Agostino Aiello, nel 95° anniversario della nascita, nel ricordo di Giuseppe Saitta

Agostino Aiello, nel 95° anniversario della nascita, nel ricordo di Giuseppe Saitta

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Oggi ricorre il 95° anniversario della nascita di Agostino Aiello, sindacalista bagherese che negli anni ’50 si è distinto nel Sindacato CGIL per il suo impegno nella lotta dei braccianti per il lavoro, la giustizia sociale, i diritti previdenziali ed assistenziali.

 

Agostino Aiello per circa 18 anni è stato segretario della Camera del Lavoro di Bagheria, cosa eccezionale a quell’epoca che un dirigente sindacale restasse per un periodo così lungo nello stesso posto, ma questo fu possibile perché Aiello era amato e stimato dai lavoratori, che con le lotte da Lui guidate, hanno visto migliorare il loro tenore di vita e di lavoro.

Tra i risultati importanti, che furono frutto dell’impegno sindacale di Agostino Aiello, ricordo:
- La costruzione delle case popolari per i braccianti agricoli nel “ Rione Coglitore” (attuale Via Nino Bixio, a pochi metri da Via Mattarella);
Non è stato facile ottenere quelle aree che erano molto pregiate, alcuni consiglieri democristiani infatti, facevano ostruzionismo e dicevano “proprio là volete fare le case per i braccianti?”

- La costruzione della nuova sede della Camera del Lavoro di via Lo Re (quella attuale), realizzata con una sottoscrizione popolare iniziata nel 1958 con grande impegno e contributo dei braccianti agricoli e costruita nel 1964, con manodopera di volontariato cui parteciparono operai edili (carpentieri, ferraioli, muratori ecc.) e molti braccianti.

- La costituzione della Cooperativa Edile La Sicilia nel 1960, per dare un futuro migliore ai lavoratori edili.

Per mancanza di lavoro la Cooperativa purtroppo rimase inattiva per circa 5 anni, ma a chi proponeva di chiuderla perché non si vedevano prospettive future, Agostino rispondeva che bisognava soltanto avere pazienza e fiducia, che “il momento di attivare la nostra cooperativa sarebbe arrivato!”.

La svolta si è concretizzata quando nel 1965 un gruppo di lavoratori bagheresi che lavoravano nel Consorzio Ravennate, si associarono nella Cooperativa Edile La Sicilia, assumendone la direzione.

Nel 1966, quando dopo il primo anno di attività è stato approvato il primo bilancio nella nuova sede della Camera del Lavoro (nella foto scattata in quella occasione, si vede Agostino Aiello seduto al tavolo mentre legge i dati di bilancio), nel suo intervento disse: “Sono molto contento che la cooperativa si è messa in movimento e che finalmente vedo lavoratori edili che hanno i propri diritti”.

Questo era l’obiettivo di Agostino, e lo aveva realizzato, in un periodo in cui la quasi totalità dei lavoratori edili lavoravano in 'nero', la Cooperativa edile 'La Sicilia', fu tra le pochissime aziende a Bagheria e nel territorio  che rispettavano i contratti collettivi di lavoro, le norme di sicurezza nei cantieri e la dignità dei lavoratori.

Dopo l'esperienza del sindacato passò a dirigere la Cooperativa di consumo 'La Popolare' che al tempo in via Di Pasquale fu uno dei primi supermercatia Bagheria ed anche in quel ruolo si distinse per spirito di iniziativa, per le sue doti di leaderi innovatore e di amministratore corretto.

Fu ucciso il 24 icembre del 1976, proprio la vigilia di Natale, mentre intorno alle 21 stava rientrando nella propria casa in via Amerigo Vespucci alle spalle della scuola 'G.Cirincione'; aveva in mano una semplice busta di plastica con l'occorrente per la barba, lamette e crema, probabilmente gli assassini pensavano che portasse in quel sacchetto l'incasso della giornata.

Due giovanissimi, si disse dopo, lo affrontarono con una pistola a pochi metri da casa sua cercando di strappargli il sacchetto, ma Agostino Aiello, quasi certamente li riconobbe e come era nel suo carattere schietto e senza peli sulla lingua li avrà anche redarguiti aspramente, ed i due vistisi riconosciuti spararono.

I colpi li udì la compagna che lo aspettava per la cena di Natale, si affacciò immediatamente e dichiarò poi di aver creduto di vedere due giovanissimi che a bordo di un motorino si allontanavano rapidamente. Gli assassini non furono mai identificati. Il funerale che si svolse due giorni dopo fu la più grande cerimonia funebre che si sia mai vista a Bagheria. Oltre diecimila persone venute anche da Palermo e dall'intera provincia vennero a rendere omaggio ad un uomo che alla causa degli oppressi aveva dedicato un'intera vita.

Per questo è giusto ricordarlo.

Giuseppe Saitta

Nella foto di copertina In piedi Giuseppe Saitta, il primo seduto da sinistra è Agostino Aiello. La foto del funerale è dell'archivio di Pietro Pagano.

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