Una breve precisazione va fatta a proposito dei commenti contrari alla proposta di incrementare l'indice di cubatura nelle aree circostanti il centro abitato, oggi destinate a verde agricolo.
Nessun intento di ulteriore cementificazione.
Primo perché non coerente con la mia cultura e formazione professionale, essendo un forestale, laureato in scienze ambientali. Secondo perché, ricordo, la quantità di metri cubi di costruzioni da realizzare viene decisa dal progettista del P.R.G. e dagli organi tecnici di controllo, l'Ass.to Reg.le Territorio, sulla base di precisi parametri stabiliti dalla legge e ciò non è lasciato all'arbitrio di alcuno, ovviamente.
Attiene invece alla politica scegliere come localizzare e "distribuire" tale nuova cubatura, nel rispetto dei parametri delle zone di espansione del centro abitato o secondo diverse modalità coerenti comunque con le norme.
La proposta era quella di aumentare la cubatura delle aree a verde agricolo prossime all'abitato, che equivale a creare zone "C" di espansione con basso indice di cubatura, in modo da distribuire i nuovi metri cubi da realizzare, ove ciò risultasse dallo studio del progettista all'uopo incaricato, su una superficie la più ampia possibile, diversamente da come potrebbe avvenire adottando un alto indice di cubatura, di 0.80 oppure 1 mc/mq, come oggi avviene nelle aree di espansione. In tal senso il parere tecnico favorevole rispetto al quale uniformare la volontà politica : nessuna forzatura, ma solo ciò che prevede la legge.
L'effetto della proposta era quello di interessare ampie superfici oggi a verde agricolo che in tal modo vengono opportunamente salvaguardate.
Sono quelle superfici ove un tempo insisteva il limoneto ed oggi abbandonate a causa del frazionamento e polverizzazione della proprietà fondiaria che ha fatto venir meno la precedente utilizzazione agricola.
Superfici lasciate al loro irreversibile destino di degrado per le quali si rendere così possibile la salvaguardia paesaggistico-ambientale e della conveniente utilizzazione produttiva. Per esempio : un appezzamento di mq 3000 dove realizzare in regola una costruzione di mq 100 con altezza di m 3 consente, per i motivi già detti, di recuperare e salvaguardare vaste aree attorno ai centri abitati dove chi si insedia ha tutto l'interesse di ben mantenere il fondo, anche coltivandolo, perché no ?
Supposto infatti che su 3000 mq vengono edificati mq 100 ed ulteriori mq 300 servano come terreno di pertinenza a servizio della costruzione, restano ben 2600 mq di terreno dove i più volenterosi o interessati possono praticare con profitto piccole attività agricole che integrino il reddito delle famiglie (con due serre o altre strutture di mq 1000 ciascuna, investite a colture di nicchia, richiese dal mercato, si può fare attività agricola anche part-time in un mercato metropolitano con oltre un milione di consumatori).
O è meglio lasciare quei terreni all'abbandono dove qualche spregiudicato costruisce comunque abusivamente?
Significa ciò cementificare ulteriormente o perseguire gli interessi particolari di qualcuno?
Vincenzo Lo Meo