Emergenza Coronavirus: cosa si può e cosa non si può fare. Scarica l'autocertificazione per gli spostamenti

Emergenza Coronavirus: cosa si può e cosa non si può fare. Scarica l'autocertificazione per gli spostamenti

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Il Decreto emanato ieri dal Presidente del consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, ha introdotto nuove astringenti misure per il  contenimento del Coronavirus valide in utttoil territorio nazionale.

Il Decreto recita che bisogna "evitare ogni spostamento" ed "è vietata ogni forma di assembramento" anche all'aperto, in sintesi: sono chiusi ovunque cinema, teatri, palestre, matrimoni, funerali e nel weekend anche i centri commerciali, ma è garantita l'apertura di negozi di alimentari e farmacie e si può uscire di casa per fare la spesa. I bar e i ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18. Chi ha più di 37,5 di febbre deve stare a casa. Ma vediamo nello specifico.

Lavoro e necessità
I cittadini su tutto il territorio nazionale possono muoversi solo per "comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute". Non si ferma la circolazione delle merci né il trasporto pubblico e proprio oggi il presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara, ha ribadito che "non c'è alcuna necessità di assaltare i supermercati perché non c'è nessun problema negli approvvigionamenti. Già stamattina le merci sono al loro posto. Non c'è nessun problema nella produzione, nella distribuzione e nell'approvvigionamento". È possibile dunque andare a fare la spesa, ma è bene evitare le ore di punta e meglio entrare uno alla volta. Chi si sposta sul territorio può autocerticare le ragioni per cui lo fa ma per chi trasgredisce o dichiara il falso sono previste sanzioni che vanno fino all'arresto.

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Stop assembramenti
Dopo le fotografie che nel fine settimana mostravano spiagge affollate e piste da sci gremite, Conte ha aggiunto la norma non prevista fino a ieri neanche nelle zone "arancioni": basta feste e raduni, sono vietati ovunque assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
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Febbre e quarantena
Sempre e in ogni caso, chi ha febbre o sintomi influenzali o da infezione respiratoria deve restare a casa, non andare al pronto soccorso, ma contattare il proprio medico e seguire le sue istruzioni. Il divieto di muoversi è "assoluto" per chi è stato messo in quarantena o è positivo al virus.

Calcio: fermo il campionato, non le coppe
Si fermano tutti gli sport, a ogni livello e categoria, anche amatoriale. È incluso il campionato di calcio, ma possono tenersi a porte chiuse competizioni internazionali. Gli atleti professionisti e olimpici possono allenarsi, ma lo faranno nel rispetto delle norme per evitare il contagio.

Sport: palestre no, parchi sì
Sono chiuse le palestre, ma si può fare sport all'aria aperta rispettando la distanza di un metro. Chiuse piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali e ricreativi.

Chiusi gli impianti da sci
I maggiori conprensori sciistici hanno annunciato ieri l'anticipo della chiusura della stagione, quindi piste chiuse in tutta Italia.

Ferie e congedi
Molti genitori stanno usufruendo del congendo facoltativo, anche se a stipendio ridotto. Il Decreto "raccomanda" ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione di ferie e congedi, sempre per avere meno persone presenti negli uffici nello stesso momento. In ogni caso, molti uffici pubblici hanno già predisposto la chiusura: il suggerimento è di telefonare prima di recarsi agli sportelli e comunque di evitare di andare. Sono sospesi i congedi dei medici e sarebbe buona norma annullare o spostare tutti gli appuntamenti, anche in studi privati, se non assolutamente indispensabili. È applicabile il lavoro agile anche in assenza di accordi aziendali.

Stop svaghi
L'obiettivo è importante, fermare il contagio, e par raggiungerlo è necessario ridurre le occasioni di vicinanza . Per questo sono sospesi tutti le manifestazioni e gli eventi: fermi i cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Chiusi musei e siti archeologici.
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Bar e negozi
Bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18 con l'obbligo di garantire la distanza di almeno un metro, pena la sospensione dell'attività. La regola della distanza vale per tutti i negozi che possono stare aperti ma se sono all'interno dei centri commerciali chiudono nei weekend. Nessun fermo per alimentari, farmacie e parafarmacie, ma anche qui bisogna rispettare gli ingressi contingentati e le distanze di sicurezza.

Ferme scuole e esami patente
Le scuole e le università restano chiuse fino al 3 aprile, ma il Governo sta valutando se prorogare la chiusura fino a dopo le vacanze di Pasqua. Stop a tutti i concorsi, tranne quelli per titoli o per via telematica, si fermano anche gli esami per la patente. Unica eccezione i concorsi per i medici.

Le chiese
I luoghi di culto possono aprire solo se in grado di garantire la distanza di almeno un metro: sospese le cerimonie civili e religiose, inclusi i funerali.