble Vocal Ruah di Trapani diretto da Nunzio Baldo Pecorella con i brani Virgo genitrix di A.Donostia e Virgen bendita sin par di P.de Escobar;

la Cappella Musicale Mater Puritatis di Giarre (CT) direttore Giuseppe Ricca con Madre delle tue grazie di Ignoto e Salutiam devotamente dal Laudario di Gualdo Tadino;

la Corale Polifonica Laudate Dominum diretta da Salvatore Di Blasi con il Magnificat di G.Liberto e Ave Laria di S.Di Blasi

nella foto di copertina il Coro Laudate Dominum

"Envolverse en un Tango" di Pietro Galioto pubblicato lo scorso settembre a Buenos Aires dalla casa editrice  Corregidor, è fra i protagonisti esposti nelle nuove edizioni sul tango alla 'Fiera del libro di Buenos Aires' di queste settimane. Rappresenta un evento unico e raro, e che riconosce il valore e la sensibilità espressa sia tecnica, filosofica che emotiva del nostro concittadino proprio nella "patria" del tango.

Riportiamo la soddisfazione dell'autore nell'entrare ufficialmente nella letteratura del tango argentino di Buenos Aires (e quindi di tutto il mondo) e divenire così riferimento, ormai indelebile, per la ricerca di un tango intimo, coinvolgente e originario al quale gli stessi argentini confermano di volere recuperare.

Questo è d'altra parte il messaggio di fondo dello Stile Dinzel al quale l'associazione Aspratango si rifà e ne è protagonosta all'interno della federazione dinzelinternacional.com.

Ricordiamo che la presentazione ufficiale, lo scorso Settembre, si era proprio tenuta nella sede Aspratango di viale Sant'Isidoro, all'interno del 1° Congresso Europeo del Dinzel Internacional e alla presenza, oltre che degli altri rappresentanti colleghi europei, anche dei prestigiosi maestri e ballerini, Gloria e Rodolfo Dinzel, e ai quali anche maestri come Miguel A.Zotto e altri non mancano mai di porre come riferimenti del proprio originario curriculum formativo.

Ma il tango, in quanto arte, si evolve e matura anche in base a sensibilità e riflessioni ed esperienze personali, ed è proprio questo l'argomento e le riflessioni poste nel libro. L'autore riconosce e rispetta quello di ciascuno, ed ha l'umiltà di presentare il proprio, accennando alla timidezza dei primi abbracci nelle milonghe, e poi ancora alla formazione e riflessione anche tecnica maturata per mesi nell'intimità dello Estudio Dinzel di Buenos Aires, dove afferma di avere riscoperto la sincerità e il livello di un Tango autentico di Improvvisazione.

Riuscire a riproporre le stesse atmosfere e energie "sincere" di Buenos Aires, in questa nostra sede europea di tango, è adesso la sfida che lo aspetta insieme agli iscritti dell'associazione, cosciente delle difficoltà che la cultura occidentale spesso lo accetta e lo balla freneticamente solo nei suoi formalismi scenografici da esibizione e nei rigidi tecnicismi competitivi rischiando di ricondurlo ad una asettica giostra.

Non è così, e come afferma l'autore nel prologo, è e deve essere prima di tutto un incontro e una sfida fra un Uomo e una Donna, che con complicità, sensibilità e responsabilità si accolgono e si stimolano in un percorso di coppia, in un "avvolgersi" continuo di due corpi in dialogo fra loro accompagnati dalla melodia.

Avere così riconosciuta, la filosofia, nonchè la tecnica, espressa dalla cultura porteña di Buenos Aires rappresenta pertanto un riconoscimento indelebile e unico, al quale va il nostro apprezzamente e incoraggiamento, e sicuramente costituirà uno dei prossimi "sovenir" che non mancheremo di portarci dai nostri prossimi viaggi a Buenos Aires.

 

nella foto di copertina  lo stand della Corregidor al Festival del libro di Buenos Aires
 

Il culmine di gioia e partecipazione si raggiunge quando tutti insieme grandi e piccini, maschi e femmine, stranieri e indigeni intonano Nel blu dipinto di blu mimando con il movimento del corpo e delle mani l'antico e irrealizzabile sogno dell'uomo: volare cioè, librandosi sulle proprie braccia, cosa sempre possibile però con i sogni e la fantasia.

Volare è diventato ormai una sorta di canto collettivo liberatorio in cui per qualche secondo si chiudono gli occhi e si sogna e si è felici.

Ed ancora più che quella dei bambini, era la partecipazione alla gioia e al senso di libertà che questo canzone ti ispira, degli adulti, di mamme e insegnanti, a farti capire il piccolo miracolo che può compiere la musica che assieme alle danze, ai prodotti tipici, alla cultura, sino ai sistemi didattici ed ai modelli educativi che fanno considerare la nostra scuola 'primaria' una delle migliori nel mondo, sono state il terreno di incontro e di confronto.

