Palermo vista dalla Germania si ribella al caos dei rifiuti - di Adriana Falsone

Palermo vista dalla Germania si ribella al caos dei rifiuti - di Adriana Falsone

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Riportiamo l'articolo comparso su "La Repubblica" del 16 Luglio sul libro della bagherese Germana Favognano. Vive in Germania ormai da diversi anni eppure la sua Palermo sembra rivivere in ogni parola che scrive: sofferente , immersa nella spazzatura ma anche mitica, leggendaria e, a volte, immaginifica.

Con uno stile leggero ed elegante tratteggia alcuni personaggi siciliani che sono esistiti un tempo, e che adesso ancora resistono alla modernità.

Germana Fabiano è una giovane scrittrice (bagherese n.d.r.) insegnante a Tubingen, e ha raggiunto il successo con "Balarm" un libro ambientato al tempo di Federico II.
Adesso, raddoppia con "La luna contro e altri racconti", tre storie diverse legate alla Sicilia.

"Si tratta di racconti-spiega la Fabiano- e quindi ognuno ha una genesi diversa. Quella del puparo, per esempio, è una storia che ho immaginato leggendo un documento autentico ritrovato in un archivio di Santa Flavia, che, con qualche licenza, è riportato nelle prime pagine. Volevo semplicemente ridare vita a quel pezzo di microstoria che mi era capitato sotto gli occhi."

Sono racconti legati dal filo rosso del gioco del destino, a cui gli uomini reagiscono in modi diversi, condizionati dalla Storia, quella con la S maiuscola. I personaggi sono accomunati da una sorte difficile e dalla voglia di riscattarsi, in qualche modo. Prevalgono le voci femminili? Può darsi, ma non è intenzionale."

La storia suggerisce il titolo della raccolta è "La luna contro" e si riferisce alla leggenda dell'esistenza dei licantropi e alla vita di un nobile gentiluomo rovinata da questa diceria. Poi c'è "Il Puparo", una storia triste quanto attuale in cui il teatro diventa un modo per denunciare gli orrori della guerra, con i pupi che diventano paladini moderni.

"Mi è piaciuto ricordare una nostra magnifica tradizione, quella dei pupari e dei cantastorie, tutta siciliana.
Se il teatro e, più in generale la cultura, debbano impegnarsi socialmente e politicamente, credo sia una questione che ogni artista deve risolvere per sé, a seconda del momento che si vive e della sua storia individuale. Nel racconto, in effetti, è l'unico modo che il personaggio trova per uscire da una dimensione quasi onirica e tornare alla realtà".

In questo libro sogno e finzione si confondono un po' come succede in Balarm:"L'idea nata da immagini di Palermo che avevo sempre in mente: Immagini della città arabo-normanna, la cui storia mi ha sempre appassionata, e dei magnifici contrasti di questa città unica -prosegue- è ovviamente una percezione del tutto individuale, per questo le ho dato un altro nome e un'altra dimensione, perché chi scrive tende a ricreare cose ed eventi a propria immagine e somiglianza, e io non ho la presunzione di avere ritratto Palermo, ne ho solo offerto una lettura personale che può o meno essere condivisa: chi non riconosce la "sua" Palermo, può infatti riconoscervi Balarm, che è una città immaginaria."

Infine c'è "La controra": sembra una possibile evoluzione della Palermo invasa dai rifiuti.

Qui la gente ormai è esasperata e comincia a farsi giustizia da sé. Un rivoluzione silenziosa contro le angherie di un popolo troppe volte indolente.

La causa scatenate è l'ennesimo abuso causato da un posteggiatore, un pizzo legalizzato cui una giovane donna decide di non sottostare.

Cronaca, attualità e non certo romanzo: dai parcheggiatori ai problemi della città, poco a poco Mimma decide di "reclutare" altri insofferenti e di farsi giustizia da sola. Politici corrotti, abusi e l'emergenza spazzatura in primo piano.
Una sorta di società segreta che pur di ripristinare la giustizia, commette reati ben peggiori. Il guaio è che vivendo a Palermo e scorrendo le pagine di questa storia, si simpatizza con gli assassini.

"La controra" è certamente un racconto di "denuncia" ispirato da innumerevoli fatti di cronaca piccoli e grandi non solamente isolani ma anche nazionali -conclude la Fabiano-
E' chiaramente un racconto iperbolico, giocato sul filo del paradosso, e fa volutamente leva sulla "metà oscura" di ognuno di noi.
Si simpatizza con i congiurati ..è vero..ma per fortuna è solo fantasia".