Un museo della memoria per il “Giardino d’estate” - di Ezio Pagano

Un museo della memoria per il “Giardino d’estate” - di Ezio Pagano

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“… “una mano che non mi conoscevo, che è cresciuta da una manica scucita e dimenticata, una mano ardimentosa e piena di curiosità, ha incominciato a spingere quella porta …(Dacia Maraini).

Questa è la storia di un ardimentoso personaggio, tale Angelo Restivo, che decide di fondare un’associazione culturale intestandola ad un bagherese illustre “Giuseppe Bagnera”.

Nel 2021 ricorre il ventennale dell’Associazione, un’istituzione cresciuta nel tempo sino a diventare punto cardine della memoria storica di Bagheria; un livello della cultura che senza un “custode” appassionato rischia di svanire.
Ho conosciuto Angelo quando eravamo giovani e frequentavamo la stessa comitiva, a quel tempo “Angelino”, come veniva chiamato, conosceva tutte le battute del principe de Curtis e faceva battute spiritose di nuovo conio, contribuendo ad arricchire il patrimonio immateriale della risata.
Poi da grande Angelo iniziò a raccogliere pietre, no quelle della strada e nemmeno quelle della battigia, pietre semipreziose: acquamarina, ametista, quarzi, pepite, ecc., creando una collezione notevole.
Dalle pietre semipreziose a quelle preziose il passo fu breve e il temerario Angelo aprì una sua gioielleria.
La passione per la raccolta lo porta a non alienare nulla delle vecchie cose di famiglia, dalle fotografie agli attrezzi da lavoro e a tutto il resto, fin quando Angelo s’accorge che in quelle cianfrusaglie c’è la storia della sua famiglia; e intuisce che con lo stesso metodo si sarebbe potuto ricostruire la storia del “Giardino d’estate” (Bagheria, come veniva definita da Dacia Maraini), e inizia a raccogliere ogni cosa. Questo è l’a b c della sua collezione, dalla quale è possibile ricostruire: nobiltà, ricchezze, tradizioni, mestieri e persino usi e costumi della Città.
Oggi mi guarderei bene a definire questa raccolta un’insieme di cianfrusaglie, si tratta invece di testimonianze storiche, utili come si è detto, per scrivere la storia di Bagheria e dei bagheresi: un vero “museo della memoria”. Ad esempio, quanti sanno dell’importanza che veniva tributata ai festeggiamenti del Santo Patrono di Bagheria, San Giuseppe? Ebbene, i documenti conservati in questa raccolta ne danno una rappresentazione. Infatti, tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, quando Podestà era l’Avv. Salvatore Nasca e Segretario della Confraternita il Cav. Ignazio Pagano, l’incarico di addobbare il sacrato della chiesa Madre veniva conferito ai cugini Pintacuda e il risultato era il seguente.

Basta solo questo esempio a far comprendere che il museo di Restivo, opportunamente organizzato, va fatto conoscere al grande pubblico, perché in esso c’è l’humus baharioto quindi la memoria storica di Bagheria. Una Società smemorata è una Società povera.

Ezio Pagano

fotopagano2021

Le foto:
1. Giuseppe Tornatore con Angelo Restivo in visita all’Associazione Giuseppe Bagnera;
2. Scenografia nel sagrato della Chiesa Madre costruita dai cugini Giuseppe e Antonio Pintacuda nel 1926.

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