Cronaca

Nell'ultimo periodo pare che il fenomeno che non può essere liquidato come teppismo, ma di vera e propria mentalità criminale si verifica lungo il tragitto dei treni da Brancaccio a Ficarazzi sino a Bagheria.

Vere e proprie sassaiole contro i i convogli che passano e che in qualche caso, per il lancio di sassi di dimensioni notevoli, hanno provocato la rottura dei finestrini e ferito, leggermente per fortuna, qualcuno dei passeggeri.

Gli episodi che si sono intensificate nelle ultime settimane sono opera di 'bande' di giovinastri che ammazzano la noia con questi gesti sconsiderati che potrebbero avere consegunze gravissime, 

Il presidente del Comitato pendolari Sicilia Giacomo Fazio in una dichiarazione rilasciata al 'Giornale di Sicilia' che, con un articolo di Luigi Ansaloni si occupa oggi dell'argomento, stigmatizza questi episodi e sollecita Trenitalia e le forze di sicurezza ad aumentare la vigilanza in quel tratto di ferrovia.

'Ci aspettiamo azioni forti , conclude Fazio, visto il ripetersi di simili ingobili atti'

Quanto accade in queste settimane, riprende  la 'moda criminale' diffusasi qualche anno fa di tirare sassi dai cavalcavia dell'autostrada sulle auto che passavano di sotto, e anche in quel periodo ricordiamo, che dal cavalcavia sul ponte sull'Eleuterio sulla autostrada A19, furono lanciate pietre contro le auto lanciate a velocità.

In diversi casi, si ricorderà, ci furono al Nord soprattutto feriti anche gravi ed in un caso addirittura una donna perse la vita.

Il gup di Firenze Mario Profeta ha condannato all' ergastolo il pescatore siciliano Cosimo D'Amato accusato di aver fornito il tritolo per le stragi mafiose del 1993 di Roma, Firenze e Milano. Ad accusarlo anche il pentito Gaspare Spatuzza. Il processo si è svolto con rito abbreviato.

altD'Amato, 68 anni, pescatore di Porticello, oltre che a Firenze è indagato anche dalla procura di Caltanisetta, con l'accusa di aver fornito il tritolo anche per la strage di Capaci. Il gup di Firenze oggi lo ha condannato per tutte le stragi fuori dalla Sicilia, tranne che per l'attentato a Maurizio Costanzo. Il gup ha poi stabilito risarcimenti per tutte le parti civili. Fra le quali i familiari delle vittime, il Comune di Firenze, la Regione Toscana e numerosi ministeri.

''Un altro mafioso all'ergastolo, siamo soddisfatti, ci auguriamo che non ce ne siano altri impuniti. Per chiudere il cerchio mancano i mandanti esterni'. E' il commento di Giovanni Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofili, all'ergastolo inflitto oggi dal gup di Firenze a Cosimo D'Amato. "I processi, anche questo - ha aggiunto Giovanni Maggiani Chelli - dimostrano che Spatuzza è attendibile. L'unica punta di rammarico è che, con la condanna con il rito abbreviato, D'Amato non avrà il 41bis e, con ogni probabilità, trovera' il modo di alleviare l'ergastolo".

Nella foto di copertina Via dei georgofili a Firenze dopo l'attentato del 1993

Proseguono i controlli della Guardia Costiera di Porticello contro la pesca illegale del Tonno Rosso. Nella giornata di ieri, i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porticello, coordinati dal Comandante Tenente di Vascello Nicola SILVESTRI, hanno posto sotto sequestro circa 35 quintali di Tonno Rosso in procinto di essere sbarcato da alcuni motopescherecci.

L’attività svolta nell’ambito di una operazione di controllo e repressione dei reati in materia di pesca, ha portato all’applicazione di sanzioni amministrative per un valore di 12.000 euro ed al sequestro dell’attrezzatura utilizzata per la pesca illegale.

L’operazione ha consentito l’individuazione di tre distinti soggetti dediti al trasporto e detenzione illegale e di alcuni motopescherecci non autorizzati alla cattura della suddetta specie ittica.

La Guardia Costiera di Porticello sottolinea come l’attività proseguirà regolarmente, nell’ ambito di verifiche in atto lungo l’intera filiera commerciale della pesca per favorire la prevenzione di comportamenti illeciti a tutela della risorsa ittica, dei consumatori e degli operatori della pesca che operano nel rispetto delle regole.

 

Fonte Guardia costiera di Porticello
 

Secondo le indagini degli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Cefalù, i due residenti a Bagheria Dario Coffaro di 32 anni e Giuseppe D'Antoni di 42, quel residence 'Vania' bersagliato dai furti, elettrodomestici soprattutto,  lo conoscevano bene; e a condurre gli investigatori alla individuazione dei responsabili sono state anche le modalità e le circostanze in cui i furti si sono verificati.

Un residence che nel periodo invernale era praticamente deserto, trovandosi in una zona  poco frequentata di Campofelice, ma, a indirizzare gli investigatori, anche il sospetto che fosse la conoscenza delle abitudini dei proprietari che consentiva ai due ladri di agire con tutta calma.

Persone quindi che conoscevano il contesto in cui 'operavano': partendo da queste osservazioni la Polizia è risalita ai due bagheresi che in estate erano dei frequentatori di quel residence, di cui pertanto conoscevano i minimi dettagli.

La scoperta di alcune impronte digitali dei due, rilevati dalla Polizia scientifica  nei luoghi del reato, è stato il riscontro oggettivo che ha confermato gli inquirenti del Commissariato di Polizia di Cefalù, diretto da Manfredi Borsellino,  nel loro sospetto, e li ha spinti a richiedere un provvedimento restrittivo della libertà di movimento di Coffaro e D'Antoni.

Il pubblico ministero ha avanzato quindi per i due malviventi, la richiesta di obbligo di residenza  nel  comune di Bagheria ed il divieto di uscire di casa tra le 21 e le 7.30 del mattino.

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nella foto da sx  Giuseppe D'Antoni e Dario Cuffaro

 

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