Cronaca

Sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bagheria nella giornata di ieri a trarre in arresto in esecuzione di un Ordine di Custodia Cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo MUSSO Caterina, pregiudicata palermitana classe 1950 con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione.

Per il medesimo reato, è stata notificata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia Giudiziaria V.M. , casalinga bagherese.

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Il provvedimento scaturisce dalle indagini svolte dall’Arma di Bagheria e coordinate dalla Procura di Palermo (Sost. Proc. Siro De Flammineis) su un giro di prostituzione messo in piedi dalle due donne, che ricevevano i clienti presso l’abitazione della Musso, sita in una zona periferica ed appartata dell’abitato di Bagheria, nei pressi della stazione ferroviaria.

In particolare, le investigazioni, consistite in intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione e pedinamento hanno permesso di accertare che la MUSSO metteva a disposizione la propria casa anche ad altre donne che si prostituivano, pretendendo per se una percentuale fissa, pari a 20 euro sulle somme versate dai clienti per ogni singola prestazione.

L’arrestata è stata tradotta presso la casa circondariale “Pagliarelli” di Palermo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

Fonte  Ufficio Provinciale Stampa dei Carabinieri - nella foto: Musso Caterina

Le colleghe di stanza e di ufficio che non riuscivanmo a trattenere le lacrime, la forte commozione del sindaco Vincenzo Lo Meo e dell'ex sindaco Biagio Sciortino, nei brevi interventi che pronunciano alla conclusione della cerimonia, le parole di conforto religioso del celebrante, così profonde e pertinenti, che pure non aveva conosciuto Patrizia.

Patrizia è in Germania, a Ulm, dove soleva recarsi dopo le cure che stava facendo a Milano per il male che l'aveva colpita, e dove la vita l'ha lasciata, a soli 48 anni.

Nelle stesse ore in cui nelle cittadina tedesca i familiari più stretti di Patrizia davano l'addio alle sue spoglie mortali, a Bagheria in una analoga cerimonia, pur senza la presenza del feretro, l'addio a Patrizia è stato altrettanto coinvolgente.

In Chiesa ci sono soprattutto i colleghi, assieme ai familiari di Patrizia rimasti a Bagheria; ci sono Lo Meo e Sciortino, in prima fila anche la presidente del consiglio, Caterina Vigilia; c'era anche il vicepresidente Antonio Scaduto, la segretaria generale Mimma Ficano,  tanti gli asessori e i consiglieri, ma c'erano soprattutto loro, i colleghi di lavoro, che nei venti anni di attività presso il Comune avevano imparato a voler bene e ad apprezzare, questa ragazza, dolce e discreta, grande lavoratrice, preparata e gentile con tutti.

Non si poteva non voler bene a Patrizia, ci dice qualcuno, perchè era innanzitutto una bella persona. Amava la musica, ci ricorda l'architetto Rosario Scaduto che assieme ad un gruppo di amici della ragazza, ce ne ricorda le doti e le passioni.

L'amore per la musica l'aveva presa dal padre Vincenzo, che per decenni sin dai primi anni '70, fu un punto fisso di riferimento, per quelle occasioni in si voleva regalare un disco.

Non si riescono a dare pace soprattutto le colleghe di stanza e di ufficio di Patrizia, quelle che la incontravano ogni giorno, e che ogni giorno, vedevano la sua lena nel lavoro, la sua serenità, la sua capacità di risolvere dietro le porte del potere anche situazioni difficili che si venivano a creare.

Tutti i sindaci a partire da Giovanni Valentino nel 1996 l'avevano trovato e confermata in quell'ufficio estremaente delicato che è la segreteria di un sindaco: dove contano sì la professionalità e la discrezione, ma dove le armi vincenti, come Patrizia aveva saputo dimostrare, erano state la dolcezza e l'affabilità.

 

Nelle giornate “a cavallo” del “ponte” del 25 aprile, 370 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo hanno portato a termine una vasta operazione di controllo economico del territorio, con il prioritario obiettivo di tutelare gli operatori regolari e rispettosi delle norme dalla concorrenza sleale esercitata dagli abusivi e da coloro che non rispettano gli obblighi fiscali.

Per quanto riguarda i controlli sul rilascio di scontrini e ricevute, l’operazione è stata estesa a tutte le categorie economiche obbligate, ivi compresi i commercianti ambulanti; tutti i soggetti sottoposti a controllo sono stati preventivamente selezionati nei giorni precedenti l’operazione, in base ad attività di osservazione del territorio ed analisi delle banche dati da parte delle Fiamme Gialle.

