SEL: Il diritto allo studio deve essere intoccabile

SEL: Il diritto allo studio deve essere intoccabile

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Riceviamo e pubblichiamo: "La scuola è aperta a tutti", così recita l'art. 34 della nostra costituzione, ed aggiunge, "I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno DIRITTO di raggiungere i gradi più alti degli studi".

Da alcune settimane studenti medi e universitari, professori, famiglie, ricercatori, precari protestano contro la Riforma Gelmini dell'Università, in realtà, non si tratta di una riforma unica, ma di diverse riforme, alcune già approvate, che trattano di scuole di ogni ordine e grado e l'università. Troppe volte l'informazione pubblica non ha approfondito le questioni in maniera sufficiente, troppo presa dalle questioni Ruby, festini etc... Crediamo sia necessario puntualizzare le cause delle proteste.
Analizziamole in ordine
PER QUANTO RIGUARDA LE ELEMENTARI

All'art. 4 del Decreto legge 137/2008 - GU n. 204 del 1.9.2008 viene introdotto Un solo maestro alle elementari .
Il maestro unico taglierà 87.000 insegnanti e 113.000 tra personale ATA e Amministrativi. I 240 mila docenti precari delle graduatorie provinciali pagheranno il salatissimo prezzo della "razionalizzazione" delle risorse. L'abolizione del maestro unico e l'introduzione dei "moduli" ha ormai più di vent'anni, e in questo lasso di tempo gli insegnanti si sono progressivamente specializzati, chi in materie scientifiche, chi in quelle letterarie. Quindi si costringerebbero insegnanti che hanno passato anni ad affinare le proprie tecniche didattiche su una materia ad insegnarle di colpo tutte. Tutto ciò comporterà un abbassamento della qualità della didattica.

Create le classi per gli alunni stranieri con una mozione della Lega Nord, perché, a detta loro, sono colpevoli di rallentare i processi di apprendimento degli italiani . A quando le classi per ricchi e per poveri?
Con la legge 6 agosto 2008, n. 133 si tagliano le ore nelle scuole. Si diminuiranno il numero delle scuole a tempo pieno e a tempo prolungato, importanti per dare servizi a famiglie e bambini.
La chiusura delle scuole. Secondo i calcoli effettuati dai tecnici del ministero, una consistente fetta delle 10.766 istituzioni scolastiche articolate in quasi 42 mila plessi scolastici va tagliata. Si vogliono tagliare dalla mappa scolastica del Paese circa 4.200 plessi con meno di 50 alunni, chiudendo sostanzialmente le scuole dei piccoli centri.

PER QUANTO RIGUARDA LE SCUOLE SUPERIORI

Per quanto riguarda la riforma delle superiori c'è bisogno di sottolineare che viene imposta la scelta dell'indirizzo a soli 13 anni . Questa scelta è irreversibile poiché i dieci indirizzi a cui si sono ridotte le superiori sono molto differenti uno dall'altro nei programmi. Ciò favorirà la dispersione scolastica perché, se uno studente o una studentessa comprendono di aver sbagliato la scelta, dovranno ricominciare tutto daccapo
Inoltre, nella riforma sono penalizzati i saperi tecnico-scientifici e vengono tagliate le ore di laboratorio negli istituti professionali".
La semplificazione degli indirizzi delle superiori comporta ad esempio l'introduzione del liceo musicale (abolendo il conservatorio) equiparando, quindi, il conservatorio ad una scuola superiore diminuendo il grado di cultura delle ragazze e dei ragazzi. Prima di questa riforma, invece, chi frequentava le scuole superiori (fondamentali per la cultura delle studentesse e degli studenti ) poteva frequentare il conservatorio.
Attraverso la riforma il preside diventa il capo assoluto dei percorsi didattici, non vi sarà più una gestione collettiva e vengono ridimensionate le rappresentanze studentesche
Altra questione riguarda il contratto dei professori scaduto da 10 mesi e non ancora rinnovato nonostante le difficoltà finanziarie che l'Italia sta attraversando.

PER QUANTO RIGUARDA L'UNIVERSITÀ

Saranno individuati istituti di serie a e di serie b in base al ricavo economico e alla ricchezza ed è chiaro che gli atenei del sud indebitati all'inverosimile saranno penalizzati . E le proposte alternative sono o privatizzare (e quindi solo i ricchi potranno studiare) o chiudere. Uno degli atenei che chiuderebbe è Palermo . Già ci sono i primi effetti, ad Agrigento hanno chiuso i poli didattici distaccati dell'Università di Palermo e sono nate 5 facoltà private con notevole aggravio per le famiglie che, o pagano le università private, oppure sostengono fuori sede i figli universitari. Il risultato in ogni caso sarebbe che i figli delle famiglie disagiate saranno costretti a non studiare

Si va incontro alla privatizzazione dell'università. I Ministri Tremonti e Gelmini con il taglio del 46%, cioè di 1,3 miliardi di euro, entro il 2013 del Fondo di Finanziamento ordinario faranno mancare l'ossigeno alle università che saranno costrette a trasformarsi in Fondazioni cercando capitali privati.

