Perchè la ristampa della Guida Bagheria Solunto

Perchè la ristampa della Guida Bagheria Solunto

cronaca
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Non poteva esserci miglior commiato di Biagio Sciortino dalla sua carica e dalla sua città, rispetto a quello che, con una serie di gesti simbolici, sta facendo in questi giorni.

La firma di un protocollo per l'affidamento di un locale comunale alla Caritas della parrocchia "S.Giovanni Bosco", che servirà per la raccolta di mobili usati che saranno successivamente destinati afamiglie bisognose; la sistemazione ufficiale dello sportello S.U.A.P., nell'immobile confiscato di corso Butera, ed infine la ristampa anastatica della guida Bagheria-Solunto del 1911, edita dalla Casa di cultura di cui, Gioacchino Guttuso Fasulo, padre di Renato, era l'animatore.

A questo va aggiunto l'esposizione nella stanza del siddaco del busto di bronzo del preside Salvatore Provenzani scomparso a gennaio.

La Guida era stata ristampata nel 1984, dall'amministrazione allora guidata da Antonio Gargano, che aveva raccolto una sollecitazione che veniva dall'allora capogruppo del Partito Comunista, on. Giuseppe Speciale, e veniva a ricucire un rapporto difficile  con Renato Guttuso che si era incrinato qualche anno prima e che troverà definitivo superamento con il conferimento nel 1986 della cittadinanza onoraria di Bagheria al grande artista.

Renato Guttuso infatti allorchè nacque, il 27 docembre del 1911 a Bagheria, venne in  realtà "rivelato" ( così si diceva un tempo)  dal padre a Palermo per una polemica del padre con l'amministrazione comunale di allora.
La Guida ancora oggi, malgrado i cento anni trascorsi, rimane il documento più vivo e straordinario delle vicende di Bagheria anche perché, gli eventi di cui si narra vedevano al tempo ancora viventi i protagonisti.

Ma la Guida, oltre alle notizie di cronaca, è utile soprattutto per far cogliere l'ottimismo, la fiducia dei bagheresi di allora nel futuro.

Non c'era stata ancora la guerra, l'assegnazione dei lotti del feudo dell'Accia aveva trasformato qualche migliaio di braccianti senza terra in picccoli proprietari, cresceva l' istruzione e la diffusione della cultura, erano pieni di fervore le iniziative economiche.

Già allora Bagheria faceva parlare di sé, per i quattro professori bagheresi "ordinari" che insegnavano proprio in quegli anni contemporaneamente all'Università "La Sapienza" di Roma: Giuseppe Cirincione, oculista, Giuseppe Bagnera, matematico, Francesco Scaduto, giurista, e Domenico Lo Monaco, chimico.

Una guida di Bagheria Solunto in tutte le famiglie bagheresi, questo l'obiettivo che ha animato Biagio Sciortino e l'assessore alla cultura Emanuele Tornatore, che dovrà essere perfezionato dalla prossima amministrazione.

Noi personalmente non abbiamo alcun dubbio che ciò avverrà.

Una guida in ogni famiglia bagherese ( o residente) per ricostruire il senso di una identità, e perchè coltivare la memoria non sia un fatto solo fine a se stesso , ma serva a far ritrovare alla nostra gente le radici e il senso e le motivazioni di una storia comune e di valori condivisi che consentono di potere definire un semplice aggregato di donne e uomini una vera e propria comunità.

 

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