F.Bubbico(PD), viceministro degli Interni: per villa S. Teresa la Regione ha in mente una soluzione

F.Bubbico(PD), viceministro degli Interni: per villa S. Teresa la Regione ha in mente una soluzione

Politica
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Oggi è stato presente a Bagheria il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico (PD)  in un convegno organizzato dal Partito Democratico sui beni confiscati a cosa nostra. Ad accoglierlo al suo arrivo a palazzo Aragona Cutò, oltre al segretario cittadino del P.D., Orazio Amenta, anche il commissario prefettizio Michela La Iacona, con la quale il viceministro si è soffermato a parlare qualche minuto, Francesco Fucarini, dirigente della Polizia di Stato, ed il maggiore Claudio Montesi, comandante dei CC di Bagheria. 

Un'occasione importante, quella di oggi, per parlare di beni confiscati, in una realtà, quella di Bagheria, dove la questione beni confiscati assume un'importante valenza. Non solo perchè sono tanti i beni sottratti a cosa nostra, e solo qualcuno di questi riutilizzato, ma anche perchè a Bagheria  è presente una struttura di eccellenza, l'unica confiscata alla mafia, che si occupa di sanità. Abbiamo rivolto alcune domande al viceministro Bubbico e questo è il resoconto.

A cosa serve la giornata di oggi?

"Intanto, questa giornata deve servire a confermare l'impegno per sconfiggere la mafia. Ciò deve essere fatto con grande forza, grande determinazione, agendo in profondità e modificando gli assetti strutturali che regolano le attività delle istituzioni pubbliche.

Manifestando tolleranza zero verso le attività che annunciano illegalità diffuse e condizionamenti criminali. Se vogliamo parlare di libertà, civiltà, democrazia; se vogliamo liberare questi territori dalla condizione di subalternità nella quale vivono, nonostente gli investimenti pubblici, dobbiamo sconfiggere la mafia e affermare i principi di legalità"
 

Il ritorno alla collettività di beni che sono stati illecitamente acquisiti dovrebbe coincidere con un loro uso produttivo. Si puo' agire sulla legge e renderla più efficicace, proprio per consolidare nell'opinione pubblica l'orientamento di una lotta senza quartiere alla mafia cui lei accennava ?

"Lei ha ragione. L'agenzia (Anbsc, si occupa dell'amministrazione dei beni confiscati. Ndr) è nata pochi anni fa. Di fatto non ha mai potuto contare su strutture in grado di garantirne la piena operatività.

E' un sistema fragile che va irrobustito intanto introducendo delle modifiche normative. Bisogna introdurre quella struttura amministrativa capace di mettere a valore questi ingenti patrimoni e capace di introdurre un rapporto più proficuo con la magistratura perchè è nella fase di sequestro che le aziende subiscono i più gravi contraccolpi.

Bisogna dire che le aziende a titolarità mafiosa  spesso non vivono in condizioni di mercato, quindi la loro floridezza non dipende dalla capacità di essere competitive.

Questo però non ci deve indurre a rinunciare a a mettere in campo gli sforzi per restituire all'equilibrio finanziario, produttivo, di bilancio, quelle attività che devono essere riportate alla legalità Perchè l'economia legale deve sempre vincere su quella illegale"

Sul futuro di Villa Santa Teresa, l'azienda sanitaria confiscata a Michele Aiello, avete già qualche idea?

" Su questo tema so che si sta cercando una soluzione. L'agenzia ha nominato un consiglio di amministrazione. Si sta lavorando abbastanza efficacemente.

Ma cio' non risolve il problema perchè bisogna definire una finalità, una modalità gestionale capace di elaborare progetti di medio e di lungo periodo. Esiste su questo bene, un'attenzione forte della Regione siciliana.

Esiste anche un protagonismo dei lavoratori che vogliono diventare titolari del rilancio di questa importante struttura sanitaria che garantisce non solo importanti attività diagnostiche ma anche terapeutiche. Questa struttura è stata impegnata, recentemente, in un rapporto di collaborazione e di scambio molto positivo, con l'Istituto Rizzoli di Bologna"

So che la Regione sta lavorando ad una soluzione, che tuteli i lavoratori e le loro professionalità e consenta un pieno ed efficiente utilizzo della struttura a favore dei pazienti.

A Bagheria si vota il 25 maggio. Siamo all'indomani di alcune emergenze dal punto di vista della legalità. Ci sono state alcune operazioni antimafia. Un grave episodio concussione che hanno un dirigente comunali. Dichiarazioni di un pentito bagherese che avrebbero portato alla luce l'interesse della mafia nei servizi cimiteriali. Si va al voto in un clima pesante. Cosa puo' dire a questo proposito?

" Io vorrei tanto augurarmi che questa competizione elettorale si sviluppi sul tema del futuro di questa città. Non è sopportabile che un territorio che ha un patrimonio straordinario, bellezze ineguagliabili, debba vivere in condizioni di marginalità e non debba ritornare a rappresentare un punto di orgoglio e di riscatto per i propri cittadini. Io credo che la chiave risieda soprattutto nell'affermazione dei principi di legalità. Sarebbe opportuno che i paritti si vincolino a procedure di trasparenza anche in eccesso rispetto a quelle previste dalle legge." 

Nelle elezioni amministrative però succede che la ricerca del consenso a tutti i costi, riduca le difese rispetto alla intromissione di interessi illegittimi o addirittura criminali dentro le forze politiche. Cosa si può fare?

alt"So che la ricerca del consenso porta ad abbassare l'attenzione su determinate tematiche. Ma noi dobbiamo parlare alla città e ai cittadini e dobbiamo metterli di fronte alle loro responsabilità. Perchè non è attenuando l'impegno per la legalità che si risolvono i loro problemi. 

Non è con l'abusivismo edilizio che si premia la rendita fondiaria. Ciascuno ha il diritto di arricchirsi ma nel rispetto della legge, anzi lo si fa di più e meglio rispettando la legge. 

Perchè noi non dovremmo poterlo fare?

Quindi chi pensa ad un amministrazione indulgente, non pensa al futuro dei propri figli e delle generazioni successive.

Io penso che noi dobbiamo rompere un clima politico e culturale che ci porta spesso ad inseguire il consenso, restando vitttime degli impegni che si assumono per conquistare il consenso. Non è di questo che abbiamo bisogno soprattutto noi cittadini del Mezzogiorno d'Italia"

 

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