Nino Parisi, già sindaco di Altavilla: disagi pianificati del servizio idrico nella nostra cittadina

Nino Parisi, già sindaco di Altavilla: disagi pianificati del servizio idrico nella nostra cittadina

Politica
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La tragica vicenda umana che ha investito i dipendenti dell’ormai fallita APS, merita tutta la nostra comprensione per la ricaduta di carattere economico e sociale che investe le famiglie di quei poveri lavoratori. D’altra parte, la disperazione, l’incertezza di un futuro instabile, dopo la grande illusione del posto fisso, non mette di certo gli addetti al servizio nelle condizioni ottimali per potere assolvere ai loro compiti con quella serenità d’animo che è necessaria in ogni tipo di lavoro.

Ciononostante, noi utenti di Altavilla Milicia, e da quel che leggo anche quelli di altri paesi limitrofi, da qualche tempo soffriamo il grave disagio, nonostante la calura estiva, di non potere usufruire giornalmente della normale fornitura idrica a causa di tutta una serie di disfunzioni.

Un fatto davvero strano considerato che, il nostro territorio, è ricco di risorse idriche e che il titolare dell’impianto dove attingeva APS non è certo nelle condizioni di non potere soddisfare i bisogni quotidiani della nostra collettività. Da aggiungere che lo stesso, seppure vanti crediti abbastanza consistenti nei confronti della società, tuttavia ha sempre onorato il contratto di fornitura.

Allora qual'è il motivo per cui in piena estate, e con la necessità di non dovere fare mancare l’acqua nelle case degli altavillesi, onde potere assolvere ad ogni incombenza carattere igienico sanitario, tuttavia i rubinetti di alcuni quartieri (sempre gli stessi però) nel corso della settimana vengono lasciati per diversi giorni totalmente a secco?
Come mai il cittadino viene lasciato solo, alla mercé di se stesso, poiché non vi è alcun riferimento istituzionale al quale potere comunicare tali disservizi e i frequenti disagi?

Eppure, a seguito del fallimento di APS, l’ATO Pa1 con tanto di carta intestata della Provincia Regionale di Palermo, non tardò minimamente ad emettere la sua prima fatturazione, davvero molto onerosa fra le altre cose, guardandosi bene però dal comunicare i riferimenti dell’URP o di un numero verde al quale potersi rivolgere per eventuali disfunzioni o disservizi. Non è forse un obbligo degli enti informare i contribuenti su riferimenti e contatti per i loro reclami? Non è un obbligo di legge avere un sito istituzionale efficiente con la pubblicazione di tanto e- mail di riferimenti istituzionali in bella evidenza?

Eppure tutto questo non c’è!

altLa gente viene lasciata sola con le sue sofferenze ed i suoi disagi in balia dello stato d’animo e della facoltà discrezionale dell’operatore di turno, il quale decide in piena autonomia, come un imperatore romano, su quale quartiere adottare il pollice verso lasciandolo per diversi giorni della settimana totalmente a secco e su quale invece decidere di erogare quotidianamente, e anche per orari e quantitativi superiori al dovuto, il tanto agognato liquido vitale. Siamo tornati ai tempi dei feudatari, dove detenere risorse acquifere rappresentava un potere assoluto e anche vessatorio nei confronti della massa.

Dicevo in premessa, che la solidarietà nei confronti di coloro i quali che stanno vivendo un dramma personale e familiare è un obbligo morale. Allo stesso tempo dico, però, che la loro battaglia è sbagliata nel metodo, e non può e non deve mietere vittime nella popolazione inerme che poi, alla fine, non ha nessuna colpa sulla loro vicenda. 

E’ mia personale convinzione, e lo posso confermare in tutte le sedi per quel che riguarda il mio paese, che tali disservizi che stanno mettendo in ginocchio alcuni quartieri, sempre gli stessi, di Altavilla Milicia, siano pianificati scientificamente al fine di utilizzare il malcontento popolare come strumento di ausilio alla loro causa. Niente è più sbagliato di una tale strategia sebbene, ahimè, mi rendo conto, come precedenti esperienze ci hanno ormai insegnato, che, purtroppo, l’unico modo per scuotere i nostri politici, e le istituzioni di ogni grado e livello più in particolare, affinchè si sveglino dal loro dorato torpore per prendere in considerazione la sofferenza dei lavoratori, è solo quello di ricorre ai disordini di strada o nel caso di specie a gravi disservizi che possono compromettere la salute, oltre alla pazienza, dei cittadini fino a provocare anche l’insorgere di problematiche di carattere igienico sanitario.

Se solo quelle stesse istituzioni avessero approfondito, nel tempo e fin dalle origini, le carte legate alla vicenda di APS, a partire dal bando di gara e dell’aggiudicazione, per finire ai giorni nostri, non sarei tanto sicuro che lo squallore di tale vicenda si sarebbe concluso solo in sede civile o fallimentare.
Ma si sa, oggi le priorità sono ben altre e, a quanto pare, nessuno vuole proprio spiegarsi per quale motivo una azienda, sotto altre forme, abbastanza solida, virtuosa e florida in altre regioni, sia affondata così miseramente in Sicilia, terra irredimibile,lasciando nell’incertezza le famiglie di centinaia di lavoratori.

Un ultimo inciso per ricordare che l’intera gestione del servizio idrico, a seguito di sentenza di secondo grado su un contenzioso iniziato dalla precedente amministrazione, da qualche mese è stato affidato al comune di Altavilla Milicia senza che l’attuale gestione ne abbia ancora tenuto conto. A tal fine ricordo che a suo tempo, nel corso di una conferenza di servizio con i funzionari, era già avvenuta la pianificazione dello start up per la gestione del servizio in house ivi compresa la previsione di spesa che, con grande beneficio per i contribuenti, sarebbe stata oltretutto inferiore rispetto ai consuntivi di APS.

altCosì è se vi pare. Purtroppo, in assenza di qualcuno che si prenda la briga di agire per ristabilire un ordine, noi cittadini e contribuenti di serie B continueremo a soffrire per la mancanza di acqua o meglio per quell’ingiusta distribuzione giornaliera a macchia di leopardo, mentre i responsabili del fallimento di APS e dei disservizi giornalieri, si godranno le loro dorate vacanze con i soldi di noi contribuenti rimanendo insensibili ai nostri disagi. 

Ovviamente non possiamo dimenticare, in ultimo, di citare l’operatore locale addetto al servizio che orgogliosamente sfoga la sua rabbia, erigendosi a sovrano delle acque, nell’ostinarsi a asservire sempre e solo agli stessi identici quartieri di Altavilla Milicia, lasciando a secco per diversi giorni la settimana gli altri contribuenti, il cui impegno quotidiano è solo quello di sperare di sentire il rumore “pieno” del motorino di pescaggio come se fosse una grazia divina o una concessione piuttosto che un semplice diritto a fruire di servizio fondamentale ed essenziale.

Nino Parisi.
 

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