Cronaca

Non ha trovato conferma quanto era stato scritto da gds.it che Samuele Caruso (nella foto in alto), il giovane che ha ucciso a coltellate una ragazza di 17 anni, Carmela Petrucci (foto in basso) e ferito gravemente la sorella Lucia, sarebbe bagherese.

Gli inquirenti sono riuscitia risalire rapidamente all'identità dell'assassino attraverso le indicazioni fornite dalla sorella ferita ed hanno arrestato il Caruso alla stazione di Bagheria, mentre era in partenza probabilmente per sottrarsi all'arresto; l'hanno intercettato grazie alla tracce del suo cellulare.

Non trova conferma però la notizia che il Caruso sarebbe bagherese anzi altri siti online dicono invece che il giovane, figlio di un imprenditore, è palermitano e vive in via Oreto con i genitori.

Sono riusciti ad individuarlo grazie a tracce di sangue che il giovane aveva perduto per una ferita provocata durante l'aggressione, e per le segnalazioni del suo cellulare.

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Gli inquirenti sono già riusciti a ricostruire, grazie alle testimonianze della sorella, l'omicidio della diciassettenne: le due ragazze erano state lasciate proprio davanti la loro abitazione in via Uditore, 14  dalla nonna, che le aveva accompagnate a casa dopo l'uscita della scuola, il Liceo Classico Umberto I che entrambe frequentano, ed avevano subito notato  il Caruso che da tempo, dopo avere avuto pare una storia con Lucia, o un contatto su facebook, continuava a perseguitarla.

Le ragazze si sono subito allarmate, hanno suonato precipitosamente il campanello il campanello sollecitando il fratello ad aprire la porta, ma il Caruso si è scagliato contro Lucia con un coltello; la sorella più piccola si è interposta per difendere la sorella, cadendo sotto la furia omicida del Caruso.

 

Malgrado l'ora di grande movimento quasi nessun testimone, tranne la sorella che anche se ferita è riuscita a dire ai soccorritori il nome dell'assassino.

Nella mattinata di oggi si è svolta a Bagheria una articolata operazione a tutela dei consumatori: decine tra agenti della Polizia municipale amministrativa e del NO.PA., di agenti di polizia amministrativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza e di operatori della Capitaneria di porto, delegazione di Porticello, hanno proceduto ad effettuare una ventina di controlli in attività commerciali esercenti la vendita di pesce al minuto.

Dodici gli esercizi con sede fissa controllati e sei gli esercenti il commercio ambulante di pesce: diverse multe e contravvenzioni legate alla cattiva conservazione del pescato o alla mancata tracciabilità del prodotto; per alcuni titolari arriverà anche una denuncia alla Procura della Repubblica per inadempienze e carenze in particolar modo nel procedimento di conservazione del pesce.

Centinaia di chili di pesce sono stati sottoposti a sequestro giudiziario: la quota che è stata ritenuta ai controlli commestibile, diverse decine di chili,  sono stati devoluti in beneficenza.

L'iniziativa rientra in un programma di prevenzione e controllo delle attività di vendita di prodotti alimentari, come dicevamo in premessa, a tutela della salute del consumatore.

A Bagheria Giulietta, 'quella dei cani' è l'apposizione per individuarla subito, la conosciamo tutti, per via di quella torma di cani che porta sempre a spasso e al guinzaglio, e che, dove passano portano sempre un gran trambusto, non foss'altro perchè  incrociando altri cani o altri randagi cominciano ad abbaiare in maniera rumorosa, provocando uno scompiglio incredibile.

Giulietta si arrabbia, impreca, inveisce, ma ormai è come se facesse parte del panorama cittadino, di quelle figure di emarginati, di stolti senza colpa, di quei personaggi che sembrano avere smarrito la memoria e inseguono la bussola che segna sempre e soltanto la direzione dei loro sogni o delle loro fissazioni.

Martedì mattina intorno alle 8, alcuni passanti hanno visto il suo corpo minuto accasciato e inerte davanti la sua abitazione, in via Dietro Certosa proprio all'angolo di via Angiò, con la testa sanguinante abbondantemente.

