Questi i progetti dei giovani premiati da Rotary e Fidapa

Questi i progetti dei giovani premiati da Rotary e Fidapa

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C’è chi propone di valorizzare la “Ginestra”, chi si propone di commercializzare detersivi “sfusi”, e chi di realizzare in comproprietà un campo fotovoltaico, oppure il prelievo a domicilio dei rifiuti già differenziati
Hanno risposto in tanti studenti delle superiori e universitari, presentando i loro elaborati su progetti economici fattibili, sostenibili ed economicamente vantaggiosi, all’appello di FIDAPA e ROTARY sul tema:
Bagheria e il suo comprensorio da un glorioso passato verso quale futuro?

Sabato scorso a Villa Cattolica la premiazione dei vincitori.

Quelli che abbiamo citato all’inizio sono quelli che hanno meritato un riconoscimento non solo economico ma di rigore e serietà lungo una serie di qualificati interventi.
Malgrado il gran caldo c’è un centinaio di persone a sforzarsi di individuare idee nuove, ma soprattutto di far capire e credere ai giovani che il sacrificio, lo studio, lo sforzo del pensiero possono essere premiati ed essere vincenti sul terreno delle cose importanti della vita.
Certo ad una selezione di veline e/o di grandi fratelli ci sarebbero stati senz'altro più ragazzi, che forse nella vita, (non tutti naturalmente) preferiscono scegliere le scorciatoie per arrivare.
Sabato a Villa Cattolica, a sfidare il caldo e a rinunciare al mare, erano una ventina, ma di qualcuno di questi sicuramente sentiremo riparlare tra qualche anno.
Esauriti gli interventi introduttivi, per niente formali, dei presidenti di Fidapa e Rotary, Lia Finocchio e Giovanni Gangi, dell’assessore all’ambiente della Provincia Carola Vincenti e del sindaco di Bagheria Biagio Sciortino, si va ad un intervento estremamente tecnico e appassionato, quello del presidente dell’ARPA Sergio Marino, che parla di biodiversità, di necessità di impegnare in maniera ragionata le risorse, l’acqua soprattutto, e di futuro dell’umanità che passa attraverso il rispetto della natura, che sempre più spesso spesso, dagli uomini maltrattata e manipolata, si ribella.
Ed ancora prima delle premiazioni, la proiezione di un video e un intervento grandemente istruttivo, quello di Roberto Lo Meo, funzionario di Sviluppo Italia, che espone e chiarisce le “griglie” attraverso cui sono stati letti e giudicati i vari progetti: fattibilità, sostenibilità anche ambientale, economicità.
Apprendiamo una serie di notizie che ignoravamo, e come noi credo tanti giovani, sugli aiuti che vengono dati a quanti  vogliono “fare impresa”, e rifiutano la prospettiva del precariato a vita nel pubblico impiego in particolare.

Spiega Lo Meo, i punti di forza e le caratteristiche dei progetti giudicati meritevoli di essere segnalati e incoraggiati dicevamop, anche con un piccolo premio in denaro.

Saranno poi i giovani al momento della premiazione ad illustrare brevemente le motivazioni che li hanno spinti a privilegiare e a lavorare , come prevede il concorso, non solo ad una idea ma ad un vero e proprio “Business plan”
Il tema di quest’anno offerto all’approfondimento era appunto “Ambiente e tecnologia”.

Vendita di detersivi “sfusi” o “alla spina”, che a detta delle proponenti consentirebbe di ridurre numero e volumi dei contenitori, e ridurre anche i consumi. Le grandi e colorate confezioni dei detersivi o di altri prodotti si sa, spingono ad un consumo smodato. Una piccola nota: le ragazze proponenti pensano di realizzare concretamente questa loro piccola impresa.

Raccolta a domicilio dei rifiuti già differenziati: sembra l’uovo di Colombo, nel momento in cui però, anche da noi verrà concretamente avviata la raccolta differenziata.
Sfruttare un arbusto, che cresce abbondante spontaneo e rigoglioso nelle zone collinari e montuose del nostro entroterra, la ginestra, dal caratteristico fiore giallo, già usato come fibra tessile, per approfondirne lo sfruttamento a fini cosmetici e industriali di una serie di principi attivi presenti, è un altro dei progetti presi in considerazione.
Ed infine il progetto forse più fattibile ed economicamente conveniente anche perché gode già di incentivi da parte dello Stato: creare un campo fotovoltaico in cooperativa.
Chi non avesse la possibilità per motivi di spazio o di luoghi di residenza adeguati ( terrazzi o altro) potrebbe, realizzando grosse economie di scala, trovare un terreno per realizzare un campo fotovoltaico, a “quote” in cui gli interessati potrebbero investire risorse, traendone naturalmente un reddito per la propria quota-parte, e rivendendo s’intende l’energia, che l’Italia compra un po’ dappertutto, all’Ente gestore.

Niente di rivoluzionario, si dirà; ma realizzarlo significherebbe creare energia rinnovabile, con costi che verrebbero nel tempo largamente remunerati.

Ecco perché, ci siamo convinti, che avere noi, che abbiamo coordinato gli interventi, e qualche centinaio di adulti e ragazzi rinunciato di andare al mare, forse ha consentito di mettere un piccolo mattone, un piccolo tassello per costruire quella che sarà la Bagheria di domani.
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