Quando il castello di Utveggio stava per diventare una casa del gioco

Quando il castello di Utveggio stava per diventare una casa del gioco

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Il settore del gioco è sempre più in crescita e a dimostrarlo sono i numeri degli ultimi anni.

Con l'avvento dell'online e con lo sviluppo della digitalizzazione, ancora leggermente arretrata in Italia secondo le analisi rispetto ad altri paesi europei, l'utenza si è spostata in particolar modo sulle piattaforme virtuali. Grazie agli store presenti sugli smartphone, inoltre, vista la comodità del mobile, esiste l'opportunità di giocare a qualsiasi cosa, in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. L'evoluzione tecnologica ha notevolmente favorito l'accesso al mondo del gioco a tutti coloro che, anche per una questione geografica, non possono far altro che partecipare a determinate attività solo ed esclusivamente a distanza. Un esempio pratico, in questo senso, è la Sicilia. I siciliani infatti prediligono di gran lunga il gioco online, sia perché i casinò fisici più vicini sono comunque piuttosto lontani e scomodi da raggiungere, sia perché quelli in rete, oltre a numerosi giochi e un’offerta aggiornata, includono promozioni per vecchi e nuovi iscritti alle piattaforme e questa lista dei bonus senza deposito offerti dai vari operatori ne è solo una delle numerose verifiche di ció che si è appena detto. Insomma, l’offerta per gli utenti delle sale da gioco virtuali risulta oggi, per i siciliani ma non solo, più aggiornata e al passo con i tempi, in grado di rispondere meglio alle esigenze dei fruitori.

 Il castello Utveggio

Restando nella terra siciliana, narriamo la storia di uno dei palazzi più noti ed importanti di tutto il territorio che una volta stava per diventare una sala da gioco: il castello Utveggio. Questo palazzo, caratterizzato da uno stile neogotico e da un colore rosa molto chiaro, si trova sul promontorio del monte Pellegrino a 346 metri sul livello del mare, con vista sulla meravigliosa città di Palermo. La sua storia non ha nulla a che vedere con alcuna funzione militare, tanto che il castello, dopo essere stato costruito nel 1928 ed ultimato nel 1933, fu inaugurato solamente nel 1934. A finanziare l'intera struttura fu il cavaliere Michele Utveggio, che affidò la costruzione all'architetto Giovan Battista Santangelo. La funzione del palazzo era quella di un albergo di lusso, proprio perché la volontà era quella di sfruttare la posizione strategica del luogo. L'obiettivo, infatti, era quello di approfittare della splendida vista sul golfo di Palermo e sull'intera città, oltre ad emulare e a fare concorrenza ad un altro albergo costruito nelle vicinanze: l'hotel Villa Igiea. Tuttavia, nonostante tutto, il progetto non riuscì mai ad andare definitivamente in porto, tanto che bastarono pochi anni per mandarlo in totale fallimento. L'attività, infatti, cominciò il suo veloce declino già all'inizio della seconda guerra mondiale. Per cercare di salvarlo, uscì fuori anche l'idea, poi mai concretizzata, di trasformare il castello in un grande casinò. Sarebbe stato l’unico del Sud Italia, con un flusso di utenti e di denaro che ne avrebbero fatto la piú importante struttura ludica del Paese, dato che avrebbe coperto non solo la Sicilia, ma anche le regioni del centro-sud, verosimilmente fino ai confini della Toscana e delle Marche. La guerra e l'utilizzo della zona da parte dell'esercito impedirono qualsiasi movimento ed azione di questo tipo, motivo per il quale l'impianto venne definitivamente chiuso ed abbandonato.

I progetti futuri in merito

Vandalizzato per anni ed anni, il castello Utveggio ha iniziato una nuova vita nel 1984, quando, acquistato dalla Regione Siciliana, è stato completamente restaurato e reso moderno. Dopo 26 anni di attività, tuttavia, l'impianto fu nuovamente e definitivamente chiuso dall'IRCA nel 2016. Da circa tre anni invece, precisamente dal 2019, si parla di un progetto legato alla riapertura del palazzo, di cui ha anche già parlato Striscia La Notizia durante un suo servizio. Lo scopo dell'amministrazione regionale, infatti, è quello di ospitare una scuola di alta formazione per le classi dirigenti regionali del futuro. I primi interventi di ripristino della struttura sono in programma, tutto sembrerebbe essere pronto per il primo progetto di recupero del palazzo. Il costo degli interventi, che hanno ricevuto l’ok definitivo da parte della Soprintendenza dei Beni Culturali e dell'ente gestore della Riserva Naturale di Monte Pellegrino, è di ben 300mila euro. A questo primo progetto, però, se ne aggiungerà presto un secondo, il quale ha un costo decisamente più elevato: circa 6 milioni di euro.

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