Cronaca

Il 25 di agosto scorso Carabinieri del Nucleo di tutela ambientale dei Carabinieri coadiuvati da militi della locale stazione hanno proceduto al sequestro di un'area molto ampia all'interno della quale ricade anche quella di pertinenza del depuratore comunale iniziato intorno agli anni '80 e mai completato.

Le ragioni sono dovute alla presenza nel sito  di mucchi di sfabbricidi il cui accumulo è vietato e che dovrebbbero invece seguire percorsi speciali per il trattamento. Grande sorpresa all'interno dell'amministrazione che proprio nelle scorse settimane aveva finalmente ottenuto il via libera dall'UREGA per l'aggiudicazione dell'appalto relativo al completamento della importante infrastruttura.

Santa Flavia faceva parte del gruppo di 14 comuni siciliani per cui erano stati sbloccati i finanziamenti per realizzare l'impianto di depurazione,ed aveva avuto asseganti circa due milioni di euro.

L'impresa vincitrice, già individuata, dovrà prima completare alcuni esecutivi di progetto e quindi procedere alla esecuzione dei lavori, che prevedono oltre alla riqualificazione della vecchia struttura iniziata negli anni '80 e, peraltro almeno nelle opere murarie, ben conservata, anche la condotta che dovrà collegare il depuratore al pennello che si trova appena ad ovest rispetto alla diga foranea. Secondo alcune opinioni di esponenti comunali questo contrattempo non dovrebbe pregiudicare la esecuzione dei lavori di completamento.

L'amministrazione si ripromette di richiedere al più presto il dissequestro dell'area.

alt Inevitabilmente coinvolti nell'inchiesta il sindaco di Santa Flavia Salvatore Sanfilippo e il capo dell'U.T Bartolo Taormina.

Peraltro come ha avuto modo di precisare il sindaco, sin dal 2008 il depuratore è stato gestito dall'APS, quindi dall'ATO idrico e dal 18 maggio 2015 dall'Amap; quindi nessun responsabilità può essere addebitata agli amministratori locali.

Alcuni esponenti dell'amministrazione sostengono però che gli sfabbricidi insistano, e da tempo, su un'area privata, il cui titolare utilizza lo stesso accesso del depuratore comunale. Insomma si profila una vicenda controversa che, come dicevamo,  pregiudicare la rapidità di esecuzione dell'opera già finanziata e la cui gara d'appalto è stata parzialmente definita. 

 

È morto Gaetano Grado, il piccolo di 10 anni annegato in contrada Passi a pochi metri da quello che era il lido la Capannina ad Altavilla Milicia. 

La salma è stata trasportata all'obitorio di Altavilla Milicia. Momenti di tensione quando i sanitari hanno constatato che non c'era più nulla da fare. Un parente del piccolo, una volta appresa la notizia, ha avvertito un malore ed è stato soccorso dal personale del 118.

 Pare che il piccolo mentre faceva il bagno sia finito improvvisamente sott'acqua, alcuni bagnanti si sono immediatamente tuffati, trascinandolo a riva per metterlo in salvo.

Il piccolo Gaetano, dieci anni di Villabate, è deceduto poco dopo sulla spiaggia libera che si trova in contrada Passi, ad Altavilla Milicia, località balneare vicina al Lido Sporting.  Il bimbo si trovava al mare insieme ai suoi genitori.

Quando è stato lanciato l'allarme sul posto sono arrivati i sanitari del 118, che hanno fatto di tutto per strappare il piccolo alla morte. Gaetano è stato trovato già in arresto cardiocircolatorio, le speranze erano appese ad un filo e poco dopo si sono spente del tutto, gettando i giovani genitori nella disperazione.

Il medico legale effettuerà una prima ispezione cadaverica, non è escluso che il bimbo abbia accusato un malore mentre nuotava. Sul posto anche il magistrato di turno e i carabinieri della compagnia di Bagheria che stanno ascoltando i testimoni ed hanno avviato le indagini per ricostruire con esattezza cosa sia successo.

I finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Palermo hanno arrestato in flagranza un cinese di 44 anni, Z.X., il quale, durante un controllo che una pattuglia stava eseguendo nei confronti del negozio gestito dalla moglie in Via Lincoln a Palermo, ha tentato di corrompere i militari mettendo nella tasca posteriore dei pantaloni di uno dei due 7 banconote da 50 euro l’una e aggiungendo “questi per offrirvi un caffè”

L’arresto è scattato immediatamente, unitamente al sequestro della somma di 350 euro. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il responsabile è stato posto agli arresti domiciliari.

Le ulteriori operazioni di polizia condotte presso l’esercizio commerciale, un negozio destinato prioritariamente alla vendita di materiale elettrico ed informatico, hanno permesso di individuare diverse varietà di beni, alcuni palesemente contraffatti, altri pericolosi e destinati ad essere commercializzati in frode.

Sono stati pertanto sequestrati oltre 6.500 prodotti, tra orologi e accendini contraffatti, materiale informatico commercializzato in frode (tastiere, mouse, caricabatterie, cavi USB, prese a scart, webcam, cuffie), nonché, in ultimo, materiali elettrici confezionati ed etichettati in modo da ingannare l’acquirente in ordine alle caratteristiche qualitative del prodotto, risultando delle evidenti incongruenze tra le indicazioni presenti sulla confezione ed il prodotto ivi contenuto (ad esempio, la mancata coincidenza tra il voltaggio di una tipologia di lampadine con quello impresso nella relativa confezione).
 

L'ultimo episodio questa mattina intorno alle 10.30, allorchè un giovane di circa 23-25 anni di altezza media e di carnagione scura, è entrato tenendo in mano un casco nero all'interno di una nota attività commerciale di corso Umberto gestita da F.S.

Il giovane ha preso dei prodotti per un valore di 10 euro, ed al momento di pagare ha dato al commerciante una banconota da 100 euro, ricevendo 90 euro di resto, ma il commerciante ha avuto subito la percezione, non appena il giovane si è rapidamente avviato alla porta, che c'era qualcosa che non lo convinceva, ed allora ha controllato con maggiore attenzione la banconota ed ha capito di essere stato raggirato; è corso immediatamente fuori dal negozio ma è riuscito a vedere, e solo da lontano, il giovane che si era allontanato su una moto nera.

Si è immediatamente recato presso gli uffici del Commissariato per presentare denuncia; nel frattempo è venuto fuori che un episodio più o meno analogo era accaduto qualche giorno fa sempre in corso Umberto, e ad essere truffata era stata una commerciante, la quale però aveva preferito non presentare alcuna denuncia, ed il tam tam dei commercianti racconta di un altro caso accaduto sempre nei giorni scorsi. 

Informato del fatto, il responsabile della Confcommercio Italo Fragale, sta valutando l'opportunità di un comunicato che metta in stato di allerta i commercianti perchè possano vigilare con maggiore attenzione su questi tentativi.

In effetti è la prima volta dalle nostre parti che si tenta di rifilare banconote da 100 euro; circa due anni fa nella zona del mercatino erano stati scoperti dei truffaldini che con abilità rifilavano le banconote da venti euro false,  e poprio pochi giorni fa nel porto di Palermo, su una vettura proveniente da Napoli erano state equestrate migliaia di banconote false da 20 euro.

Occhio quindi !

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