La fondazione Buttitta a Bagheria: non solo una promessa - di Emanuele Tornatore

La fondazione Buttitta a Bagheria: non solo una promessa - di Emanuele Tornatore

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Tra le mani mi ritrovo a sfogliare il libro “La mia vita vorrei scriverla cantando” di Ignazio Buttitta, una raccolta di poesie che ci raccontano di Bagheria, del socialismo, della crudeltà della guerra, dell’amore, di fatti di cronaca più o meno conosciuti. Parole crude, nette, a volte pesanti, ma intrise della speranza di libertà, anzi della voglia di libertà. Forse, sarebbe il caso, di riutilizzare questa parola, la libertà…cioè la condizione in cui il passato e il presente dialogano, dove ogni uomo può davvero vivere e pensare, creare , costruire, raccontare, agire, senza la paura che qualcuno o qualcosa possa sottrarti questo diritto, possa limitare i propri sogni e le proprie azioni. 

Il nostro patrimonio culturale fatto di beni monumentali, di libri, di storie, può aiutarci a riscoprire questa voglia di libertà, ad allargare i nostri orizzonti, per essere sempre più protagonisti del nostro presente e fautori di cambiamento.

Cari concittadini dobbiamo ripartire dalle scuole, dalla biblioteca, dalle nostre ville, che in quanto luoghi di cultura contribuiranno a creare una città più giusta, più libera, più trasparente.

A tal proposito vorrei cogliere l’occasione per invitare la nostra amministrazione a non dimenticarsi della Fondazione Buttitta che accoglie e conserva tutto il patrimonio letterario, archivistico e librario di Ignazio Buttitta ma che ha anche creato la Galleria delle arti popolari siciliane e dato vita ad una biblioteca della cultura sicula.

Tutto questo patrimonio potrebbe essere conservato e fruito a Bagheria, nella sede prestigiosa di Palazzo Butera, luogo per eccellenza dell’identità baariota, polo culturale di qualità che dovrebbe accogliere le eccellenze della nostra città, così tra l’altro come previsto dal progetto di restauro.

Come assessore alla cultura, nella passata amministrazione, ho voluto, insieme all’intera giunta, ufficializzare la nostra volontà di bagheresi e di amministratori - ricordo che il Comune di Bagheria fa parte del consiglio di amministrazione della fondazione – di destinare alla Fondazione Buttitta alcune stanze del piano terra di Palazzo Butera per creare un vero polo culturale d’eccellenza che in sinergia con il Museo Guttuso di Villa Cattolica, con la biblioteca e le sale espositive di Villa Cutò, con le altre realtà culturali private (il Museo del Giocattolo e Museum) e con l’attivismo delle scuole della città, contribuisca allo sviluppo di Bagheria, perché diventi sempre di più centro della cultura, meta turistica interessante e luogo da cui parte la voglia di libertà che ci porterà noi tutti ad essere cittadini più consapevoli e liberi da ogni forma di dominio (soprattutto mafioso). 

Auspico che l’amministrazione possa portare avanti un serio e condiviso progetto di organizzazione e valorizzazione dei beni culturali, per evitare che “la città delle ville” rimanga solo uno slogan ormai passato pure di moda.

                                                                                                                                           Emanuele Tornatore