Gli studenti dell'Itet "L. Sturzo" di Bagheria in Finlandia per un entusiasmante progetto Erasmus

Gli studenti dell'Itet "L. Sturzo" di Bagheria in Finlandia per un entusiasmante progetto Erasmus

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Appena rientrati dalla quarta delle cinque mobilità previste dal progetto Erasmus plus “La classe en action! Échange de bonnes pratiques innovantes dans l’enseignement des langues étrangères”, che vede collaborare la nostra scuola con partner belgi, finlandesi, portoghesi e tedeschi, non possiamo fare a meno, ancora una volta, di evidenziare l’importanza di tali attività per la formazione umana e culturale dei nostri giovani e per l’arricchimento professionale di noi docenti.

Lavorare in e per un progetto Erasmus plus significa sì incontrare colleghi di altri paesi e confrontarsi sui rispettivi modelli educativi, ma significa soprattutto abbattere barriere e pregiudizi, aprirsi senza riserve ad altri modi di vivere, condividere un percorso faticoso ed impegnativo, ma sempre stimolante, camminare insieme per un periodo più o meno lungo, affrontando e superando ostacoli di ogni tipo. Naturalmente tali esperienze ci consentono anche di trascorrere momenti gioiosi e in allegria e di scoprire nuovi veri amici ad ogni latitudine.
Il nostro progetto, avendo come obiettivo lo scambio di buone pratiche innovative nell’insegnamento delle lingue straniere, ci permette un confronto diretto e proficuo su quanto ognuno di noi mette in campo per favorire il successo formativo dei nostri allievi. I partner belgi ci hanno mostrato le potenzialità della lavagna interattiva, noi abbiamo illustrato la metodologia della “classe capovolta”, i partner portoghesi ci hanno presentato la “gamification”, in Finlandia abbiamo sperimentato come le diverse arti possono favorire l’apprendimento linguistico. Ad ogni incontro, inoltre, viene scelto un tema come filo conduttore su cui riflettere: la fuga dalla guerra e dalla miseria, la bellezza della diversità, il multiculturalismo, la tolleranza nella vita quotidiana. Tutte le attività si svolgono in lingua francese, la lingua del progetto.
Le iniziative poste in essere sono molteplici ed il coinvolgimento degli alunni in tutte le fasi è fondamentale. I ragazzi destinatari delle attività, appartenenti tutti alla stessa classe, la V AT EsaBac techno, a gruppi di quattro alla volta, sono stati i nostri ambasciatori ad ogni mobilità. Tutti, ad oggi, hanno mostrato di avere sviluppato la loro capacità di adattamento, la curiosità verso nuovi modi di vivere e nuove culture e la disponibilità al dialogo interculturale, qualità, queste, imprescindibili per il cittadino europeo di oggi.
Dopo la prima tappa in Belgio nel febbraio 2017, l’incontro a Bagheria a maggio 2017, quello a Monte Abraão, in Portogallo, soltanto due mesi fa, dal 13 al 20 gennaio “La classe en action” si è incontrata a Lahti, in Finlandia. 

SAM 0778


Difficile riuscire a raccontare le emozioni che ognuno di questi incontri ha suscitato nei docenti e negli alunni coinvolti, ma anche nelle famiglie: le ansie prima della partenza, la frenesia dei lavori preparatori, le preoccupazioni dei genitori…e poi, la magia della scoperta di luoghi, persone, storie di altri paesi, la condivisione di un’intera settimana, la voglia di imprimere in una foto o in un video immagini e sensazioni.
Nel giro di due mesi ci siamo ritrovati catapultati da un punto all’altro dell’Europa: a novembre eravamo in Portogallo, stregati dai caldi e vivaci colori dei monumenti di Lisbona e Sintra, dall’oceano e dalla storia del paese dei conquistadores, in un contesto multietnico e multiculturale, a gennaio, in pieno inverno, ci siamo ritrovati immersi nel bianco assoluto dei paesaggi scandinavi, in un’atmosfera decisamente insolita per noi. Ritrovarci a -10 gradi non è esperienza quotidiana per gente del sud, ma le temperature gelide non hanno certo raffreddato il nostro entusiasmo, la nostra voglia di scoprire, di conoscere, di condividere. Il calore dell’accoglienza ricevuta, inoltre, resterà impresso nelle nostre menti e nei nostri cuori.
Ogni incontro, oltre a lasciarci ricordi indelebili, ci ha sicuramente permesso di “crescere” nel nostro sentirci europei, nel nostro essere parte di una grande realtà che condivide, al di là delle differenze innegabili, valori imprescindibili per il vivere civile e democratico.
Adesso non resta che metterci al lavoro per organizzare l’ultima mobilità in Germania in aprile e, visto che mancano meno di tre mesi, siamo già all’opera.

La docente coordinatrice del progetto
Enza Giamporcaro

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