Tre bagheresi tra i 29 indagati per fatture false o per lavori inesistenti pagate dall'ASP 6

Tre bagheresi tra i 29 indagati per fatture false o per lavori inesistenti pagate dall'ASP 6

cronaca
Typography

L'ASP 6 avrebbe pagato la vori mai eseguti di derattizzazione, disinfestazione, pulizia, manutenzioni ecc... in base a determine false, per un importo di oltre 500.000 euro;  gli episodi risalgono al 2009 e 2010. 

Con l''ipotesi accusatoria di abuso d'ufficioe falso la Procura della Repubblica pertanto ha messo sotto inchiesta ventinove persone fra imprenditori, dirigenti e funzionari dell'Azienda sanitaria palermitana che al tempo ricoprivano ruoli di gestione o di controllo. Alcuni nel frattempo hanno cambiato incarico o sono andati in pensione.

Tra i 29 indagati ci sono tre bagheresi: Giovanni Mineo, oggi in pensione, già responsabile del servizio di economato, Vincenzo Barone, direttore amministrativo, e Vincenzo Lo Medico responsabile del Dipartimento appalti e forniture. 

Questo l'elenco completo: Francesco Paolo Leone (responsabile dell'Unità operativa "Spese in economia" dell'Asp 6), Giovanni Battista Mineo (direttore "Servizio dipartimentale economale"), Vincenzo Barone (direttore amministrativo), Francesco Giosuè (direttore "Dipartimento gestione appalti e forniture"), Vincenzo Siragusa (direttore "Dipartimento gestione risorse economiche"), Giuseppe Cappello (funzionario), Vincenzo Sanzone (funzionario), Sergio Consagra (funzionario "Dipartimento gestione risorse economiche"), Salvatore Rubino (direttore "Servizio dipartimentale economale"), Vincenzo Lo Medico (direttore "Dipartimento gestione appalti e forniture"), Giuseppe La Duca (dipendente), Caterina Pilara (responsabile "Servizio contabilità generale"), Gaetano Giammona (responsabile "Segreteria coordinamento commissione invalidi civili"), Valentina Russo (dirigente medico).

A questi si aggiungono gli imprenditori: Matteo Pezzino, Giuseppe Muratore, Ferdinando Torregrossa, Matteo Galluzzo, Francesca Guercio, Rosella Musicò, Daniele Miranda, Giuseppe Zarcone, Arianna Di Lorenzo, Rosanna Favarò, Carmelo Spedale, Caterina Favarò, Filippo Favarò, Salvatore Torregrossa, Rosa Bianca Crivello, ai quali vengono contestati, a vario titolo, alcuni reati fiscali perché non ci sarebbe corrispondenza fra le determine dell'Asp e la documentazione contabile delle imprese . 

 Nei mesi scorsi hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini: a questo punto delle indagini gli indagati potranno presentare, tramite i loro avvocati, la richiesta di essere interrogati per chiarire le loro posizioni o delle memorie difensive. Dopo l'esame di questi riscontri i magistrati decideranno l'eventuale rinvio a giudizio dei soggetti coinvolti.

In realtà a scoprire le irregolarità fu proprio uno degli odierni indagati, Vincenzo Lo Medico, che, secondo quanto scrive oggi Livesicilia.it sarà uno dei primi a presentarsi in Procura per chiarire tutto;  tra la documentazione 'sospetta' c'erano determine solo in copia e non in originale, molte senza firma, altre riportavano numeri di protocollo già utilizzati in altri atti amministrativi, alcuni lavori erano stati frazionati in piccoli interventi per fare affidamenti diretti, in diverse occasioni le fatture erano gonfiate oppure riportavano cifre diverse fra originale e copia, spesso si sforava il budget stabilito a inizio anno.