Salve. Mi farebbe piacere porvi una mia riflessione su quella che chiamo 'La società dei giusti'
. Qualche giorno fa è stata pubblicata una mia opinione. Avendo ricevuto un po’ di apprezzamenti ho subito fatto una riflessione. Come è possibile che nessuno abbia fatto una critica su ciò che ho scritto?
Non sono un giornalista professionista, e non vorrò mai diventarlo (ammesso e non concesso che ho la possibilità di riuscirci, ci vorrebbe troppo tempo da dedicare alla realizzazione di questo obiettivo… figuriamoci se mi pongo la finalità di raggiungere la massima qualità del prodotto, nel senso socratico dell’espressione), ma perché non c’è stata neanche una critica su ciò che ho scritto?
Premettendo che le mie conoscenze, sia di linguaggio che culturali, sono nettamente inferiori a quelle di tanti bagheresi, perché nessuno ha avuto qualcosa da ridire? E perché nessuno è andato contro questi contenuti, situati all’interno di un sito visitatissimo, volti ad attaccare uno stile di vita che pervade la quasi totalità della mia generazione?
A mio parere le risposte, che sono molteplici, sono complementari l’un l’altra, e si inseriscono all’interno di una mia espressione, quella della .
Chi possiede una cultura “giusta”, “scolastica”, attraverso un buon rendimento liceale e universitario, che permette di padroneggiare le conoscenze base, ha buona probabilità di vincere sia su chi è più ignorante (aggettivo che sempre più spesso si abbina alla superbia), sia su chi è più colto (aggettivo che sempre più spesso si abbina alla saccenza).
Se abbiniamo tutto ciò ad una “giustezza” di equilibrio nel rapportarsi col proprio prossimo, questa persona ha ancora più possibilità di vincere.
Se, ancora, si fanno le “giuste” decisioni, che vengono necessariamente premesse da lucidità e valutazione, si ha il potere di muoversi con grazia, senza offendere e senza, necessariamente, dover rendere conto a persone che non meritano la propria fiducia.
E, cosa fondamentale, se si ha la possibilità di vivere in maniera “giusta” da un punto di vista economico, senza doversi fare sfruttare da un eventuale datore di lavoro che paga i propri operai dando meno di ciò che gli schiavi egiziani avevano garantito (oggi, spesso, si paga per lavorare; in Egitto gli schiavi lavoravano ottenendo come “ricompensa” il cibo), si ha la possibilità di investire in ciò che potrebbe portare ad un incremento del proprio reddito.
Questo è un piccolo riassunto delle qualità che, secondo me, possiede un “giusto” dei nostri tempi.
Per la prima volta nella storia dell’umanità, a mio parere, vincono coloro che non hanno nessuna abilità particolare, se non quella di rendere al minimo per andare avanti con dignità.
E questo è molto pericoloso… perché se il genere umano è andato avanti ci è riuscito grazie a chi, con la propria intelligenza e con il proprio sacrificio, ha dedicato il proprio tempo ad incrementare in maniera sempre maggiore il suo rendimento (che può essere fisico, come può essere mentale).
Ed in questa maniera non va avanti la società, ma vanno avanti i “giusti” e i violenti, abbinamento che potrebbe portare ad un totale sfasciamento, dovuto al fatto che i “giusti” non sono in grado di bloccare i violenti, ma soltanto di evitarli.
E quest’ultimi potrebbero impadronirsi del territorio, se non lo hanno già fatto. Spero di aver esposto la mia idea, e di aver raggiunto il mio obiettivo di non sproloquiare troppo e di fornire un riassunto più chiaro possibile.
Giampiero Carollo
La società dei giusti - di Giampiero Carollo
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