Sono stati immediatamente avvisati i sanitari del 118 ed una pattuglia degli agenti di polizia municipale è immediatamente accorsa.

Giulietta,  al secolo Giulia Accomando, 64 anni, è stata immediatamente ricoverata all' Ospedale Civico dove si trova ancora ricoverata al Reparto di rianimazione.

Nessun elemento certo su quanto possa essere accaduto: la Polizia Municipale sta indagando per capire se si sia trattato di una aggressione o di una ferita causata da una caduta o da uno spintone: sta di fatto che, dove è stata ritrovata, appena all'uscita dalla porta della sua abitazione che immette nel cortiletto, c'erano lamiere che servivano a superare un acquitrino.

E' intervenuta anche la Scientifica per cercare di trovare elementi o riscontri che possano far capire cosa sia realmente accaduto.

Nel basso che Giulietta abitava sono stati trovati quindici cani, quasi tutti di piccola taglia, che sono stati affidati ai volontari dell'ASVA; l'abitazione è stata posta sotto sequestro dal magistrato che coordina le indagini portate avanti dalla Polizia municipale.

Giulietta sostanzialmente non dava fastidio ad alcuno, a parte questi comportamenti pittoreschi e un pò strampalati: forse un litigio, una battuta di troppo, forse un malessere, forse aggredita dai suoi stessi cani; ma qualcuno ipotizza anche una rapina, per rubare ad una creatura tra le più povere, la misera pensione, rischiando magari di ammazzarla. 

Speriamo che possa tornare presto dai suoi amici.

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nella foto interna: la 'casa' di Giulietta posta sotto sequestro dai magistrati

I Carabinieri delle Stazioni “Palermo Oreto” e “Villafrati”, nel corso di attività di polizia giudiziaria finalizzata al contrasto dei reati nei confronti degli anziani, hanno tratto in arresto in flagranza di reato, SEMINARA Giuseppe Antonio, classe 1971, pregiudicato di Trabia, resosi responsabile di estorsione di denaro ai danni di una vedova 70enne.

L’uomo, vicino di casa della donna, residente a Trabia - essendo a conoscenza che questa aveva subito un furto in abitazione nel mese di agosto - nei giorni scorsi, si era presentato alla vedova come stretto conoscente del marito scomparso e, successivamente, aveva millantato la possibilità di recuperare la refurtiva in cambio di denaro.

L’anziana, in un primo momento si era mostrata interessata alla richiesta, soprattutto nella prospettiva di recuperare alcuni oggetti in oro appartenuti al defunto marito, cui era legata affettivamente. In seguito, però, aveva desistito, temendo che potesse trattarsi di un raggiro.

Il SEMINARA, quindi, al fine di ottenere il denaro richiesto, iniziava a minacciare ripetutamente la donna, sino ad indurla a presentarsi per un incontro presso l’ufficio postale di piazza Giulio Cesare, vicino la stazione ferroviaria di Palermo. Qui, dopo avere accompagnato la donna sino allo sportello, si faceva consegnare la somma contante di 2.500 euro che la vedova aveva prelevato poco prima, nella speranza di poter ottenere la restituzione dei gioielli.

A questo punto, intervenivano i militari dell’Arma, preventivamente allertati dai parenti della donna, i quali si erano insospettiti per l’anomalo e apparentemente ingiustificato viaggio a Palermo, anche nel timore che la loro congiunta potesse essere vittima di truffe o raggiri.

I Carabinieri - che avevano seguito la donna dall’uscita di casa sino all’ufficio postale, dove avevano osservato la scena confondendosi tra le persone in fila - hanno immediatamente bloccato il SEMINARA e recuperato il denaro, che è stato successivamente restituito alla vittima.

L’uomo è stato quindi tradotto presso il carcere “Ucciardone” dove si trova tuttora ristretto a disposizione dell’Autorità Giudizia.

Fonte Ufficio provinciale stampa dei Carabinieri

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