Uccisero il cognato Giuseppe Alongi di 37 anni recidendogli le vene del collo con una coltellata perché il suo cane abbaiava, è successo a Bagheria nelle case popolari di Contrada Monaco nel ferragosto dello scorso anno.
I due fratelli Rosario 22 anni e Giampiero Ferrito 29 anni e il padre Pietro 55 anni finiscono adesso sotto processo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
A decidere per il rinvio a giudizio il giudice per l'udienza preliminare Piergiorgio Morosini, su richiesta della Pubblica acccusa rappresentata dal PM Sergio Demontis.
Il giudice ha anche rigettato le richieste dei legali degli imputati di essere giudicati con rito abbreviato e di una nuova perizia.
Il cane di Giuseppe Alongi iniziò ad abbaiare quando il suo padrone si avvicinò all'auto dei cognati per salutarli. "Non vi conosce, per questo fa così", avrebbe detto Alongi ai suoi cognati. Ma il "cane" è sembrato un pretesto per lo scoppio della lite, visto che i rapporti tra i cognati erano pessimi e più volte si era sfiorata la lite. Prima i due fratelli pestarono a sangue Alongi, tra le urla della sorella e convivente della vittima, poi arrivò il padre, Pietro, che con un coltello lo colpì più volte. L'Alongi era convivente di una sorella dei Ferrito, e da qualche anno, non trovando lavoro, si era trasferito a Magnano in provincia di Como ed era rientrato per le ferie di Agosto.
Giuseppe Alongi morì poco dopo all'ospedale Policlinico. Ad accusare Rosario, Giampiero e PietroFerrito fu la sorella, Pierangela, che in lacrime raccontò alla polizia come era stato ucciso il suo compagno, al fatto però avevano assistito numerosi testimoni del quartiere che successivamente sono intervenuti per disarmare l'aggressore.
foto all'interno: Giuseppe Alongi
Omicidio di contrada Monaco: in tre a processo per l'assassinio di Alongi
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