Intervista al bagherese Giacomo Sorci- di Pietro Canzoneri

Intervista al bagherese Giacomo Sorci- di Pietro Canzoneri

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Pietro Canzoneri ha intervistato il giovane bagherese Giacomo Sorci per la consueta rubrica sui giovani "cervelli in fuga" da Bagheria, per conoscere il loro percorso professionale e le loro idee sulla città d'origine.

Da quanto tempo ti trovi fuori da Bagheria e dove vivi attualmente?

Sono fuori ormai da 10 anni. Vivo a Milano.

Di cosa ti occupi in questo momento e quali progetti hai già realizzato nell'ambito professionale?

Sono Responsabile Marketing della Divisione Radio di Mediamond, la concessionaria di pubblicità del gruppo Radiomediaset (Radio 105, Virgin Radio, R101, Radio Monte Carlo e Radio Subasio). In precedenza ho lavorato sempre in ambito pubblicitario su altri mezzi, dalla TV, alla Stampa, al Digital.

Le tue radici “baariote” sono state un valore aggiunto, o sono state ininfluenti nel tuo percorso umano e professionale?

Diciamo che il mio percorso professionale inizia grazie ad una borsa di studio vinta, la "Borsa di Ferro" intitolata a Ferruccio Barbera e messa in palio da alcuni manager palermitani che hanno fatto carriera in vari ambiti nel nostro paese e all’estero. Borsa di studio cui potevano partecipare giovani nati a Palermo e che avevano studiato all'Università di Palermo. Diciamo che le mie radici baariote (più palermitane in realtà) mi hanno aiutato in questo senso.

Come appare oggi Bagheria dall'esterno, con lo sguardo di chi non ci vive più ma vi torna saltuariamente; e cosa ritieni vada fatto prioritariamente in questa cittadina?

Ogni volta che torno a Bagheria vedo una città sempre più in balia di sé stessa. Potrebbe essere una città ricca, sotto vari aspetti: ha un clima invidiabile, monumenti unici, prodotti d’eccellenza dell’enogastronomia; un tempo era anche ricca di aziende. Oggi invece percepisco sfiducia e lassismo da parte di tanti, troppi. Ogni volta che sono a Bagheria, facendo un giro per le strade principali, non vedo il bello che la città un tempo aveva ma solo sporcizia, disordine e menefreghismo. Temo che dal punto di vista amministrativo, Bagheria viva in piccolo la stessa situazione di Roma. Città difficile da amministrare, qualunque sia il gruppo politico che la amministri.

Se dovessi immaginare il tuo futuro tra qualche anno, lo vedi a Bagheria o ritieni che 'ritornare' equivalga ad una sorta di passo indietro?

Non immagino il mio futuro, professionale e personale, a Bagheria. Ma non vivrei un eventuale ritorno come un passo indietro. Se dovesse accadere sarebbe per dei validi motivi.

Sempre più giovani lasciano la Sicilia per cercare fortune altrove, tu cosa ne pensi di questo fenomeno?

Io e tanti nostri amici bagheresi siamo esempio di questo fenomeno. Nel mio caso sono andato via perché lavorare nel campo della pubblicità non sarebbe stato facile (se non addirittura possibile) a Bagheria o a Palermo. Purtroppo però il fenomeno dell’emigrazione bagherese riguarda anche tanti ragazzi che potrebbero svolgere la loro professione nella nostra città ma scelgono comunque di andare via perché stanchi di essere sfruttati e sottopagati, di dover chiudere un occhio e accettare lavori non in regola o di subire il clientelismo che non premia la meritocrazia ma la umilia quotidianamente.

Forse è soltanto orgoglio o spirito di appartenenza ad una comunità, ma sembra quasi che i bagheresi fuori dai propri contesti di nascita riescano a tirare fuori capacità insospettabili e a competere ai massimi livelli nei rispettivi campi di conoscenza, ritieni vi sia un fondamento in questa considerazione?

Per rispondere a questa domanda faccio un paragone calcistico: un giocatore di talento fa fatica a emergere se inserito in una squadra in difficoltà e in un sistema di gioco che non funziona. Spesso è costretto ad andare via per dimostrare il proprio valore. Ecco, io credo che, se il sistema bagherese e quello siciliano funzionassero, tanti giovani volenterosi e di talento non sarebbero costretti ad andare via per realizzarsi. In questo contesto invece il capitale umano della nostra terra si va riducendo sempre di più, rendendo più difficile la rinascita bagherese. Per fortuna negli ultimi anni tanti giovani bagheresi, alcuni dei quali nostri cari amici, stanno realizzando diversi progetti imprenditoriali, culturali e sociali di grande valore, che danno modo alla comunità di credere che una primavera bagherese sia possibile.

Intervista di Pietro Canzoneri

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