Quando l'ansia diventa patologia - di Francesco Greco

Quando l'ansia diventa patologia - di Francesco Greco

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L’ansia è sicuramente un emozione molto comune. A tutti può capitare di sentirsi ansiosi.

L’ansia di per se non ha una valenza negativa a tutti i costi, nel senso che a volte una certa dose può perfino esserci d’aiuto per affrontare meglio le nostre sfide quotidiane.

Tuttavia se la risposta ansiosa diventa eccessiva, tale da limitare la nostra vita e impoverire la qualità delle nostre relazioni, allora essa può rappresentare un problema e comportare talvolta un vero e proprio disturbo.

Vi sono molte tipologie di disturbi d’ansia, che sono tutte caratterizzate da una marcata ed eccessiva risposta di paura rispetto a qualche evento, oggetto o situazione specifica.

C’è chi ad esempio ha paura dell’aereo o dell’ascensore, c’è chi ha difficoltà a guidare un auto in autostrada o a trovarsi in un grande centro commerciale. Alle volte l’ansia può diventare talmente intensa da spingere le persone a non uscire più di casa e ad avere molteplici paure.

Ancora, si può provare ansia quando dobbiamo incontrare qualcuno o quando dobbiamo svolgere un certo compito che comporta l’essere osservati o il credere di essere giudicati.

In altre situazioni ove l’ansia diventa “cattiva” le persone possono avere talmente paura di ammalarsi o di perdere la propria salute da essere prigioniere delle proprie preoccupazioni e della continua ricerca di rassicurazioni.

Quando l’ansia diventa eccessiva si genera un circolo vizioso fatto di paure, pensieri catastrofici, sintomi somatici e psicologici. In questi casi si può sperimentare con facilità un
attacco di panico.

Nell’attacco di panico sintomi quali tachicardia, sudorazione, vampate di calore, palpitazioni, paura di morire, di impazzire, senso di vuoto e di irrealtà si mescolano e generano un evento molto intenso.

Quando allora l’ansia valica quel limite che ci porta a uno stato di malessere?

L’ansia diventa eccessiva quando crediamo che certe situazioni o cose possano rappresentare gravi e incombenti pericoli.
Se l’ansia è così elevata da farci sentire in continuo e costante pericolo potremo vivere uno stato d’animo di tensione tale da essere paragonato a un sistema di allarme ipersensibile.

Questo meccanismo genera un circolo vizioso proprio perché ansia genera paura dell’ansia e poi ulteriore ansia, si diventa poco lucidi e si tende a catastrofizzare, cioè a pensare in termini catastrofici.

Per distruggere questo circolo vizioso e diminuire il senso di disagio che è collegato a un disturbo d’ansia basta, il più delle volte, provare a cambiare il modo di vedere le cose,
cambiando cioè mentalità e immaginando spiegazioni plausibili e alternative.

Se una certa cosa mi procura ansia eccessiva dovrò allora cambiare il significato che gli attribuisco. Potrò così convincermi che sono più pericolosi certi miei pensieri e convinzioni che le cose che mi spaventano e che mi fanno tanta paura.
 

Dott. Francesco Greco
http://www.consulenzapsicologicaonline.blogspot.it/
studiofgreco@gmail.com

___________________________________________________________________________
Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo
Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, disturbi dello sviluppo,
consulenza di coppia e familiare a Bagheria (Pa).
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L’ansia è sicuramente un emozione molto comune. A tutti può capitare di sentirsi ansiosi.

L’ansia di per se non ha una valenza negativa a tutti i costi, nel senso che a volte una certa dose può perfino esserci d’aiuto per affrontare meglio le nostre sfide quotidiane.

Tuttavia se la risposta ansiosa diventa eccessiva, tale da limitare la nostra vita e impoverire la qualità delle nostre relazioni, allora essa può rappresentare un problema e comportare talvolta un vero e proprio disturbo.

Vi sono molte tipologie di disturbi d’ansia, che sono tutte caratterizzate da una marcata ed eccessiva risposta di paura rispetto a qualche evento, oggetto o situazione specifica.

C’è chi ad esempio ha paura dell’aereo o dell’ascensore, c’è chi ha difficoltà a guidare un auto in autostrada o a trovarsi in un grande centro commerciale. Alle volte l’ansia può diventare talmente intensa da spingere le persone a non uscire più di casa e ad avere molteplici paure.

Ancora, si può provare ansia quando dobbiamo incontrare qualcuno o quando dobbiamo svolgere un certo compito che comporta l’essere osservati o il credere di essere giudicati.

In altre situazioni ove l’ansia diventa “cattiva” le persone possono avere talmente paura di ammalarsi o di perdere la propria salute da essere prigioniere delle proprie preoccupazioni e della continua ricerca di rassicurazioni.

Quando l’ansia diventa eccessiva si genera un circolo vizioso fatto di paure, pensieri catastrofici, sintomi somatici e psicologici. In questi casi si può sperimentare con facilità un
attacco di panico.

Nell’attacco di panico sintomi quali tachicardia, sudorazione, vampate di calore, palpitazioni, paura di morire, di impazzire, senso di vuoto e di irrealtà si mescolano e generano un evento molto intenso.

Quando allora l’ansia valica quel limite che ci porta a uno stato di malessere?

L’ansia diventa eccessiva quando crediamo che certe situazioni o cose possano rappresentare gravi e incombenti pericoli.
Se l’ansia è così elevata da farci sentire in continuo e costante pericolo potremo vivere uno stato d’animo di tensione tale da essere paragonato a un sistema di allarme ipersensibile.

Questo meccanismo genera un circolo vizioso proprio perché ansia genera paura dell’ansia e poi ulteriore ansia, si diventa poco lucidi e si tende a catastrofizzare, cioè a pensare in termini catastrofici.

Per distruggere questo circolo vizioso e diminuire il senso di disagio che è collegato a un disturbo d’ansia basta, il più delle volte, provare a cambiare il modo di vedere le cose,
cambiando cioè mentalità e immaginando spiegazioni plausibili e alternative.

Se una certa cosa mi procura ansia eccessiva dovrò allora cambiare il significato che gli attribuisco. Potrò così convincermi che sono più pericolosi certi miei pensieri e convinzioni che le cose che mi spaventano e che mi fanno tanta paura.
 

Dott. Francesco Greco
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