Operazione contro ecomafie: anche un bagherese tra gli arrestati

Operazione contro ecomafie: anche un bagherese tra gli arrestati

cronaca
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Carollo Agostino, 46 anni, bagherese, è uno dei tre imprenditori arrestati nell'ambito dell'operazione condotta dai Carabinieri del N.O.E. ( Nucleo operativo ecologico),

con l'accusa di traffico illecito di rifiuti, di realizzazione e gestione di una discarica non autorizzata con l'aggravante di aver operato al fine di avvantyaggiare cosa nostra.

Gli altri due cui è stato notificato l'ordine di cattura, sono Liga Giuseppe, 61 anni, gestore della EU.TE.CO. una società con sede a Capaci, cui il provvedimento è stato notificato in carcere e Sorvillo Amedeo, 58 anni,. direttore tecnico della società, entrambi di Palermo.

Carollo Agostino è stato individuato dai Carabinieri del N.O.E. come il gestore di fatto della EU.TE.CO.

Il Liga era già soggetto noto agli inquirenti per il ruolo dirigente che dopo l'arresto di Salvatore e Sandro Lo Piccolo avrebbe rivestito nel mandamento mafioso di San Lorenzo.

Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti nell'operazione "Dangerous hole" (" Buca pericolosa")che si sono avvalsi di intercettazioni telefoniche i tre sarebbero responsabili di una serie di gravi reati ambientali.

In poche parole la società EU.TE.CO. che nel corso degli anni si era aggiudicata parecchi appalti per conto della ENEL distribuzione, piuttosto che affrontare gli oneri non indifferenti derivanti da un corretto smaltimento dei rifiuti  prodotti ( rottami ferrosi in specie) li avrebbe seppelliti sotto una coltre di cemento dentro uno scavo appositamente realizzato.

Questo "sistema" di smaltimento, faceva sì che la EU.TE.CO potesse praticare prezzi più vantaggiosi negli appalti, non dovendo affrontare le spese per lo smaltimento dei rifiuti speciali e in certi casi pericolosi.

Gli inquirenti hanno anche ritrovato documentazione contraffatta (F.I.R. formulari per la identificazione dei rifiuti) che riguardava appunto l'avvenuto smaltimento dei materiali di risulta.

Dalle intercettazioni telefoniche vengono fuori in maniera patente le condotte illegali messe in atto dalla società per aggirare i controlli, aumentando così illecitamente i profitti di impresa.

Il collegamento con la società di Giuseppe Liga, ha fatto anche concretare l'accusa che le condotte illecite fossero finalizzate ad avvantaggiare l'organizzazione mafiosa.