Cronaca

La Polizia ha arrestato Benito Marino, 29 anni, che, con tre complici, avrebbe rapinato la tabaccheria Maggiore di Bagheria, lo scorso 13 gennaio. Il giovane, armato di coltello, entrò all’interno di una rivendita di tabacchi, insieme ad altri tre complici, incurante della presenza di alcuni clienti.

I quattro, coperti con un passamontagna ed armati di pistola, allontanarono i clienti dall’area circostante il bancone e uno dei quattro, generando un autentico clima di terrore, con un balzo felino, si mise a cavalcioni nella vetrata di sicurezza, posta tra il bancone e l’area clienti, lasciando intendere al titolare il proposito di scavalcarla se non fosse stato consentito l’accesso ai complici.

L’esercente, terrorizzato, di fronte ai modi minacciosi dei rapinatori, ha consentito l’accesso oltre il bancone a due dei malviventi, cercando in tal modo di rasserenare gli animi ed evitare più gravi conseguenze, anche per l’incolumità dei presenti. Il terzo malvivente, balzato giù dalla vetrata, ha raggiunto i complici inpossessandosi del denaro contante contenuto nelle casse, pari a 2.000 euro, schede telefoniche per un importo di 1300 euro e Gratta e vinci per un valore di circa 150 euro.

I quattro malviventi sono poi fuggiti a bordo di un’autovettura, ma un passante comprendendo cosa fosse appena accaduto all’interno della tabaccheria, ha annotato la targa dell’autovettura. Le indagini della Polizia di Stato sono giunte ad una svolta pochi giorni dopo con l'arresto il 22 gennaio di Benito Marino insieme ad altri tre complici per un’analoga rapina commessa, stavolta, in via Emilia, a Palermo.

A seguito dell’arresto, gli investigatori del Commissariato di “San Lorenzo” hanno svolto una meticolosa attività di indagine volta ad accertare eventuali rapine commesse dagli stessi rapinatori accertando che la rapina compiuta alla tabaccheria “Maggiore” di Bagheria fosse stata messa in atto dei quattro. Determinanti, in quest’ultimo caso, sono state le immagini registrate dal sistema di video sorveglianza della tabaccheria che hanno ritratto perfettamente il 29 enne, immediatamente riconosciuto dai poliziotti, nonostante fosse parzialmente coperto. 

Un diverbio per una mancata precedenza stradale è finito nel sangue. E’ successo stasera a Casteldaccia in via Vittorio Veneto a pochi passi dallo svincolo autostradale vicino il Bar Tebì. 

Protagonisti della lite finita con un coltellata che per pochi centimetri non ha intaccato il cuore sono stati il fidanzato di una giovane del paese e lo zio di quest’ultima.

Prima un battibecco, poi il giovane che ha mandato a quel paese lo zio. Quest’ultimo è sceso dalla macchina, ha affrontato il giovane e lo ha colpito con un fendente al costato.

Le indagini sulla lite sono condotte dai carabinieri della compagnia di Bagheria che ha sentito in queste ore i protagonisti della vicenda.

Il giovane è stato trasportato all’ospedale Civico. Non sarebbe in gravi condizioni. I militari stanno ancora valutando la posizione delle persone coinvolte. Ancora non c’è stato nessun fermo.

Tratto da blogsicilia

Stavano saccheggiando quanto contenuto nella confiscata a Michele Aiello, già uomo forte della sanità siciliana, condannato per mafia, che si trova  in località Collo d'oca in territorio di  S.Flavia, lungo la litoranea tra Aspra e Sant'Elia, quando sono stati sorpresi in flagranza di reato dai Carabinieri del Comando di Bagheria e arrestati con l'accusa di furto aggravato in concorso 

- Ribuffo Antonino, nato a Palermo, classe 1952, ivi residente;

- Ribuffo Emilio, nato a Palermo, classe 1974, ivi residente;

- Ribuffo Antonio, nato a Palermo, classe 1980, ivi residente;

- Chifari Maria, nata a Palermo, classe 1958, ivi residente;

- Billitteri Emilio, nato a Palermo, classe 1994, ivi residente;

- Torres Lucia, nata a Palermo, classe 1988, ivi residente.

I predetti legati da vincoli di parentela sono stati sorpresi dai Carabinieri in via Litoranea, all’interno di una villa confiscata e affidata in amministrazione giudiziaria, mentre erano intenti ad asportare vari suppellettili ed elettrodomestici quali monitor computer, libri, plafoniere, scaldacqua, parte di arredi.

I sei soggetti, giunti con due vetture, una Lancia Y ed una Toyota Yaris, sono penetrati nella villa rompendo il catenaccio del cancello e scardinando la porta dell’autorimessa.

All’arrivo dei Carabinieri la Toyota yaris era già completamente carica ed altra refurtiva era stata riposta in terra in attesa di caricarla sull’altra vettura.

Dopo la convalida degli arresti, tutti e sei, sono stati rimessi in libertà in attesa del processo.

 

Il 20 aprile 2015, alle ore 21.30 circa, in Bagheria, i Carabinieri dell’aliquota Radiomobile della Compagnia di Bagheria, inetrvenuti nella frazione di Aspra,  hanno tratto in arresto in flagranza del reato di tentato omicidio un giovane bagherese, C. g. classe 1995 il quale, poco prima, all’interno della casa materna, a seguito di una lite per futili motivi con il fratello maggiore, sferrava contro quest’ultimo diversi fendenti colpendolo in più parti del corpo, ossia alla spalla e alla testa.

Nell’occorso, il malcapitato, veniva trasportato da personale del 118 presso il pronto soccorso dell’Ospedale Buccheri la Ferla di Palermo dove veniva medicato per ferite da punta e taglio alla schiena, alla fronte e al lobo dell’orecchio sinistro, venendo dimesso nella stessa serata.

L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, veniva associato presso la Casa Circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese in attesa dell’udienza di convalida svoltasi il 23 aprile 2015, all’esito della quale veniva confermata l’accusa di tentato omicidio e disposta la custodia cautelare in carcere.

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