Cronaca

Due i fatti di cronaca da segnalare nei giorni scorsi a Bagheria.Nella mattinata di ieri la Volante della Polizia è stata chiamata dal titolare della Zooagricola di via Consolare che ha denunciato di avere subito, presumibilmente durante la notte precedente un furto all'interno del proprio esercizio commerciale.

Durante la notte infatti dei ladri dopo avere segato le sbarre in ferro di una finestra, che si trova in una zona non visibile dalla via Consolare, sono penetrati all'interno ed hanno razziato soprattutto attrezzature meccaniche per l'agricoltura e il giardinaggio e costose confezioni di antiparassitari per uso veterinario.

Motoseghe, decespugliatori, tagliaerba, acquari e quant'altro hanno rappresentato il cospicuo bottino di un furto la cui entità deve essere ancora inventariata, ma che supera sicuramente il migliaio di euro.

I ladri hanno praticamente agito indisturbati, eprobabilemente hanno usato l'ingresso principale di via Consolare solo per la fuga con il materiale rubato.

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L'altro fatto di cronaca in via Pittalà, una traversa nella parte alta di corso Butera: questa notte l'allarme per la Polizia è scattato intorno alle 2.45 perchè una Wolkwagen Lupo di proprietà di P.G. di 23 anni stava prendendo fuoco, per cause che sono ancora da accertare.

Sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme, ma l'auto è andata quasi completamente distrutta; bruciata anche una persiana e anneriti anche i muri perimetrali di alcune abitazioni, oltre che danni  alle linee esterne di illuminazione pubblica.

Un intervento dei Carabinieri si è svolto questa mattina poco dopo le ore 12, sotto lo sguardo sbigottito di centinaia di persone, in vicinanza del supermercato 'Il centesimo' a ridosso dell'area del mercatino, che proprio ogni mercoledì apre gli stand dei venditori ai consumatori.

Sono arrivate a grande velocità due auto dei Carabinieri con a bordo anche uomini in borghese che hanno caricato sulle loro auto, stando alle testimonianze dei presenti, quattro o cinque individui, che pare fossero i gestori di un banco di vendita di frutta che si trova proprio davanti al Supermercato.

Le auto sono immediatamente ripartite a grande velocità ed a sirene spiegate.

Si è subito diffusa la voce, che riportiamo con il condizionale, che qualcuno dei fermati avesse tentato di spacciare euro falsi.

Più tardi pensiamo di poter dare degli aggiornamenti

 

 

E' accaduto nella tarda serata di ieri sull'autostrada PA-CT , in vicinanza dello svincolo di Villabate, direzione Catania. Lo riporta oggi il Giornale di Sicilia in un articolo di Ignazio Marchese.

Il conducente di una Smart, S.C. di 55 anni, bagherese, per motivi ancora da accertare avrebbe sbandato sulla curva, e subito dopo avere urtato contro il guard rail è stato sbalzato fuori dalla vettura.

I soccorritori del 118 chiamati da altri automobilisti hanno immediatamente stabilizzato il ferito che perdeva sangue dalla testa, ed hanno poi provveduto a ricoverarlo presso l'Ospedale civico di Palermo.

L'uomo pur seriamente ferito non sarebbe però in pericolo di vita.

Naturalmente si sono formate lunghe code di auto per il restringimento della carreggiata, dovuto alla necessità di fare i dovuti rilievi da parte della Polizia stradale di Bonfornello.

 

dal Giornale di Sicilia

Vogliono imporre all'attenzione delle autorità e della opinone pubblica il dramma autentico di chi, rimasto senza lavoro ed esauriti i margini della indennità di disoccupazione e della solidarietà familiare, non ce la fa più.

Nicola, Daniele e Giuseppe ormai da qualche ora sono saliti sul tetto di villa Filangeri sede del comune di Santa Flavia e minacciano che resteranno là sin quando non sarà trovata una soluzione al loro problema.

Non ce la fanno più, qualcuno come Nicola da due anni disoccupato che ha  lavorato nei cantieri edili di mezza Italia (e costretto talvolta  ad arrampicarsi sulle gru per avere riconosciuto il proprio salario), in attesa di una chiamata dal Nord che non arriva; o Giuseppe e Daniele anche loro da tempo, da troppo tempo, senza un reddito certo.

Non ce la fanno più a mandare avanti le famiglie, a pagare, luce, acqua e gas, a sostenere senza un lavoro il carico di spese sempre più pressanti..

Non vogliono carità, non vogliono raccomandazioni, vogliono solo che le loro braccia e l'esperienza acquisita nel loro campo possano utilizzarla per far vivere con dignità se stessi e le loro famiglie, senza essere costretti a chiedere l'aiuto e la solidarietà di amici e parenti.

Non hanno nessuna intenzione di venir giù da quella posizione, rispondono no a quanti cercano di convincerli che una soluzione si cercherà di trovarla:  c'è il vicecomandante della Stazione dei Carabinieri di Santa Flavia, a parlamentare con loro prima il sindaco Salvatore Sanfilippo; salgono poi il consigliere Milena Venturi a portare acqua e qualche genere di conforto, e l'assessore Concetta   Palumbo, a dire che l'amministrazione userà tutti gli strumenti che ha a disposizione per cercare di trovare una soluzione anche provvisoria.

Ma sinora è stato tutto inutile.

Telefonano anche i familiari che hanno saputo dal tam tam paesano della loro forma di protesta, invitandoli a desistere e a scendere giù. Ma i tre sembra non abbiano alcuna intenzione di scendere, almeno sin quando non vedranno qualcosa di concreto: si ipotizza di un loro avvio presso una azienda di soggiorno locale, di un lavoro utile alla comunità che possa servire a superare un momento difficile che per qualcuno di loro però, va avanti da anni.

La loro non è una protesta cieca e insensata ma lucida e serena di chi vuole far sentire a tutti i costi la propria voce e rompere il muro di silenzio che circonda, al di la delle solidarietà di facciata, quello che è ormai il dramma di centinaia di famiglie.

Stamattina si era pensato che qualcuno dei tre volesse mettere in atto dei gesti autolesionisti,ed è per questo che erano accorsi Carabinieri, Polizia e ambulanze. 

Solo i Carabinieri adesso continuano a stazionare nell'atrio di villa Filangeri, parlamentando con i tre operai disoccupati e cercando di convincerli a smetterla.

Raccontano le loro storie di lavoro, di sacrifici, ma anche di dignità: i problemi dei figli a scuola costretti a fare acrobazie per potere avere i libri sui quali studiare, del loro desiderio, ma anche delle insormontabili difficoltà, per poter dare ai loro figli quello che hanno i giovani più fortunati.

Ma ribadiscono la ferma determinazione che, a qualunque costo, debbano completare il loro ciclo di studi per qualcuno all'I.P.S.I.A per qualche altro all'Alberghiero.

Naturalmente  bersaglio dei loro commenti sono i politici di ogni risma e colore e quanti, magari dipendenti della pubblica amministrazione, non fanno il loro dovere non rendendosi conto della situazione di fortuna e di privilegio che la loro occupazione comporta.

 

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