Cronaca

Ci sono anche due bagheresi tra i nove arrestati della "banda del buco" arrestati dalla Squadra Mobile di Palermo.

Si tratta di Dario Borgia, 35 anni residente in via La Malfa, e di Tommaso Cipolla, 37 anni, residente in via Monsignor Arena: quest'ultimo è il metronotte di un istituto di vigilanza palermitano, che aveva prestato per tanti anni servizio davanti la sede di corso Umberto del  Monte dei Paschi di Bagheria e che nell'ultimo periodo era stato trasferito presso l'agenzia della stessa banca a Ficarazzi.

A Tommaso Cipolla sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Gli arrestati sono:Salvatore Battaglia di 40 anni, Dario Borgia di 35 anni, Rosolino Lo Iacono di 40 anni, Giovanni Burgarello di 45 anni, Giuseppe Giuliano di 24 anni, Natale Caravello di 37 anni, Bruno Forti di 46 anni, Tommaso Cipolla di 37 anni. E' sfuggito alla cattura Lorenzo Spataro di 48 anni.

"L’indagine condotta ha dimostrato che l’associazione aveva una complessa struttura verticistica con un capo investito e riconosciuto dagli accoliti, una sede dove si tenevano le riunioni, suddivisione degli introiti, sistemi protetti di comunicazione ( telefoni intestate a persone non riconducibili agli indagati e radiotrasmittenti in grado di intercettare le frequenze della polizia giudiziaria), armi da fuoco, attrezzi da scasso e chiavi adulterine, auto utilizzate per raggiungere gli obiettivi da rapinare", spiegano gli inquirenti.

L’associazione per delinquere operava in modo pressoche' costante dal 2009 al 2010 ed era riuscita a individuare numerose banche e uffici postali da rapinare, avendo gia' predisposto i sistemi di accesso a detti siti attraverso la realizzazione di aperture nelle pareti dei locali da rapinare, con la tecnica appunto del buco.

 I malviventi prima individuavano l'obiettivo da rapinare, quindi vi si introducevano da un foro realizzato nella parete di un locale attiguo al bersaglio. 

Il metronotte - sostengono gli inquirenti- violando i suoi doveri di fedelta' alla funzione di guardia giurata che svolgeva, forniva all’associazione preziose informazioni- logistiche ed organizzative- utili per la consumazione di rapine.

Per la polizia la banda è responsabile dei colpi all'agenzia Monte dei Paschi di Siena di Trapani in via Giudecca, alla gioielleria Lex Cadeaux in via Ferdinando Li Donni di Palermo, alle agenzie Monte dei Paschi di Siena al Villagio Mosé ad Agrigento e a quella di Naro in piazza Garibaldi. Infine alla banca Intesa San Paolo di Favara in via Kennedy.“

L’indagine e' stata coordinata dal Procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dal pm Maurizio Bonaccorso, mentre l’ordinanza cautelare e' stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Palermo, Nicola Aiello.  

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      Dario Borgia                                                    Tommaso Cipolla

 

 

 

Intorno alle 4 del mattino un intero quartiere è stato messo a rumore per l'allarme scattato perchè due auto, posteggiate davanti al civico 18 di via del Sole, traversa di via Carà, una station wagon e una Fiat Uno avevano preso fuoco.

Per lo spegnimento sono accorsi due mezzi di vigili del fuoco, oltre a Polizia e Carabinieri, ma uno delle due auto, la Uno,  è andata completamente distrutta: il traffico in via Carà è stato  bloccato, anche se in considerazione dell'ora, nessun disagio ne è derivato, di fatto, per automoblisti e passanti.

Non è ancora chiaro se l'incendio sia partito da una delle due auto e si sia poi propagato a quella contigua, fatto sta che l'incendio violentissimo ha danneggiato seriamente la facciata del pianterreno dell'edificio davanti al quale erano posteggiate le auto, il proprietario di una delle quali abita poco distante.

Attimi di vero terrore si sono vissuti perchè aveva preso fuoco la persiana ed una finestra della casa a piano terra ed il fumo aveva invaso l'interno; per fortuna però in quel momento la casa era disabitata, ma solitamente è occupata da una persona anziana che la sera però va a dormire presso dei familiari. 

Indaga la Polizia.

Ci sono tutti gli elementi per sospettare che il furto all'autoparco non avesse solo come obiettivo rubare più o meno 500-600 litri di gasolio e non 900 come era stato detto in un primo momento: lo si è visto facendo un inventario più rigoroso dopo il raid della notte scorsa quando oltre al carburante   è stata trafugata una autovasca-satellite assieme alle chiavi di tutti gli automezzi presenti in quel momento nel deposito.

La prima conseguenza visibile per i cittadini è la mancata raccolta che ha già fatto debordare i sacchetti dai cassonetti, visto che si è dovuto lavorare con solo mezzo disponibile per la raccolta nell'intera città.

Ed è questo l'elemento che fa pensare che il furto comunque fatto da gente pratica, e vedremo perchè, non fosse l'unico obiettivo dei malviventi.

