Da questo punto di vista cambia poco da un'amministrazione all'altra: i riti della politica hanno sempre il ritmo lento delle processioni della settimana santa.
Situazione da descrivere con termini come pacatezza, aplomb, slow motion, rallenty, in cui prevalgono i verbi dello stato in luogo, riflettere, approfondire, esaminare ecc.; non manca comunque lavorìo sotterraneo di talpe e messaggeri, scenari che si compongono e si disfanno continuamente, nomi di "assessori" e di "incarichi" che durano lo spazio di una notte o di una mattinata.
Lo spettacolo, ormai sin troppo noioso, è sempre lo stesso.
Però è pacifico che archiviata la convergenza sui programmi, che viene di solito raggiunta sempre rapidamente, (a scrivere un paio di paginette con le solite promesse ci vuole una mezz'oretta al massimo), si apre la trattativa più delicata e impegnativa e cioè quella sulla spartizione dei posti.
Da un certo punto di vista il quadro è sufficientemente chiaro, almeno nelle linee essenziali: il Partito democratico entrerà con due assessori nella nuova giunta.
E' stata questa l'offerta di Lo Meo al Partito democratico, che proprio in settimana si riunirà per valutare la proposta del sindaco e decidere sul da farsi; dovrebbero arrivare uniti alla meta, anche se i nomi degli aspiranti assesori "ballano" continuamente.
Sono i Democratici per Bagheria che stanno un pò sulle spine, perchè le dimissioni dell'assessore Vittoria Casa, impongono un adeguato "indennizzo"di natura politica s'intende, che ognuno dei due consiglieri, Passarello e Chiello, rivendicano per sè.
Le opinioni dei due consiglieri non collimano perfettamente, perchè entrambi vorrebbero indicare il nome dell'eventuale assessore, ipotesi che costringerebbe Lo Meo a privarsi di Ferrante, cosa che il sindaco sarebbe disposto a fare solo in extremis, se il sacrificio del suo assessore si rendesse assolutamente necessario.
Anche perchè è sin troppo palese che se tre assessori andassero alla componente Partito democratico più Democratici per Bagheria in giunta si avrebbe già una connotazione di centrosinistra molto forte, ed uno squilibrio che non rafforzerebbe certo Lo Meo.
Oltre agli assessori il sindaco oggi ha in mano la possibilità di nomina dei due componenti del nucleo di valutazione, e sono nomine a cui un pò tutti i partiti aspirano, considerato che il distretto turistico Costa Normanna, in cui Lo Meo è ( si dice provvisorio) consigliere di amministrazione, dopo la costituzione davanti al notaio è in alto mare per il boicottaggio che sta incontrando da parte di amministratori di comuni vicini a Forza del Sud di Gianfranco Micchichè.
Lo Meo vorrebbe riservare qualcosa al neonato e riunito MPA come dimostrazione di buona volontà, che pur non avendo rappresentanti in consiglio, rappresentano pur sempre il movimento del Presidente della Regione.
Ci sono stati pressioni, sinora respinte, su Michele D'Amato e sui consiglieri di Bagheria Popolare, quest'ultimo che ha lasciato aperto un canale di collaborazione con Lo Meo, perchè aderiscano al movimento di Lombardo, rendendo così praticabile una presenza in giunta di MPA.
Alla fine la famosa verifica dovrebbe alla fine concludersi con la pura e semplice sostituzione dei due assessori ultimamente dimissionari; non pare che Lo Meo abbia la forza e la voglia di potere mettere lingua sui nomi degli assessori, saranno al solito i partiti a decidere in base agli equilibri interni.
Abbiamo documentato come nel passato e nel presente, questa prassi porta a giunte intrinsecamente deboli, perchè le scelte piuttosto che guardare alle competenze e capacità amministrative dei "delegati" dei partiti in giunta, rispondono solo a logiche interne di corrente.
Non ci sono quindi particolari motivi che fanno ben sperare in una giunta forte, capace e autorevole per il futuro prossimo.
Archiviato per motivi vari quel vento del rinnovamento, le facce nuove, le donne, le professionalità prestate alla politica, si torna alla solita solfa.
La Fase due insomma rischia di essere anche peggiore della Fase uno, e con i problemi che ci sono da risolvere non c'è da stare allegri.
Ma i bagheresi come sappiamo sono di bocca buona.