Disservizi e nuovi debiti creati da 'Patrizio Cinque e associati' - di Gino Di Stefano

Disservizi e nuovi debiti creati da 'Patrizio Cinque e associati' - di Gino Di Stefano

Politica
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La vera sfida di ogni nuova amministrazione è, oggi, l’ordinaria amministrazione, l’ordinaria manutenzione e pulizia di strade, giardini pubblici, piazze, ecc...

Almeno su questo versante, ogni nuova amministrazione non deve fallire e, da subito, deve dare segnali positivi e rassicuranti alla popolazione.
Proprio su questo versante, basta volgere lo sguardo su quello che la città è oggi o parlare con i cittadini che, in questi ultimi giorni, passeggiano per le strade: è finito l’incanto del periodo maggio - giugno 2014, quell’atmosfera di (pseudo) rinascita che, creata artificialmente, sembrava aver risvegliato quegli stessi animi che avevano portato Bagheria in trionfo negli anni ’70, ’80 e ‘90.

Subito dopo l’elezione a sindaco, il giovane del “Movimento CINQUE Stelle”, non ha fatto altro che acuire ancor di più il distacco dei cittadini dalla cosa pubblica, facendo si che dopo i proclami di propaganda psicopolitica della campagna elettorale sui giornalini locali e sui social network, manifestando ancora di più ai cittadini, l’assenza totale non solo di una amministrazione, ma di un concetto seppur embrionale di gestione amministrativa. Siamo all’anno zero?

Assolutamente NO! Bagheria è piombata all’anno sottozero!

Si può già affermare, senza timore di smentita, che la sfida di questa amministrazione è stata già persa da tempo e non esiste comunicato, proclama o nuovo progetto futuro, per quanto solo meramente abbozzato, che possa far mutare il giudizio negativo che la stragrande maggioranza dei cittadini danno ogni giorno sulla pessima ordinaria amministrazione a Bagheria.

Quello che i cittadini riscontrano nel loro vivere quotidiano, al di la di una migliore gestione apparente della pulizia delle zone a vista della città, è un progressivo e generale decadimento complessivo del buon vivere civile. Hanno perso ogni sfida, anche quella della serietà e della verità, della coerenza e della coesione, ma, soprattutto, hanno perso inesorabilmente la sfida della buona e sana ordinaria amministrazione anche delle cose più semplici, più basilari ed elementari.
Le strade sono più dissestate: un tempo, accusavano le amministrazioni passate di far mettere l’asfalto e poi di far ribucare le strade per molteplici lavori, ad oggi, purtroppo, anche questa amministrazione “GRILLINA” si è resa protagonista di queste disfunzioni, soprattutto a causa dell’inopportuna gestione in house del servizio idrico integrato. Le grate dei tombini quasi non esistono più, le zone periferiche della città sono più sporche ed abbandonate, gli spazi pubblici sono letteralmente alla deriva.

Le spiagge della frazione di Aspra, dopo tanti inutili proclami propagandistici prima sulla balneabilità delle acque, poi sulla creazione di un percorso perdonale con allargamento del marciapiede nella zona "playa" con destinazione alla zona occidentale del paese a cittadella sportiva, con campetti beach soccer e beach volley, oggi è miserevolmente degradata come un campo rom oltre agli ormai quotidiani sversamenti a mare del depuratore. Infatti puzza e rifiuti ne fanno da padroni. Una vera e propria vergogna. Di quella sarabanda propagandistica oggi rimane solo il “programma elettorale”.

Il logorroico “CINQUE” parla di continuo, senza approfondire tra l’altro gli argomenti. Come se ormai, il parlare, parlare, parlare e riparlare, per Lui sia diventata un’arte. Sta rincorrendo le sue idee che scorrono rapide ... o forse i suoi incubi... .

Ci siamo ormai accorti da tempo che questa sua arte di parlare sempre delle stesse cose, fino alla noia, fino a stancare, è finalizzata a rappresentare una realtà virtuale per trasformarla da desiderata in “miraggio vero” è il modo di operare tipico, della “ Patrizio CINQUE ed Associati”, di distrarre l’attenzione dei cittadini, oltre che autorevoli partner di questo “nuovo corso politico” (un aborto storico in realtà), dai reali danni che stanno arrecando con il loro “MAL AMMINISTRARE”.
Solo una dialettica monotona, non altro. Per il resto totale incapacità.

