I legali di Nino Di Bella avevano proposto ricorso sino in Cassazione avverso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il loro assistito ma la Corte di Cassazione confermando il provvedimento, pertanto il 9 ottobre, i Carabinieri della Compagnia di Bagheria hanno notificato a DI BELLA Gioacchino Antonino, nato a Bagheria, classe 1955, dipendente del CO.IN.R.E.S., pluripregiudicato, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa l’8 ottobre 2013 dal Tribunale di Palermo.
Il provvedimento, che ridispone la custodia cautelare in carcere a seguito dell’udienza dell’8 ottobre presso la Suprema Corte di Cassazione, scaturisce dall’attività di indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, conclusa lo scorso 25 marzo con l’operazione denominata “Baghdad”, che aveva visto l’arresto del DI BELLA e di LO PARO Diego, entrambi dipendenti del Consorzio incaricato della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
I reati contestati rimangono quelli di associazione a delinquere di tipo mafioso ed estorsione, essendo stata riscontrata una partecipazione costante e diretta alle attività della famiglia mafiosa di Bagheria. Il DI BELLA, condotto presso la Compagnia Carabinieri di Bagheria per le operazioni di identificazione, è stato successivamente tradotto presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La Cassazione conferma la custodia cautelare in carcere per Nino Di Bella
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