Operazione Reset: rinviati a giudizio 28 imputati di mafia del mandamento bagherese

Operazione Reset: rinviati a giudizio 28 imputati di mafia del mandamento bagherese

cronaca
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La Procura si avvia a chiedere il rinvio a giudizio per gli arrestati nell' Operazione Reset che nel giugno dello scorso anno ha di fatto azzerato il mandamento mafioso che faceva capo a Bagheria, di cui fanno parte i territori da Altavilla a Villabate: furono 28 gli arrestati per i quali furono formulate una serie di accuse dall'associone mafiosa ai reati di danneggiamentoe e di estorsione: in particolare furono individuati alcuni di quelli che secondo la Procura erano a capo del Mandamento a partire da Giuseppe Di Fiore e Nicola Greco, fratello del boss detenuto Leonardo, che nella ricostruzione delle indagini veniva considerato 'a testa i l'acqua' e cioè il capo indiscusso: tale tesi non fu, secondo il Tribunale del riesame, sufficientemente suffragata da riscontri probatori e l'accusa nei confronti di Greco venne derubricata; mafioso sì ma non capo dei capi.

Due imputati che hanno cominciato un percorso di collaborazione con la giustizia, Benito Morsicato e Salvatore Lo Piparo, hanno visto stralciata la loro posizione.

Anche nei confronti di Francesco Pipia, poi scarcerato, furono considerati insufficienti i riscontri, mentre a Carlo Guttadauro furono concessi i domiciliari per gravi motivi di salute.

Alcuni degli imputati hanno ottenuto nel frattempo gli arresti domiciliari, e tra questi, Francesco Raspanti, cui però sono stati successivamente sequestrati i beni.

Andranno a processo Carlo Guttadauro, Francesco Pipia, Giorgio Provenzano, Giovanni Pietro Flamia, Giovanni Di Salvo, Nicolò Lipari, Francesco Pretesti, Francesco Raspanti, Francesco Speciale, Francesco Terranova, Giovanni La Rosa, Fabio Messicati Vitale, Bartolomeo Militello, Giuseppe Comparetto, Atanasio Ugo Leonforte, Emanuele Cecala, Michele Modica, Pietro Lo Coco, Andrea Lombardo, Leonardo Granà, Vincenzo Maccarone, Carmelo Nasta, Paolo Salvatore Ribaudo, Giovan Battista Rizzo, Giovanni Salvatore Romano e Salvatore Buglisi.

Un grosso contributo alla individuazione delle vecchie e nuove leve di mafia avevano dato i pentiti bagheresi Sergio Flamia e più di recente Nino Zarcone,  il geometra di Altavilla M. Vincenzo Gennaro, e il ficarazzese Stefano Lo Verso.

Tra i capi di accusa 44 episodi di estorsioni accertate, che sono state confermate da ben 22 commercianti e imprenditori.