Cronaca

Pugno duro dell'amministrazione comunale di Bagheria nei confronti di quanti, o perchè esercitano l 'attività abusivamente o perchè 'esondano' generosamente dalla quota di area pubblica loro assegnata, violano le norme concernenti il commercio.

Dopo il sequestro di qualche centinaio di chili di frutta ad abusivi che improvvisano il loro 'banco di vendita'  nei luoghi più frequentati e trafficati operato qualche settimana fa di concerto tra la Polizia municipale e la Guardia di Finanza, e che tante polemiche aveva suscitato, oggi arriva un provvedimento più drastico.

A sei grossi commercianti di frutta e verdura tra quelli che svolgono attività in luoghi fissi ma che utilizzano parte di suolo pubblico, è stata notificata oggi una ordinanza, la n° 71 del 29 agosto, che ordina l'immediata chiusura delle attività e del punto di vendita per cinque giorni continuativi, a decorrere dalla notifica.

I soggetti destinatari del provvedimento sono L.M.M.ed S.S., rispettivamente di 24 e di 25 anni, in via Dietro Certosa ai civici 9 e 4, ; V.G., 34 anni, con esercizio in corso Butera 403; D.S.M. di via Papa Giovanni XXIII, 132, e T.G. di via Città di Palermo 109, rispettivamente di 38 e 43 anni; per chiudere con S.S. di 32 anni con esercizio via Rammacca 47.

Il provvedimento fa seguito ad una serie di accertamenti effettuati dal Nopa della Polizia municipale una decina di giorni fa, che hanno accertato l'occupazione abusiva di suolo pubblico, in misura cioè superiore rispetto a quanto previsto e pagato dagli occupanti.

I commercianti sono stati condannati anche ad una sanzione pecunaria in dipendenza dalla quota di superficie di area pubblica illegittimamente occupata.

La Polizia municipale, la Guardia di Finanza e l'ASP di Bagheria sono obbligati a controllare sul rispetto dell'ordinanza.

Naturalmente sarà possibile per i commercianti fare ricorso avverso il provvedimento.

P.S. Ci scusiamo con i lettori, ma le attività commerciali di vendita di frutta cui è stata ordinata la chiusura immediata sono in realtà sei, e non cinque, come per errore riportato anche nel titolo del nostro articolo.  redazione bnews

Tra il 26 ed il 27 agosto la Compagnia Carabinieri di Monreale ha impiegato più di 50 militari in una operazione denominata “Giamaica”, finalizzata alla ricerca di piantagioni di Cannabis nelle vaste campagne dell’agro di Monreale, giungendo all’arresto in due distinte attività del palermitano L. S. g. , classe 1990 e del cittadino albanese H. K. classe 1983, e a un sequestro complessivo di più di 500 piante di Marijuana.

Grazie alle perlustrazioni a piedi condotte durante l’arco notturno nelle ampie vallate tra la Conca d’Oro e lo Jato, i Carabinieri sono riusciti infatti ad individuare due coltivazioni all’apice della loro maturazione: già alle prime luci dell’alba del 26 agosto, nelle adiacenze di un casolare, in stato di abbandono nelle campagne di Via Pezzingoli, avevano individuate, celate sotto una piccola pineta, 30 piante di cannabis sativa alte circa 2 metri, con infiorescenze già pronte per essere raccolte.

I militari dell’Arma, mimetizzati tra i cespugli, hanno condotto un prolungato servizio di osservazione, onde individuare chi si occupasse dell’illecito orto ed alla fine la pazienza li ha premiati: infatti, da una abitazione vicina, si è presentato L. S. g. con bidoni d’acqua per l’irrigazione che, bloccato, ha immediatamente ammesso le sue responsabilità.

L’operazione ha avuto il suo culmine, poi, in contrada Case Mariano nelle campagne tra San Giuseppe Jato e San Cipirello, agro del comune normanno: qui infatti i Carabinieri, sempre in pattuglie notturne, tra i ricchi vigneti, sono stati attratti da un forte odore di cannabis che misto a quello dell’uva quasi matura “inebriava l’intera vallata”.

Approfondite le ricerche, con l’ausilio anche del 9° Nucleo Elicotteri di Palermo, si accertava che tra i vitigni vi erano 504 piante di Marijuana alte da 1 a 2 metri. Al fine di accertare chi fosse il responsabile della piantagione, una ventina di militari hanno stabilito dei punti d’osservazione notturni e diurni tra i filari di viti, in attesa di sorprendere il responsabile dell’irrigazione delle piantine: all’alba è giunto H. K. che, appena arrivato, si adoperava per intrecciare le piante di cannabis tra i grappoli d’uva occultandole alla vista di eventuali passanti. In un attimo l’uomo dal “pollice verde” è stato circondato e, dopo una breve fuga, bloccato e portato alla Stazione di San Giuseppe Jato per le formalità di rito, mentre il conduttore del vigneto, un incensurato di San Cipirello, veniva deferito in stato di libertà.

