Anche la Guida dei ristoranti di Repubblica premia Bagheria

Anche la Guida dei ristoranti di Repubblica premia Bagheria

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Anche nella Guida ai Ristoranti di Sicilia uscita con il quotidiano ‘La Repubblica’ appena una settimana dopo rispetto a quella pubblicata dal ‘Giornale di Sicilia’, la ristorazione bagherese viene premiata e trova adeguati riconoscimenti .

C’è però innanzitutto da rilevare che, mentre la Guida dei ristoranti e pizzerie del Giornale di Sicilia recensisce 160 locali di ristoro, la Guida di Repubblica segnala oltre ad un migliaio di locali di ristorazione, anche 444 botteghe del gusto, 108 tra Agriturismo e  Bed and Breakfast, 63 Street Food, 49 tra catering, centri benessere e grandi locali per cerimonie ( castelli, baglie masserie) ed infine 81 produttori di vino e 35 produttori di olio, per un totale di 1700 attività.

Ed anche in questa rassegna Bagheria fa la propria bella figura con ben 14 locali citati, in cui assieme alle conferme ed ai nomi ‘storici’ si fanno strada nomi emergenti che rappresentano sorprese graditissime e che ampliano la proposta per quell’appassionato di nicchia di cibi speciali o semplicemente particolari.

Procediamo con ordine: dicevamo di locali che ormai da tempo travalicano la fama locale e parliamo dell’inossidabile ‘Don Ciccio’, del Ristorante ‘I pupi’ e del ‘Mata Hari’, ormai consacrati al top.
Ci sono altri tre trattorie-ristoranti che si affiancano ai nomi storici, e parliamo de ‘Il Barone di Munchausen’, della trattoria Buttitta di via Stazione e dell’Osteria ‘Donna Luisa’ di via Roccaforte.

Il Barone, nato ormai venti anni fa in via Palagonìa, si fa apprezzare soprattutto per le pizze, con impasto a doppia lievitazione e forno a legna ( la bufalina in particolare), per i ‘robusti’ secondi di carne, cotti su pietra lavica, e per l’eccellente e variegata proposta di birre e vini.

Quindi l’Osteria Donna Luisa in via Roccaforte, un locale giovanissimo inaugurato poco più di un anno fa, ma che con il passaparola si sta conquistando un suo spazio: la guida ci suggerisce i bocconcini di ricotta e pomodorino, u cuddruruni, specie di pizza tipica di Ciminna che viene spianata più spessa rispetto alla normale pizza e condita con mollica asciutta, acciughe sciolte nell'olio caldo, caciocavallo grattugiato e cipolla rossa tagliata a pezzetti piccolissimi.

Un primo con tritato di salsiccia, funghi e ricotta e lo stinco di maiale fresco, al forno con patate, che dalle nostre parti è difficile trovare.

Quella di Buttitta è invece il prototipo di trattoria a totale conduzione familiare e con piatti della tradizione: l'insalata vostasa ed il bollito sono i piatti più richiesti ed a ragione, mentre i primi annoverano la pasta con le sarde e quella con i vrocculi arriminati.

Locale dall’arredamento spartano, ma materie prime genuine e locali: non per nulla si trova dove negli anni ’50 si trovava la trattoria del primo Don Ciccio, fondatore della dinastia.

Nella guida trovano spazio lo Street Food ed a Bagheria, scomparsi gli storici ‘panillari’, vede ormai primeggiare le varie generazioni e punti vendita dei Palumbo come rappresentanti di questa nuova linea alimentare: la guida cita il Palumbo di via Mattarella che alla classica mafalda con panelle ha ampliato l’offerta con la focaccia ca meusa, oltre a crocchè, arancine, cardi e broccoli in pastella e Kebab.

Quindi i locali contrassegnati con la lettera B, botteghe del gusto secondo la legenda, si va dai bar-gelaterie Don Gino, Bar Ester, Gelateria anni 20 di via Mattarella e Dolce Gelato di via De Gasperi: e per ognuno dei locali assaggi e citazioni specifiche: bignè ai pistacchi, torta Adriana, e cassata siciliana da Don Gino; la gelateria Anni 20 con i suoi trenta gusti di gelato, che, tanti anni fa, ammaliarono come un bambino un grandissimo studioso tedesco di elettrochimica che ,trovandosi per un congresso a Palermo e ad essendo venuto a visitare Bagheria, non riusciva a credere ai propri occhi per quella sconfinata varietà dei gusti del gelato; il Bar Ester per la specialità dei suoi cannoli e per l’originalità di avere una scuola per aspiranti pasticcieri; il Dolce Gelato di Campisi, affermato ‘gelataio’ a livello nazionale e che si impone per la specialità delle sue torte gelato e dei tronchetti.

Quindi proseguendo con le Botteghe del gusto troviamo le Delizie del mare di Taormina in via Monsignor Arena che si fa apprezzare per il pesce fresco e per i sughi preparati, sino al Panificio Incandela nella cui produzione svetta, secondo la Guida, lo sfincione con ricotta ed il pane condito con cipolla olive nere, caciocavallo, acciughe e pomodoro

Chiudiamo con un locale citato alla voce CBM, castelli, bagli e masserie e cioè Villa Ramacca, di cui si mette in risalto oltre che il grande scalone di accesso ed il giardino di piante esotiche anche il restauro rispettoso del passato e della tradizione e la cucina che si ispira ai piatti tipici siciliani rivisitati con un tocco di creatività.