Intervista alla bagherese Claudia Lo Monaco- di Pietro Canzoneri

Intervista alla bagherese Claudia Lo Monaco- di Pietro Canzoneri

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Pietro Canzoneri ha intervistato la bagherese Claudia Lo Monaco per la rubrica settimanale sui giovani conterranei che si stanno affermando nell'ambito professionale fuori dalla Sicilia.

Da quanto tempo ti trovi fuori da Bagheria e dove vivi attualmente ?
Vivo a Roma dal 2001, mi sono trasferita subito dopo il liceo per frequentare l’università.

Di cosa ti occupi in questo momento e quali progetti hai già realizzato nell'ambito professionale ?
Mi sono laureata in giurisprudenza ed ho iniziato dapprima come avvocato Amministrativista all’interno di studi legali internazionali prestando assistenza giudiziale e stragiudiziale a grosse società italiane ed europee, dopo qualche tempo sono diventata consulente dell’ufficio gare di alcuni enti previdenziali e da un paio di anni ho lasciato la libera professione per entrare alle dipendenze di un ente pubblico ed occuparmi esclusivamente di appalti pubblici con specifico riferimento alla realizzazione di nuove infrastrutture collocate all’interno dell’intero territorio nazionale.

Le tue radici “baariote” sono state un valore aggiunto, o sono state ininfluenti nel tuo percorso umano e professionale ?
Penso che la “baariositá” sia qualcosa che sta dentro, come un organo immaginario che si colloca tra il cuore ed i polmoni: ce lo portiamo nel profondo ed in qualche modo ha influenzato ed influenza le scelte che compiamo. È una questione di cultura, dei valori di famiglia, di amicizia e di lealtà che ci sono stati insegnati e che nel Sud sono, fortunatamente, ancora molto forti.

Come appare oggi bagheria dall'esterno, con lo sguardo di chi non ci vive più ma vi torna saltuariamente; e cosa ritieni vada fatto prioritariamente in questa cittadina?
In forte degrado. I cumuli di spazzatura e le buche sono le prime cose che saltano agli occhi. Il mare, le ville, la storia ed il resto delle cose belle sono nascoste dietro un mucchio di plastica e rottami.

Se dovessi immaginare il tuo futuro tra qualche anno, lo vedi a Bagheria o ritieni che 'ritornare' equivalga ad una sorta di passo indietro?
Sicuramente vivere a Bagheria ha molti aspetti positivi legati in gran parte alla qualità della vita quotidiana: tutto costa un po’ meno, gli spostamenti sono più semplici e c’è ancora un po’ di “calore umano” che si ritrova in piccoli gesti che a volte diamo per scontati come nel fare acquisiti nelle botteghe e non solo nei grossi centri commerciali. Penso che sia un posto ideale per la vecchiaia, una sorta di porto tranquillo cui approdare.

Sempre più giovani lasciano la Sicilia per cercare fortune altrove, tu cosa ne pensi di questo fenomeno ?
Giù ci sono settori in via di sviluppo legati al turismo, alla ristorazione ed all’artigianato. In altri settori è più difficile riuscire a spiccare in quanto di gran lunga inferiori sono le opportunità di lavoro. Penso dipenda un po’ dalla professionalità che ciascuno ha o aspira ad avere, in alcuni casi andar via è quasi una scelta obbligata.

Forse è soltanto orgoglio o spirito di appartenenza ad una comunità, ma sembra quasi che i bagheresi fuori dai propri contesti di nascita riescano a tirare fuori capacità insospettabili e a competere ai massimi livelli nei rispettivi campi di conoscenza, ritieni vi sia un fondamento in questa considerazione?
No, penso che abbiano solo più opportunità di dimostrarlo. Tanti amici baarioti per me sono, nei rispettivi campi, ai massimi livelli e mi affiderei alle loro capacità e competenze senza alcun dubbio. È una questione più legata alla volontà di ciascuno di migliorarsi ogni giorno e contribuire nel proprio piccolo a migliorare anche la realtà che lo circonda. In tanti lo fanno vivendo a Bagheria ed anzi io li ammiro molto perché hanno avuto il coraggio di restare per provare a cambiare le cose che non vanno bene, con costanza, impegno e talvolta con sacrifici.

Quando tornate in Sicilia come trascorrete le vostre vacanze? avete una giornata tipo? un rito a cui non rinunciate?
Riesco a tornare abbastanza spesso ma sempre solo per pochi giorni. Fosse solo qualche ora, la cosa a cui tengo di più è passare dalla nonna per un saluto. Solitamente poi faccio dei piccoli acquisti (la farina per le panelle non manca mai nella dispensa di casa mia!) e vado dal parrucchiere. Per pranzo, invece, i miei mi fanno sempre trovare un bel pesciolino fresco ed, irrinunciabile, una fetta di sfincione baarioto (accompagnato dalla annosa ma sempre attuale discussione che regolarmente si genera: “qual è il migliore sfincione di Bagheria?”)

Intervista di Pietro Canzoneri

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