E i privati cosa fanno? Cercano guadagni e quindi solo i ricchi potranno andare all'università. Il privato che investe potrà decidere su libri corsi etc... quindi l'istruzione sarà soggetta ai capricci degli stessi privati
All'interno della riforma universitaria esiste una norma antiparentopoli. Peccato sia incompleta visto che si tratta solo di un divieto di assunzione per parenti fino al quarto grado di docenti ordinari nello stesso dipartimento , chi impedisce lo scambio di favori?

RIGUARDANTE TUTTE LE SCUOLE E L'UNIVERSITÀ

Il taglio delle ore nelle scuole superiori, il taglio dei finanziamenti a scuole e università portano al licenziamento di migliaia di precari della scuola, di ricercatori, di mancanza di investimenti per l'edilizia scolastica, al taglio dell'80% delle borse di studio, di tagli dei servizi alle famiglie, al taglio delle ore di sostegno per i bambini diversamente abili

VENGONO TAGLIATI I FONDI A SCUOLE E UNIVERSITÀ ED INTANTO:

-Quattrocento mila euro dei Fas, ovvero i fondi destinati allo sviluppo delle aree più in difficoltà del Paese, come la Sicilia, sono stati assegnati alla Scuola Europea di Varese.
-VENGONO DATI 240 MILIONI DI EURO ALLE SCUOLE PRIVATE
gli aspetti negativi analizzati sopra, i tagli di svariati milioni di euro alla scuola e all'universita', le migliaia di licenziamenti non sono accettabili.

Nel mondo in crisi tutti i paesi aumentano gli investimenti nella formazione, solo l'Italia fa esattamente il contrario.

BERLUSCONI E LA SUA MAGGIORANZA PDL, FLI di Fini, P.I.D. di Cuffaro, M.P.A.di Lombardo, Lega Nord di Bossi e Forza Sud di Miccichè hanno delle responsabilità gravissime sul non aver fatto le mosse giuste per aiutare l'economia: abbassare le tasse alle famiglie economicamente più disagiate; abbassare le tasse alle attività produttive sostenendole a patto che innovino e stabilizzino i precari (accade in Puglia questo dove governa il Presidente del nostro partito Nichi Vendola); bisogna tassare le rendite finanziarie (che non significa tassare i risparmi degli italiani ma tassare grandi patrimoni e grandi transazioni finanziarie).
A questi aspetti a livello nazionale si uniscono aspetti a livello locale come il mancato servizio di mensa in alcune scuole come la Puglisi e la Aiello, o la mancanza di suppellettili come sedie e banchi in alcune scuole di competenza comunale. Tutto questo perche' il bilancio del comune di bagheria è, in grandissima parte occupato dalle spese per la raccolta rifiuti.

I tagli dei finanziamenti comportano che non essendoci i soldi per buoni libro e borse di studio, le figlie e i figli delle famiglie disagiate non avranno le stesse possibilità dei figli dei ricchi
I tagli comportano che i dirigenti scolastici, i maestri, i professori sono costretti a chiedere i soldi alle famiglie persino per comprare la carta per le fotocopie

Siamo convinti che ci vogliano delle riforme, ma queste devono riguardare il rafforzamento degli investimenti, garantire il diritto allo studio finanziando il merito, l'innovazione arriva tramite la ricerca e tramite la ricerca si può essere competitivi nell'industria. Le riforme devono riguardare i programmi perché troviamo incredibile non studiare la storia dal 1920 in poi. Siamo perché si semplifichino gli indirizzi scolastici ma la cultura deve essere la trave portante della scuola.

Mancano soldi per le scuole, per l'università, per garantire il diritto allo studio e ci domandiamo:
Perché invece di spendere 6 miliardi di euro per il ponte di messina , perché invece di spendere 20 miliardi di euro per acquistare 131 cacciabombardieri e 10 navi da guerra, non si spendono questi soldi per la ricerca, per l'edilizia scolastica, per le infrastrutture viarie e ferroviarie della Sicilia?

No queste riforme non ci piacciono, no queste riforme sono da fermare, perché distruggono il presente e il futuro di precari, studenti, professori, ricercatori, famiglie che vengono lasciate sole.
Noi non lasceremo solo chi protesta, non lasceremo solo chi combatte per il proprio presente e per il proprio futuro. Un'altra Bagheria, un'altra Sicilia, un'altra Italia sono possibili.
Se non ora quando?


Luca Lecardane                                           Elisabetta Lo Medico
Coordinatore SEL Bagheria                         Responsabile politiche giovanili Sel Bagheria

 

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