I due arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale “Ucciardone” di Palermo su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida davanti al GIP.

Le piante di Marijuana, in entrambi i casi, sono state estirpate e campionate dal personale del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo: se immesse sul mercato dello spaccio al dettaglio avrebbero garantito un guadagno di decine di migliaia di euro.

Palermo, 28 agosto 2013

Mentre scriviamo è in corso una imponente operazione degli uomini della Guardia costiera, al comando del tenente di vascello Nicola Silvestri, coordinata da un P.M. della Procura di Termini Imerese, al porto turistico di S.Nicola L'Arena: sono state posti sotto sequestro quindi transennati e chiusi con lucchetti gli accessi alle varie banchine di ormeggio per una superficie di circa 5.000 mq. e circa trecento imbarcazioni sono state poste sotto osservazione.

Le banchine erano state gestite nel passato in base ad una convenzione che però è già scaduta tra il 2009 e il 2010: si è pertanto creato un sistema di gestione degli ormeggi e dello stazionamento delle imbarcazioni non del tutto trasparente.

Oltre che un sistema arbitrario di gestione si ipotizza in certi casi anche la presenza di pressioni indebite nei confronti dei diportisti, oltre che naturalmente l'evasione fiscale.

I controlli sono finalizzati anche ad accertare a chi e quanto paghino i diportisti per potere far stazionare le loro barche sui vari pontili del sistema portuale, in poche parole la legittimità e il titolo degli operatori e delle società di rimessaggio nell'uso dei pontili di ormeggio.

Sono quattro i soggetti indagati per il reato di 'occupazione abusiva di demanio marittimo ed illecita gestione'.

 

 

 

  

Sabato pomeriggio, ore 17.30 circa, un gruppo folto di pubblico lungo la postazione d’arrivo, pronto ad esultare alla vittoria del proprio beniamino, due giovani piloti che sfrecciano in pista a bordo di due Piaggio Vespa appositamente modificate nelle loro caratteristiche tecniche, che gli consentono di lanciarsi oltre i 100 Km/h.

Fotocamere pronte ad immortalare ogni singolo istante dell’evento sportivo, da pubblicare poi sui siti maggiormente conosciuti dai giovani. Sembrerebbe un normale scenario di una competizione sportiva tra motocicli, peccato che la pista in questione sia una delle vie del centro urbano di Termini Imerese.

I Carabinieri della Compagnia di Termini Imerese, nel corso di un apposito servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto delle violazioni al Codice della Strada, intuiscono che da li a poco, lungo la strada consortile A.S.I., alle porte della città si sarebbe svolta un gareggiamento clandestino con veicoli a motore.

Pertanto i militari predispongono un mirato servizio di osservazione, al fine di documentare tutte le fasi propedeutiche all’evento nonché le fasi salienti della gara. Alcuni militari in abiti civili si confondevano in mezzo agli astanti per carpire le conversazioni, dalle quali si percepiva che i presenti erano a conoscenza che era in corso una gara di velocità con ciclomotori.

Dopo alcuni istanti tra la folla si udiva la frase “eccoli….stanno arrivando” e in pochi istanti si vedevano sfrecciare due ciclomotori a folle velocità, quindi erano palesi i comportamenti di guida non giustificati adottati dai due conducenti dai quali si rilevava un testa a testa tra i due ciclomotori.

Il conducente del ciclomotore in testa indirizzava delle urla in segno di vittoria nei confronti del ciclomotore posizionato alle sue spalle, nel contempo le persone poste lungo la carreggiata esultavano alla vittoria del loro pilota, ma la loro corsa terminava innanzi alle pattuglie dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Termini Imerese che riuscivano a bloccare solo uno dei ciclomotori, mentre il secondo con fare repentino riusciva a fuggire forzando il posto di controllo predisposto dai militari.

Il soggetto fermato veniva quindi identificato in C. l. , classe 1977, residente a Termini Imerese al quale veniva contestato l’art. 9 ter comma 1 e 3 del Codice della Strada, che prevede il divieto di gareggiare in velocità con veicoli a motore, nonché gli veniva sequestrato il ciclomotore Piaggio Vespa di colore nero privo di targa, mancante della composizione alfanumerica nel telaio e palesemente modificato nelle sue caratteristiche tecniche, ritenendolo quindi di sospetta provenienza furtiva. Pertanto veniva deferito alla competente Autorità Giudiziaria anche per il reato di ricettazione di cui all’art. 648 del Codice Penale.

Nella circostanza venivano identificate numerose persone presenti all’evento, posizioni al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, mentre i Carabinieri stanno visionando le immagini registrate durante la gara al fine di identificare il secondo pilota sfuggito al controllo dei militari. 

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