E questo forse non è altro che il segno dei tempi che corrono nella nostra comunità. Sono trascorsi quasi due anni, dall’inizio dell’inesorabile declino. Chi vive in questa comunità che vede il suo progressivo precipitare in un abisso, sotto i colpi di una politica che può essere riassunta con due semplici parole: “rivoluzione e distruzione”.

E’ la cronaca quotidiana a parlare, non la speculazione politica.

Infatti, quando iniziò questa avventura politica, in molti pensarono che tutto sommato il progetto fosse genuino, che lo slancio fosse dovuto solo ed esclusivamente ad un naturale desiderio di rinnovamento della classe politica cittadina.

Niente di più falso!

Oggi si può dire con certezza che la svolta politica, era tutt’altro che spontanea e genuina. Il fine ultimo del progetto politico sotteso a quella svolta era il disfacimento della città.

L’impulso c’era, ma partiva dall’alto e non dal basso, ed era solo distruttivo per la città. I fanatici, gli ultras e gli estremisti, indottrinati a dovere, dovevano far parte dello schema preordinato che puntava alla devastazione della città, della sua economia, delle sue imprese. La prova più lampante della foga distruttrice, fu data dal devastante intervento del Sindaco in una convention dei “CINQUE Stelle” e poi trasmessa in varie trasmissioni televisive, in cui ebbe ad affermare che a Bagheria “ogni cento passi si incontra un mafioso”.

Ancora oggi, a distanza di oltre un anno, non si è ben compreso se c’era solo la volontà di farsi pubblicità, di accreditarsi in certi ambienti politici, massacrando mediaticamente la propria comunità, l’avversario politico (il nemico da abbattere in realtà), oppure c’era anche l’intenzione di affossare la città. Questo dettaglio può contare poco, se si mettono in relazione tutti gli avvenimenti accaduti prima e dopo quel profluvio di luoghi comuni, di sciocchezze e di enormità. Forse la demolizione preordinata a monte, doveva riguardare indistintamente l’uomo e la città tutta?

A farmi scrivere queste parole, è stato il leggere le cronache di questi giorni, che hanno riguardato più argomenti, e precisamente: acquisizione di case abusive e/o demolizioni, mancata erogazione del servizio di assistenza ad un bambino affetto da autismo, contestazione del Ministero dei Bilanci finanziari del Comune ed infine il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Su quest’ultimo argomento, ricordiamo ancora tutti i proclami del Movimento CINQUE Stelle: “Questa notte Bagheria è uscita dal COINRES, mostro di mafia e politica fallimentare. Il M5S ha votato favorevolmente con tutti i componenti del gruppo consiliare. ...”.

Bene, o meglio MALE, quella fuoriuscita non ci fu mai, venne dato un affidamento ad una ditta privata per la gestione del servizio, non furono pagati i dipendenti COINRES, che nel frattempo si recavano sul posto di lavoro, ma senza essere retribuiti.

Ed oggi è ARRIVATA LA BEFFA PER TUTTI I CITTADINI BAGHERESI, CHE SICURAMENTE SI VEDRANNO RECAPITARE IN BOLLETTA I COSTI DUPLICATI DEL SERVIZIO.

E si cari CONCITTADINI, purtroppo, dovremmo pagare due volte il servizio, cioè anche gli operai che il Sindaco non faceva lavorare!!!!!

Ma, sono sicuro che, da qui a poco, inizierà, se non è già iniziato, il balletto dello “scarica-barile” su chi far ricadere le colpe. L’incapacità gestionale e politica del primo cittadino è evidente.

Siamo di fronte a un coacervo di consiglieri di maggioranza che hanno fatto già lievitare i costi dell’amministrazione cittadina, che pure, invece, doveva essere un lungo periodo di rigore e sobrietà.

C’è di che essere preoccupati per le finanze pubbliche cittadine e sui futuri servizi da rendere ai cittadini.Sappiamo che molti cittadini sono increduli di fronte a quanto sta accadendo e cambierebbero volentieri voto sepotessero tornare indietro


Io ed i miei gruppi politici siamo rispettosi del voto dei cittadini.

Ma proprio ai cittadini, all’opinione pubblica chiediamo che facciano sentire forte il malessere e la delusione.

Bagheria e i Bagheresi non meritano tutto questo.

Gino Di Stefano