Depressione e stili di attaccamento: una relazione molto interessante - di Francesco Greco

Depressione e stili di attaccamento: una relazione molto interessante - di Francesco Greco

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Nel corso degli ultimi anni moltissimi studi e ricerche hanno trattato il tema della depressione, non solo per quel che concerne le caratteristiche cliniche, diagnostiche e neurobiologiche ma anche analizzando meglio gli eventuali aspetti di interazione della depressione stessa con altri fattori di rischio.

Ad esempio é ormai dimostrata la correlazione bidirezionale tra diagnosi depressiva ed obesità. Soggetti obesi in particolare correrebbero un rischio maggiore di incorrere in una diagnosi di depressione rispetto ai pazienti non obesi.

Questo ci fa comprendere la rilevanza di una corretta analisi dei fattori di rischio circa gli stili di vita, sottolineando l'importanza della prevenzione rispetto a temi quali salute e benessere.

Durante l’attività clinica ho notato personalmente una certa frequenza rispetto a queste due variabili. In particolare nei pazienti con diagnosi di disturbo depressivo si assiste ad un calo dell'autostima (che può essere più o meno netto), variabile molto sensibile anche nei soggetti in sovrappeso.

Studi recenti hanno messo in evidenza l'influenza degli stili di attaccamento genitoriali sulla eventualità di diagnosi depressiva. Un legame di attaccamento insicuro in particolare potrebbe rappresentare un fattore di rischio e di vulnerabilità tale da aumentare in età adulta il rischio di depressione.

Da questo punto di vista più il soggetto potrà contare su legami di attaccamento soddisfacenti con il proprio caregiver, maggiormente sarà soddisfatto dei legami costituitisi in età adulta e questo potrà influenzare positivamente tutta la sua vita.

La depressione ed il conseguente abbassamento del tono dell'umore sarebbe quindi una sorta di risposta naturale ai fallimentari legami relazionali costituitisi precocemente e caratterizzati il più delle volte da una mediocre relazione di attaccamento con le figure di accudimento.

Il percorso terapeutico in studio si baserebbe in questo caso, oltre al protocollo cognitivo comportamentale e al training di assertività, su un “ripensamento” dei legami di attaccamento attraverso un modo differente di vedere i propri rapporti familiari.

Dott. Francesco Greco
Tel. 392 2965686
http://www.consulenzapsicologicaonline.blogspot.it
studiofgreco@gmail.com

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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, disturbi dello sviluppo, consulenza di coppia e familiare a Bagheria (Pa).
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Nel corso degli ultimi anni moltissimi studi e ricerche hanno trattato il tema della depressione, non solo per quel che concerne le caratteristiche cliniche, diagnostiche e neurobiologiche ma anche analizzando meglio gli eventuali aspetti di interazione della depressione stessa con altri fattori di rischio.

Ad esempio é ormai dimostrata la correlazione bidirezionale tra diagnosi depressiva ed obesità. Soggetti obesi in particolare correrebbero un rischio maggiore di incorrere in una diagnosi di depressione rispetto ai pazienti non obesi.

Questo ci fa comprendere la rilevanza di una corretta analisi dei fattori di rischio circa gli stili di vita, sottolineando l'importanza della prevenzione rispetto a temi quali salute e benessere.

Durante l’attività clinica ho notato personalmente una certa frequenza rispetto a queste due variabili. In particolare nei pazienti con diagnosi di disturbo depressivo si assiste ad un calo dell'autostima (che può essere più o meno netto), variabile molto sensibile anche nei soggetti in sovrappeso.

Studi recenti hanno messo in evidenza l'influenza degli stili di attaccamento genitoriali sulla eventualità di diagnosi depressiva. Un legame di attaccamento insicuro in particolare potrebbe rappresentare un fattore di rischio e di vulnerabilità tale da aumentare in età adulta il rischio di depressione.

Da questo punto di vista più il soggetto potrà contare su legami di attaccamento soddisfacenti con il proprio caregiver, maggiormente sarà soddisfatto dei legami costituitisi in età adulta e questo potrà influenzare positivamente tutta la sua vita.

La depressione ed il conseguente abbassamento del tono dell'umore sarebbe quindi una sorta di risposta naturale ai fallimentari legami relazionali costituitisi precocemente e caratterizzati il più delle volte da una mediocre relazione di attaccamento con le figure di accudimento.

Il percorso terapeutico in studio si baserebbe in questo caso, oltre al protocollo cognitivo comportamentale e al training di assertività, su un “ripensamento” dei legami di attaccamento attraverso un modo differente di vedere i propri rapporti familiari.

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