Ciclo dei rifiuti in Sicilia: "la disfunzione organizzata"

Ciclo dei rifiuti in Sicilia: "la disfunzione organizzata"

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Riportiamo alcuni stralci, in particolare i riferimenti al Coinres, della bozza elaborata dalla commissione parlamentare di inchiesta sul tema dei rifiuti in Sicilia che verrà discussa e approvata nella prossima settimana

......."Ciò che preme sottolineare in questa sede è che l'indebitamento degli ATO siciliani, l'utilizzo clientelare delle assunzioni, le incapacità politiche ed amministrative che ne hanno caratterizzato la gestione vanno realisticamente ricondotti non solo ad inefficienze amministrative ma, più realisticamente, ad una commistione tra queste ultime e vaste sacche di illegalità, che hanno favorito l'ingresso della criminalità organizzata in questo settore."

"La Sicilia è stata caratterizzata da anni di inadempienze ed incapacità sul piano amministrativo ed è quindi fin troppo facile per la criminalità organizzata insinuarsi, rendendo inevitabile e quasi endemica la crisi nella gestione dei rifiuti.

In questa regione caratterizzata da anni di emergenza appare difficile discernere distintamente se l'origine del caos sia l'inadempienza degli amministratori o la mano della criminalità organizzata o se entrambi i fattori si reggano insieme sotto forma di connivenze e complicità."

"Paradossale è che in questa regione come in altre del Sud, vi sia il maggiore rapporto di personale assunto nelle attività di raccolta dei rifiuti a fronte delle più basse prestazioni in termini di servizio reso.
Dall'analisi della situazione esistente con riferimento alle singole province emerge chiaramente come siano state effettuate assunzioni di personale in modo assolutamente esorbitante."

 

"Il caso del Coinres ( in relazione al quale sono in corso le indagini della magistratura) è emblematico non solo di una gestione dissennata del consorzio, nel quale sono stati assunti numerosissimi dipendenti in violazione di tutte le regole normativamente prescritte in tema di evidenza pubblica, ma anche del subdolo insinuarsi della criminalità organizzata in questo specifico settore."

 

"Come è stato già evidenziato nella prima parte della relazione, sono stati accertati numerosi legami tra il consorzio summenzionato e personaggi legati alla criminalità organizzata sia per quanto concerne i dipendenti assunti ( spesso indagati o arrestati per associazione a delinquere di stampo mafioso), sia per quanto concerne i mezzi utilizzati per l'effettuazione del servizio( mezzi forniti da società e imprese che, secondo le informazioni fornite dalla Questura di Palermo, risultano legate alla criminalità organizzata)".

"Ed ancora secondo quanto dichiarato dal presidente Lombardo nel corso dell'audizione dl 10 giugno 2010, il Coinres avrebbe effettuato una serie di rinnovi di concessione in cui la dimensione dell'appalto, frammentata con vari espedienti, era tale da non doversi richiedere al certificazione antimafia.
In seguito una volta disposti gli accertamenti da parte della Regione, si è accertato come le imprese in questione non fossero munite della certificazione antimafia."
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" Certamente singolare è che nel Coinres non vi fosse alcun controllo sull'attività dei dipendenti e ciò conferma ulteriormente la gestione dissennata del Consorzio medesimo, che non può che essere interpretata come espressione di insopportabili connivenze o di vere e proprie complicità tra i pubblici amministratori e la criminalità locale, salvo dovere ritenere che gli stessi pubblici amministratori siano state vittime di minacce o intimidazioni, di cui però non pare vi sia traccia tra le notizie di reato della Procura della repubblica presso il tribunale di Palermo o, comunque, non ne è stata fornita notizia a alla commissione.

L'aumento sconsiderato di personale all'interno delle società d'ambito, la nomina di amministratori incapaci, privi di alcuna esperienza nel settore (con la conseguenza necessità di affidare numerose e costose consulenze esterne), la creazione di strutture tanto articolate quanto inutili ha determinato evidentemente un aumento consistente dei costi del servizio,e quindi delle tariffe, a fronte di un peggioramento del servizio medesimo, sicchè i cittadini si sono rifiutati di pagare quanto dovuto.

Per il futuro la Commissione parlamentare intravede un paio di elementi positivi:

il primo è la rapida e tempestiva approvazione della legge regionale di riforma del sistema degli Ato rifiuti con la riduzione del numero di questi ultimi; legge che, come sottolinea la Commissione, già preannunciata dall'assessore Pietro Carmelo Russo nell'audizione di gennaio 2010, è diventata legge, la N°9 dell' 8 aprile.

In secondo luogo, viene definita meritoria, la scelta dell'attuale governo della Regione di presentare presso gli Uffici della procura della Repubblica di Palermo un dossier nel quale sono stati denunciati gli elementi di distorsione nelle gare di appalto per i termovalorizzatori, vero e proprio cavallo di Troia della intrusione mafiosa.

E la relazione così conclude

La strada da seguire è allora quella della rigorosa applicazione delle norme, del potenziamento dei sistemi di controlllo interni ed esterni, della formazione di polizia giudiziaria specializzata ed attrezzata per questo tipo di indagini, dell a applicaziomne delle sanzioni penali, della possibilità per l'autorità giudiziaria di utilizzare tutti gli strumenti investigativi che il codice di procedura pemale prevede per la ricerca delle prove.