Sul benessere e la felicità - di Francesco Greco*

Sul benessere e la felicità - di Francesco Greco*

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E’ molto probabile che chiunque, attraverso il comportamento di ogni giorno, tenda a perseguire e raggiungere i propri obiettivi e i propri scopi. Ad esempio tutti vorremo essere pienamente felici, soddisfatti della vita e del lavoro che facciamo. Vorremo godere di ottima salute e vivere pieni di una energia carica di gioia. In altre parole vorremo essere felici e soprattutto percepire un profondo senso di benessere.

Ma per benessere è da intendersi esclusivamente una condizione di assenza di malattia o fondamentalmente è un concetto che può comprendere qualcos’altro? Ognuno di noi insegue il benessere.

Persone prive di malattie si sentono tristi o infelici, e affermano di vivere una condizione di malessere. Altre convivono e lottano ogni giorno con malattie molto gravi e affrontano condizioni di esistenza critiche e lo fanno anche con una forza incredibile, magari tra un sorriso regalato a un proprio caro e un pianto celato.

Tristezza, felicità, gioia sono allora emozioni che riguardano il “sentirsi bene” ma che comprendono uno stato che va al di la della semplice assenza di malattia. Il benessere è la
conseguenza di una situazione che giudichiamo positivamente e che concerne sfera fisica e biologica e quindi ciò che chiamiamo malattia, sfera psicologica che riguarda come ci sentiamo dentro e le emozioni che proviamo rispetto a certe cose, e infine sfera sociale.

La grave crisi economica di cui oggi tutti parlano e le difficoltà che molte persone hanno a far quadrare i conti influiscono certamente sullo stato di benessere. Un ricco avrà garantita la felicità? Affatto.
Eppure il disagio economico è un aspetto che può influire negativamente e che unito ad altri fattori di rischio può farci scivolare verso le sponde del malessere.
Le nostre emozioni, il benessere nel senso più completo del termine è frutto allora di una positiva percezione che investe vari aspetti della nostra vita.
Nel caso di gravi calamità naturali, come ad esempio i terremoti o in altre situazioni impreviste ho potuto constatare che non tutte le persone reagiscono allo stesso modo.

C’è chi sprofonda nella depressione, c’è chi si rimbocca le mani e trova la forza per aiutare gli altri.

Questo significa che la realtà, a parità di condizioni, può essere letta da più punti di vista, nel senso che ognuno di noi mette del suo e che questo può pesare e portarci in una direzione o nell’altra.

Le risorse personali sono uno scudo che ci permette di far fronte ai problemi, ai traumi ecc.

Queste risorse sono in parte un dono naturale, in parte costruite a partire dalle esperienze dell’infanzia e in parte possono essere arricchite attraverso opportuni training e percorsi terapeutici. Aiutare il paziente depresso a costruire un nuovo futuro è un esempio.

Innumerevoli fattori contribuiscono al nostro benessere ma siamo sempre noi che dobbiamo essere in grado di leggere le pagine della nostra quotidianità con un linguaggio che ci faccia stare bene e ci faccia felici della nostra vita.

Dott. Francesco Greco
http://www.consulenzapsicologicaonline.blogspot.it
studiofgreco@gmail.com
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo
Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, disturbi dello sviluppo,
consulenza di coppia e familiare a Bagheria (Pa).
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E’ molto probabile che chiunque, attraverso il comportamento di ogni giorno, tenda a perseguire e raggiungere i propri obiettivi e i propri scopi. Ad esempio tutti vorremo essere pienamente felici, soddisfatti della vita e del lavoro che facciamo. Vorremo godere di ottima salute e vivere pieni di una energia carica di gioia. In altre parole vorremo essere felici e soprattutto percepire un profondo senso di benessere.

Ma per benessere è da intendersi esclusivamente una condizione di assenza di malattia o fondamentalmente è un concetto che può comprendere qualcos’altro? Ognuno di noi insegue il benessere.

Persone prive di malattie si sentono tristi o infelici, e affermano di vivere una condizione di malessere. Altre convivono e lottano ogni giorno con malattie molto gravi e affrontano condizioni di esistenza critiche e lo fanno anche con una forza incredibile, magari tra un sorriso regalato a un proprio caro e un pianto celato.

Tristezza, felicità, gioia sono allora emozioni che riguardano il “sentirsi bene” ma che comprendono uno stato che va al di la della semplice assenza di malattia. Il benessere è la
conseguenza di una situazione che giudichiamo positivamente e che concerne sfera fisica e biologica e quindi ciò che chiamiamo malattia, sfera psicologica che riguarda come ci sentiamo dentro e le emozioni che proviamo rispetto a certe cose, e infine sfera sociale.

La grave crisi economica di cui oggi tutti parlano e le difficoltà che molte persone hanno a far quadrare i conti influiscono certamente sullo stato di benessere. Un ricco avrà garantita la felicità? Affatto.
Eppure il disagio economico è un aspetto che può influire negativamente e che unito ad altri fattori di rischio può farci scivolare verso le sponde del malessere.
Le nostre emozioni, il benessere nel senso più completo del termine è frutto allora di una positiva percezione che investe vari aspetti della nostra vita.
Nel caso di gravi calamità naturali, come ad esempio i terremoti o in altre situazioni impreviste ho potuto constatare che non tutte le persone reagiscono allo stesso modo.

C’è chi sprofonda nella depressione, c’è chi si rimbocca le mani e trova la forza per aiutare gli altri.

Questo significa che la realtà, a parità di condizioni, può essere letta da più punti di vista, nel senso che ognuno di noi mette del suo e che questo può pesare e portarci in una direzione o nell’altra.

Le risorse personali sono uno scudo che ci permette di far fronte ai problemi, ai traumi ecc.

Queste risorse sono in parte un dono naturale, in parte costruite a partire dalle esperienze dell’infanzia e in parte possono essere arricchite attraverso opportuni training e percorsi terapeutici. Aiutare il paziente depresso a costruire un nuovo futuro è un esempio.

Innumerevoli fattori contribuiscono al nostro benessere ma siamo sempre noi che dobbiamo essere in grado di leggere le pagine della nostra quotidianità con un linguaggio che ci faccia stare bene e ci faccia felici della nostra vita.

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