Una nuova tegola sulla testa degli ex-amministratori dell'Amia, a partire dall'ex presidente sen. Enzo Galioto al direttore generale Orazio Colimberti e agli altri componenti nel tempo il CdA dell'azienda , e tra questi gli altri due bagheresi, oltre allo stesso Galioto, e cioè Angelo Canzoneri e Vincenzo Gargano.
Il p.m. Carlo Marzella agli indagati ha notificato il provvedimento di chiusura delle indagini in cui si ipotizza il reato di bancarotta fraudolenta, oltre a quello già contestato di falso in bilancio che ha già portato ad alcune condanne.
Il motivo dell'accusa risiede, oltre che negli accertati falsi in bilancio che ascenderebbero a 61 milioni di euro, nella allegra gestione dell'Amia nel epridodo che è andato dal 2002 al 2008.
In particolare sotto il mirino è finita la missione negli emirati arabi degli allora presidente e direttore generale Galioto e Colimberti, ed altre spese pazze in un momento in cui la città di Palermo era ricoperta dai rifiuti
Adesso gli indagati hanno sessanta giorni per presentare le loro controdeduzioni dopodichè il p.m. deiderà se chiedere o meno il rinvio a giudizio per un reato, quello di bancarotta appunto, che prevede, se provato, una pena da tre a dieci anni