Intervista al giurista e ricercatore bagherese Giorgio Giannone- di Pietro Canzoneri

Intervista al giurista e ricercatore bagherese Giorgio Giannone- di Pietro Canzoneri

attualita
Typography

L'intervista di questa settimana della rubrica 'Giovani e Futuro' curata da Pietro Canzoneri è realizzata con  l'avvocato Giorgio Giannone, giurista e ricercatore bagherese presso la Facoltà di Giurispudenza dell'Università di Salerno.

Da quanto tempo ti trovi fuori da Bagheria e dove vivi attualmente ? 

Dal 2011, anno in cui ho vinto una borsa di dottorato all'Universita di Salerno in diritto privato comparato.

Di cosa ti occupi in questo momento e quali progetti hai già realizzato nell'ambito professionale ?

Insegno e faccio ricerca all"Università, sopratutto sui temi del diritto in rapporto all'innovazione tecnologica, svolgo la professione di avvocato e consulente e sono Responsabile della protezione dei dati personali del Consiglio Nazionale Forense.

Le tue radici “baariote” sono state un valore aggiunto, o sono state ininfluenti nel tuo percorso umano e professionale ?

Come tutti i siciliani, ritengo che l'essere cresciuto in questa terra garantisca una importante componente di tenacia, resilienza e abilità nell'affrontare qualunque tipo di interlocutore e problema.

Come appare oggi bagheria dall'esterno, con lo sguardo di chi non ci vive più ma vi torna saltuariamente; e cosa ritieni vada fatto prioritariamente in questa cittadina?

Nonostante lavori ormai da anni principalmente lontano dalla Sicilia, seguo costantemente le vicende della nostra città e quello che mi colpisce maggiormente è il clima di crescente incertezza che avvolge regolatori e regolati, amministratori e cittadini. Ripristinare e promuovere la legalità vuol dire influire in maniera concreta e univoca sul senso civico di tutta la comunità. Se volgiamo lo sguardo al presente, tale obiettivo è lungi dall'essere perseguito, nonostante i programmi di governo e le tecniche di "democrazia partecipata" impiegate dal fronte di maggioranza che governa la città da quasi cinque anni.
Dallo smaltimento dei rifiuti agli abusi edilizi, dalla manutenzione stradale agli investimenti in cultura e turismo, l'attuale quadro denota una palese mancanza di coerenza, efficacia ed effettività delle azioni intraprese, che lascia smarrito il singolo cittadino, nonostante l'impegno profuso dai giovani amministratori e la costante campagna di comunicazione 2.0 che fotografa frammenti di un'azione politica confusa, contraddittoria certamente difficile. Dall'altra parte, la mancanza di un fronte di opposizione attivo per tutta la durata del mandato, specchio dell'impoverimento etico e politico dell'ultimo decennio, aggrava questo quadro.

Se dovessi immaginare il tuo futuro tra qualche anno, lo vedi a Bagheria o ritieni che 'ritornare' equivalga ad una sorta di passo indietro?

Ritengo di non essere mai andato via da Bagheria, nel senso che spero sempre di poter contare sulla mia terra non soltanto come "approdo sicuro" per vacanze, affetti e grandi mangiate, ma anche per contribuire con il lavoro a costruire progetti e un futuro diverso di questa Regione che "vive" - e nel frattempo affonda - di burocrazia.

Sempre più giovani lasciano la Sicilia per cercare fortune altrove, tu cosa ne pensi di questo fenomeno ?

La circolazione delle giovani menti (penso al programma Erasmus, ma anche alla possibilità di vivere e fare esperienza fuori dalla Sicilia) rappresenta un pilastro fondamentale di quell'Unione politica e sociale - e non solo economica - che abbiam visto nascere da piccoli e che da un decennio pare essersi accartocciata su se stessa. Libera circolazione e mercato del lavoro "aperto" non vuol dire soltanto "fuga" e mercificazione dei cervelli o, dall'altra parte, investimenti a breve termine di tipo assistenziale sui giovani. Bagheria possiede risorse culturali, artistiche, rurali e sopratutto umane note a tutti e capaci in astratto di poter creare benessere per i prossimi decenni. Servono certo degli incentivi (non solo economici) e in definitiva una politica concreta e al contempo coraggiosa e visionaria.

Forse è soltanto orgoglio o spirito di appartenenza ad una comunità, ma sembra quasi che i bagheresi fuori dai propri contesti di nascita riescano a tirare fuori capacità insospettabili e a competere ai massimi livelli nei rispettivi campi di conoscenza, ritieni vi sia un fondamento in questa considerazione?

 Non credo che chi lavori o studi fuori da Bagheria, per breve o lungo tempo, sviluppi dei "superpoteri": ritengo al contrario che questa città, unica per eccellenze e contraddizioni, possieda un patrimonio di menti e braccia invidiabile che spesso stenta quando "gioca in casa" perché il tessuto urbano, l'aria che respiriamo, la complessità del contesto sociale spesso ci scoraggiano.  Vedo però con orgoglio e piacere che tanti miei coetanei hanno creato e portano avanti con successo sul territorio percorsi professionali di eccellenza, idee culturali e/o imprenditoriali di grande interesse: questo penso possa rappresentare un primo e concreto incentivo per continuare a credere nel futuro di questa città partendo dalle idee di giovani con valori sani e radici salde.

Intervista di Pietro Canzoneri