Pronunciata questo pomeriggio la sentenza sul cosiddetto Crac Amia, l'azienda ormai in liquidazione che curava la raccolta dei rifiuti nella città di Palermo: due processi ai consiglieri di amministrazione prima per falso in bilancio e successivamente per bancarotta fraudolenta conclusosi questo pomeriggio a Palermo, è appunto il processo in cui gli imputati rispondevano per questa seconda ipotesi di reato.
C'erano tre bagheresi coinvolti, il presidente Vincenzo Galioto, e i due consiglieri di ammnistrazione Angelo Canzoneri e Vincenzo Gargano.
Enzo Galioto è stato condannato ad una pena di 4 anni, un anno in meno ad Angelo Canzoneri; completamente prosciolto dall'accusa invece Vincenzo Gargano, difeso dall'avv. Salvatore Priola.
Il direttore generale Orazio Colimberti è stato anche lui condannato a quattro anni; i condannati hanno avuto anche la pena accessoria dell'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.
Tre anni di condanna anche per gli altri consiglieri di amministarzione Franco Arcudi e Paola Barbasso Gattuso.
Nei giorni scorsi i giornali avevano pubblicato ulteriori dettagli su dispendiosi viaggi negli Emirati arabi per motivazioni risibili.
Assolti così come Gargano, perchè il fatto non sussiste, anche gli altri imputati Gaetano Mendola, Antonio Giuffrè e Giuseppe Costanza.
Riconosciuta la liquidazione del danno, che sarà stabilito in sede civile, al Comune di Palermo e alla curatela fallimentare dell’ex municipalizzata. Restano fuori i dipendenti che si erano costituiti parte civile.
Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero falsificato il bilancio del 2005 con false plusvalenze derivanti da vendite di automezzi e di immobili per un valore di 16 milioni di euro.
Il passaggio da Amia ad Amia servizi Srl sarebbe stato solo fittizio visto che la società affittò i mezzi che risultavano venduti.
Sentenza sul crac Amia: condannati Galioto e Canzoneri, assolto Gargano
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