I ladri hanno forzato una catena posta al cancello d'ingresso ed hanno successivamente tagliato con il flex  i catenacci di due portoni metallici di ingresso dei magazzini, all'interno dei quali vengono custoditi i mezzi, che non sono del Coinres, ricordiamolo, ma sono dati in uso da un'azienda di Pisa,  la Gorent, che dà una sola chiave agli utenti, in questo caso il Consorzio.

Una operazione ben studiata, da professionisti ci dice uno che incontriamo all'autoparco, dove siamo stati questa mattina, da gente che conosce bene luoghi e abitudini tra cui quella degli autisti di lasciare  inserite le chiavi nel cruscotto 

Oggi infatti, si è dovuto provvedere a sostituire tutti i cilindretti dei quadri elettrici, per potere fare ripartire i mezzi.

Se avessero dovuto usare dei tubi di gomma per succhiare il gasolio sarebbero occorse ore e ore per aspirare tutto quel gasolio , ci fa notare un addetto all'autoparco; se invece l'operazione viene fatta, per esempio, con un motorino, si impiegano una ventina di minuti.

Quindi è chiaro che l'obiettivo primario fosse il carburante, anche perchè l'autovasca, è  l'ipotesi che fa un altro addetto, sarà magari servita per trafugare le taniche: almeno venti-venticinque da 20-25 litri è stato ricalcolato, dopo che sono stati rifatti in mattinata  i calcoli sulla effettiva dotazione di carburante nei mezzi.

E possibile quindi che già nelle prossime ore verrà ritrovata l'autovasca-satellite, mezzo che di fatto  non ha un mercato, magari abbandonata iin qualche trazzera 

Chi ha rubato conosceva anche orari e abitudini e sapeva che in un'area dove non esiste sorveglianza c'è un arco di tempo orario in cui si può comodamente fare quello che si vuole al riparo da occhi indiscreti.

Per non farla lunga, come si suole dire, la mano viene da dentro, quantomeno il basista o qualcosa in più di un semplice basista.

Ma è il messaggio delle chiavi che in questa storia non convince: a chi è inviato? al commissario del Coinres, al sindaco, agli stessi operatori del Coinres?

A margine una notazione: da quanto tempo le autorità sanitarie non verificano le condizioni di salubrità del mercato ortofrutticolo, che, come è noto, è attiguo all'autoparco ?

Lo facciano, e poi ci dicano  se pensano che in Etiopia o in Uganda o in Somalia o in un posto che si trova nel buco più arretrato e povero del mondo si possa tollerare una situazione del tipo di quella che abbiamo visto noi questa mattina.

Si è verificato ieri notte un gravissimo furto presso l’autoparco comunale.

Ignoti si sono introdotti nella sede via San Giovanni Bosco, in contrada Incorvino, probabilmente tra le 19 e le 23 di sabato 17 novembre, ed hanno rubato un’auto-vasca nuovissima, il cosiddetto gasolone, hanno poi sottratto tutta la benzina dai mezzi che erano stati da poco riforniti, circa 900 litri di benzina, si sono impadroniti anche di un mezzo satellitare e portato via con loro tutte le chiavi dei mezzi per la raccolta dei rifiuti.

A comunicarlo il sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo, immediatamente allertato questa notte.

I tempi ed i modi del colpo fanno pensare a qualcuno che ben conosceva l’auto-parcodichiara il sindaco Lo Meo individui che si sono mossi con certezza ben conoscendo l’organizzazione del servizio ed i locali dove erano custoditi gli autocompattatori”.

Sul luogo è intervenuto anche il responsabile comunale dell’ufficio igiene, Corrado Conti; si sta facendo in queste ore una stima del danno ( che si pensa possa scendere a circa 50.000 euro n.d.r.) che comporterà anche enormi disagi alla raccolta dei rifiuti che già oggi non è stata eseguita, così come non può essere garantita neanche nella giornata di domani, lunedì 19 novembre, dal momento che si devono recuperare tutte le chiavi dei mezzi ed eventuali doppioni.

“Sono profondamente indignato per questo grave episodio dichiara Lo Meo è un furto che non danneggia soltanto ulteriormente le casse del Comune ma anche il regolare svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti per il quale grandi sforzi si erano fatti per garantirne il corretto svolgimento. Gli inquirenti stanno indagando ma è chiaro che l’intento della rapina non è solo il furto fine a se stesso ma anche il voler danneggiare il Comune e creare disordini."

"Mi amareggia, mi sconforta e mi preoccupa quanto accaduto perché è evidente che l’azione mira a destabilizzare, soprattutto in questo momento in cui ci accingiamo ad affrontare il dissesto delle casse comunali. In un periodo in cui la comunità dovrebbe restare compatta ed unita nell’affrontare questo momento di crisi si verifica questo ignobile atto che si ripercuote su tutta la cittadinanza che è quella che alla fine paga.”.

 

Fonte  Ufficio Stampa del Comune di Bagheria

 

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