C'è un grande vuoto a Bagheria

C'è un grande vuoto a Bagheria

Politica
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C’è un grande vuoto a Bagheria, che si percepisce e si sente. All’inizio è una sensazione non riferibile ad alcunchè di concreto, poi via via riflettendo quella percezione prende forma e sostanza.

Viviamo in un paese sporco, in cui per almeno il 15-20 % di giorni l’anno la spazzatura si accumula per le strade senza che nessuno si occupi di raccoglierla; figuriamoci quella differenziata: zero. Potremmo sbagliarci, ma credo che l’ATO PA 4 occupi meritoriamente l’ultimo posto in classifica in Italia per la raccolta differenziata.
E nella bozza di bilancio che ancora i sindaci del COINRES non hanno approvato c’è praticamente il raddoppio della tariffa. L’acqua poca, maldistribuita, che si perde nella rete, che nessuno beve, e che pagheremo ancora più cara.

Vengono tagliati giorno dopo giorno servizi sociali: l’assistenza domiciliare agli anziani soli è ai minimi storici; gita ,attività lavorative e ricreative degli anziani da anni sono solo un ricordo.
Ed ancora: quest’anno le scuole pubbliche cittadine, non hanno ricevuto una sola lira per le piccole spese di manutenzione degli istituti.

Dell’altro ieri la notizia che l’Assessorato si è ripreso 280.000 Euro non spesi dal Comune di Bagheria per asili nido.
Stendiamo un velo pietoso sulle iniziative culturali e ricreative dell’estate bagherese, perché, con rispetto parlando, anche Baucina e Ciminna riescono a far meglio di noi, e non parliamo di Caltavuturo e Campofelice.

La condizione del traffico è quella che è: ormai anche i migliori si sono abituati alle prepotenze e agli arbitri quotidiani, e si adeguano all’andazzo generale.
Di fronte a tutto questo, non ricordiamo negli ultimi anni una sola iniziativa che sia una dei partiti, delle associazioni ambientaliste, delle associazioni di consumatori, dei sindacati su questi temi.
E' come se non esistessero.

Non c’è stato un solo partito che, fuori dal consiglio comunale e fuori della campagna elettorale, abbia promosso una sola iniziativa pubblica, un dibattito, un confronto, una assemblea cittadina su questi argomenti.
C’è il silenzio totale, il vuoto rassegnato e l'assenza ingiustificata e inspiegabile della politica, dei partiti e delle organizzazioni “ufficiali” di fronte al degrado progressivo, ai disservizi, all’inconcludenza.

La politica è rinchiusa dentro le manovre e le manovrine di Palazzo, si accende solo per il cambio di casacca di qualche consigliere, viene fuori solo per le campagne elettorali, distribuisce promesse ed altro, e poi si ritira nei suoi comodi alloggiamenti.
Ma come avviene in natura avvertiamo che questo vuoto tende ad essere colmato.

Di fronte a questo quadro che non induce certo all’ottimismo c’è però, sotterraneo e silente un movimento che scava come una talpa: sono le persone comuni, singoli cittadini, gruppi di amici, colleghi di lavoro, studenti che si interrogano, gente normale che non ha mai fatto né mai vorrà fare “politica”, che parlano, discutono, si appassionano, che riescono ancora ad indignarsi e cercano di fare qualcosa: si raccolgono firme, si sottoscrivono appelli, si manifesta solidarietà, si scrive ai giornali on line, si cerca di tessere una tela; insomma c’è una parte sia pure minoritaria dei bagheresi che non si rassegna allo sfascio e al silenzio, e che di fronte alle inefficienze, ai soprusi, e all’arbitrio di chi, pensando di essere intoccabile, continua a fare i comodi propri, pensa che “ci sarà pure un giudice a Berlino”, come il famoso mugnaio che fece causa al Kaiser.

Riflettano i partiti, soprattutto quelli che del rapporto minuto e quotidiano intessuto sulle necessità della gente e sulle grandi idealità hanno costruito la propria storia e la propria ragione d’esistere.
Raccolgano questa disponibilità, questa voglia di contare e di decidere.
E’ l’ultima opportunità che si offre loro e che loro ci possono offrire.