Autoscuole e mazzette: prime ammissioni dagli interrogatori

Autoscuole e mazzette: prime ammissioni dagli interrogatori

cronaca
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Antonino Nobile , il principale imputato che si vede nei video della Polizia, in diverse occasioni destinatario di mazzette

che gli vengono consegnate dai titolari di autoscuole nei modi più impensati, fa scena muta davanti al pm Amelia Luise e all'aggiunto Leonardo Agueci; e mentre qualche altro da spiegazioni poco probabili, c'è invece qualcuno che comincia ad ammettere le proprie responsabilità.

E' il caso di Francesca Schicchi , titolare di un'autoscuola di Misilmeri, la cui attività è stata chiusa per un anno che sta raccontando tutto:" Se non pagavo- è la sua giustificazione-non lavoravo".
La Schicchi ha sostenuto che sin quando non mise mani al portafogli, le pratiche che presentava , soprattutto quelle di extracomunitari che dovevano prendere la patente italiana, si arenavano alla Motorizzazione.

Dopo che cominciò ad oliare il meccanismo con cento euro a pratica, tutto divenne più facile.

Un altro imputato Emanuele Lo Cascio, dipendente degli Uffici della Motorizzazione, e anche lui destinatario di una bustarella, si è giustificato dicendo che quei soldi erano in realtà il pagamento per un biglietto aereo alla figlia che gestisce una agenzia di viaggi, così come Sergio Cinà, altro titolare di autoscuola, ha dichiarato che i soldi che passavano nelle mani del Nobile erano per finanziare un fondo la sicurezza stradale.

Naturalmente i p.m., stanno cercando di verificare queste spiegazioni pur abbastanza cervellotiche.

Ma l'impressione degli inquirenti è che di fronte alle contestazione e alle riprese video che parlano da sole,e di fronte alla prospettiva di blocco dell'attività, ben sei autoscuole hanno avuto un provvedimento di chiusura per un anno, saranno in tanti a confessare. e a riconoscere le proprie responsabilità.

La settimana prossima inizieranno gli interrogatori anche per i quarantuno imputati agli arresti domiciliari, ai quali non è stata contestata l'associazione a delinquere; tra questi, le cui imputazioni e responsabilità sono meno pesanti, ci sono i titolari di cinque autoscuole di Bagheria.

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