Sono stati questi i temi che hanno costituito l'elemento essenziale di questo evento conclusivo del progetto Comenius celebratosi nell'atrio della scuola del 'Cirincione' con centinaia di bambini che per mesi hanno provato cori, con tantissime mamme, ma anche curiosi che hanno trovato in una delle prime giornate di caldo estivo motivo di divertirsi e commuoversi nel vedere le esibizioni dei piccoli studenti.

Commovente anche per spettatori scafati era vedere bambini di sei sette anni, alti un soldo di cacio, cercare di seguire il ritmo delle danze e della recitazione con gli occhi incollati alle inidcazioni maestre e qualche fuggitivo sguardo alle mamme trepidanti.

Nè Modugno nè gli autori pensavano nel lontano 1958 che questa canzone assieme al nostro inno nazionale 'Fratelli d'Italia' e ' O sole mio' sarebbero diventati i brani musicali identitari degli italiani nel mondo, oltre agli spaghetti e alla pizza.

E vedere le loro insegnanti che se li coccolano con gli occhi e con i gesti fanno tutto e si fanno anche capire, le pause, i toni, i movimenti e che quasi con i loro sguardi li sostengono e li reggono, ed i bambini che da questi sguardi amorevoli traggono convinzione e concentrazione per realizzare le loro performance.

Poi la tarantella nell'atrio interno della scuola a cui partecipano con grande sincronia decine e decine di ragazzini/e con i loro tamburelli e le nacchere.

Erano inebriati e dall'accoglienza e dal calore, e non solo metereologico, che hanno trovato in Sicilia i circa quaranta componenti della delegazione di sei paesi, Polonia Cipro, Spagna, Romania, Austri e Turchia, che nell'ambito del progetto Comenius, sono stati per cinque giorni ospiti della scuola 'G.Cirincione' e delle famiglie bagheresi.

Come è giusto che sia abbiamo mostrato le perle più belle che abbiamo in Sicilia oltre il clima: a Bagheria le nostre ville settecentesche, i nostri musei, ma anche Monreale, Palermo, Cefalù, Taormina e l'Etna.

Torneranno portando con sè le immagini più belle, ma tra le più belle ci saranno quelle di bambini e bambine, alti un soldo di cacio o magrolini o rotondi e paffuti, che tutti però indistintamente riportavano nei canti e nelle danze la passione di quelle insegnanti, il cui patrimonio di conoscenze, di umanità e di attaccamento al dovere  possiamo a buon diritto considerare una delle eccellenze che hanno reso, e possono tornare a rendere, l'Italia un grande paese.
 

L'evento 'l'Arte non ha confini' organizzato dal Gruppo Art in Progress di Giuseppe Morici, si è concluso nel migliore dei modi.

L'organizzazione non prospettava tale affluenza di gente, tantè che l'inizio dello spettacolo è stato posticipato.

Gli ospiti hanno dovuto attendere fuori mentre le modelle e i ragazzi del complesso musicale,provavano ancora una volta. Il teatro Butera Branciforti purtroppo era troppo piccolo per accogliere tutta quella gente:  primi ad entrare in sala sono stati il sindaco Vincenzo Lo Meo con il consigliere Antonino Arena; a seguire tutti gli spettatori.

Finalmente si parte.

Da dietro le quinte, arriva la presentatrice Alba Parrino,la quale da inizio allo spettacolo invitando a salire sul palco il sindaco, il quale ha assicurato ai ragazzi di Art In Progress che prossimamente sarà reso loro disponibile uno spazio più grande per ospitare le loro iniziative, visto lo spiacevole inconveniente della capienza ristretta del teatro.

Anche il consigliere Arena ha elogiato il giovane Giuseppe Morici per la sua caparbietà nell'organizzare eventi, ormai risaputa.

A seguire le sfilate. Abiti realizzati con stoffe,tappezzerie , carta e plastica riciclata. Le ragazze sfilavano con gli inediti della band bagherese Boulevard 29. E' intervenuto anche  Michelangelo Balistreri che ha declamato alcune delle sue composizioni.
Alba,ha più volte chiamato alla ribalta  Giuseppe Morici, ma il giovanissimo che è di poche parole, si è schermito limitandosi  ad un sorriso che è stato premiato da un caloroso applauso da parte del pubblico.
Da cornice  facevano i quadri,le sculture e le opere degli altri artisti espositori del Gruppo Art In Progress e cioè:
Tommaso Provenzano, Mario Fricano, Giuseppe Morici, Girolamo Visconti, Giuseppe Restivo, Concetta Barrile, Ivan Oneto , Giovanni Del Prato , Sofia Cannata , Ottavio Taranto, Giovanni Morici, Angelo Pecoraro, Maria Rita Di Vincenzo, Salvatore Martorana, Liliana Graziano, Giuseppe Campanella, Enza Morici, Pierluca Di Paola, Carla Pagano,Simone Bartolotta e lo scultore bagherese che con i cartoncini dei Gratta e Vinci realizza originalissime sculture

foto  di Ivan Oneto


 

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