Complessivamente, sono stati controllati 369 soggetti, scoprendone 229 irregolari con 273 irregolarità di varia natura (dalla mancata emissione del documento, alla mancata presenza del misuratore fiscale, alla mancata revisione di quest’ultimo), pari al 62% dei casi; distinguendo fra commercianti ambulanti e altri operatori (ristoranti, bar, esercizi di vendita di generi alimentari e di consumo, artigiani, ecc.), la percentuale di irregolarità è risultata, per i primi, pari al 97% e, per i secondi, pari al 48%.

Nella provincia l’operazione ha riguardato i centri di Bagheria, Termini Imerese, Partinico, Cefalù, Corleone, Lercara Friddi, Petralia Soprana, Carini, Villabate, Santa Flavia, Cerda, Terrasini e altre località.

In queste zone sono stati nel complesso controllati 184 soggetti, riscontrando mancate emissioni di scontrini/ricevute o casi di mancata installazione del misuratore fiscale, in 75 casi, pari al 41%.

A Palermo e in provincia, inoltre, altri 41 esercizi sono stati sottoposti a controlli mirati alla verifica del rispetto delle norme sull’assunzione di manodopera.
31 sono stati i datori di lavoro verbalizzati di cui 1 denunciato all’Autorità giudiziaria per impiego di minore, pari al 76 % di quelli verificati, per avere nel complesso impiegato 78 lavoratori in nero e altri 33 irregolari, soprattutto per l’impiego in orari superiori a quelli oggetto di contratto o l’erogazione di compensi “fuori busta”.

Fra i casi più particolari emersi nel corso del piano, quelli di un distributore all’ingrosso di elettrodomestici, sito in un centro commerciale della città, con 16 dipendenti risultati irregolari, un centro estetico totalmente abusivo scoperto in pieno centro cittadino, un call center gestito da un palermitano per conto di grosse società di telefonia con 19 lavoratori completamente in nero, una gelateria/pasticceria di Palermo che il giorno successivo all’intervento dei finanzieri ha quasi triplicato l’incasso registrato il giorno precedente (da 3.300 a 9.000 euro) e un panificio del capoluogo che rispetto alla stessa giornata del 2011, dopo il controllo delle Fiamme Gialle, è passato da 45 scontrini emessi a 231, quintuplicando la registrazione d’incassi.

Il piano è stato accompagnato da una contestuale, diffusa azione di contrasto alla vendita di prodotti contraffatti e pericolosi.

Complessivamente sono stati effettuati 32 interventi nel settore, sequestrati circa 15.000 ”pezzi” falsi di vario genere (fra cui, principalmente, abbigliamento e accessori, dvd-cd, materiale elettrico non conforme ai dettami previsti dalla CE) e denunciate 23 persone.

Per tutte le violazioni riscontrate in materia di rilascio di scontrini e ricevute e impiego irregolare di lavoratori, sono state contestate sanzioni in totale pari a circa 1.500.000 euro.

 

Fonte  Ufficio Stampa della Guardia di Finanza

 

E' stato un uomo di 37 anni a segnalare ai Carabinieri di Ficarazzi quelle ossa sulla spiaggia della Crocicchia a Ficarazzi.

Tempo fa un ritrovamento analogo aveva consentito di accertare che non si trattava di resti umani; il problema è che si continua a cercare il corpo mai ritrovato di un mafioso di Villabate Andrea Cottone scomparso nel 2002 per lupara bianca.

E' stato il pentito Stefano Lo Verso, che aveva avuto un ruolo nella scomparsa del Cottone, ad indicare  agli inquirenti nella sua confessione il luogo dove era stato probabilmente nascosto il corpo.

Tant'è che i Carabinieri della Compagnia di Bagheria avevano fatto poco più di un anno fa una serie di "sondaggi" nella zona vicina alla Crocicchia, dove si trovavano un tempo una pizzeria e un minigolf, senza arrivare però ad alcun risultato.

Adessso malgrado le ossa siano in cattivo stato di conservazione, causata si può presumere dall'opera incessante del mare, il p.m. incarivato del caso Geri Ferrara, ha dato disposizione di verificare la possibilità che si tratti di frammenti di ossa umane.

C'è molto scetticismo a proposito di questo ritrovamento, ma il fatto che in quell'area si pensa sia stato seppellito il corpo di Andrea Cottone, spinge gli inquirenti a seguire tutte le possibili piste.

Nella stessa zona oltre un anno fa era avvenuto un regolamento di conti che aveva portato all'uccisione  di un uomo.

 

dai giornali

 

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