”Io ho un sogno” - di Movimento Senza Potere

”Io ho un sogno” - di Movimento Senza Potere

Politica
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Le elezioni del 4 Marzo hanno posto fine agli alibi, alla propaganda. Chi ha vinto deve governare il Paese. Questa è l’essenza di una sana democrazia. Sperando che non si facciano i soliti riferimenti ai passati governi, come alle passate amministrazioni comunali, per nascondere proprie incapacità.

Chi governa deve trovare le soluzioni ai problemi! Questo è il compito di chi si è assunto una responsabilità, perché è molto semplice indicare i problemi, molto più complicato trovare le soluzioni. 

Ma chi ha realmente vinto il 4 Marzo? E chi ha veramente perso? Ha vinto la paura. Ha vinto l’insicurezza sociale ed economica. Ha perso il progetto. Ha perso la visione del Paese futuro. La progettazione del futuro.
Purtroppo non si ha un progetto. E senza progetto non si può ripartire.
Abbiamo bisogno di un nuovo rinascimento. Un rinascimento che parta dal basso e che riesca a coagulare tutte le forze, che hanno a cuore lo sviluppo dei propri territori.
Tutti intorno a un progetto! E una volta individuato costruire un consenso, che sia il più largo possibile.
“I have a dream” diceva Martin Luther King. Anche noi dobbiamo avere un sogno: ridare bellezza e dignità ai nostri territori, e quindi alle nostre comunità.
Dobbiamo ritornare nudi. Spogliandoci dei nostri vecchi vestiti, intrisi di ideologie, di appartenenze, di miseri orticelli da curare. La nostra nudità deve essere un simbolo: simbolo di rinascita e di sobrietà.
La politica deve ritornare ad ascoltare, ascoltare tutti. Deve essere inclusiva, coinvolgente. E da tutto ciò deve scaturire un’idea, da cui costruire un progetto. Tutti devono esserne parte, soprattutto la scuola, i giovani, che sono il cuore, l’anima e il futuro di ogni comunità. Sono la voce del futuro. Dobbiamo ripensare in maniera diversa l’approccio alla politica: non più come mezzo per raggiungere il potere, ma come mezzo per realizzare un sogno. Il progetto.
Non possiamo più accettare, come sta accadendo in questi giorni, la sostituzione di un potere con un altro potere. Se non riusciamo ad uscire totalmente fuori da questa perversa idea di politica, non riusciremo a costruire nulla. E allora sarebbe opportuno iscriversi al partito di Gene Gnocchi: il partito del Nulla. Sarebbe molto più dignitoso.
Dobbiamo uscire fuori dalla logica della ricerca dei voti,ed entrare invece nella logica della ricerca del consenso, perché consenso significa condivisione. Condivisione di un progetto.
Non abbiamo bisogno di scatolette di tonno da aprire, ma di una Casa. Una Casa che sia accogliente, che ci faccia sentire parte di una grande famiglia, dove possiamo confrontarci, aprirci, esprimere le nostri idee, il nostro disagio, i nostri bisogni, i nostri dolori. E insieme provare a trovare le soluzioni.
Si, provare, perché trovare le soluzioni è complicato. Nessuno ha la bacchetta magica, come ci vogliono far credere. Ma bisogna provare, provare e provare. Nessuno deve sentirsi abbandonato. Ma lottare fino in fondo affinché i diritti di tutti siano garantiti.
Questo è il vero ed alto compito della politica.
Ma allo stesso tempo questa Casa deve essere un faro di legalità, di rispetto delle regole. Diritti e doveri sono inscindibili. Ad ogni diritto corrisponde un dovere. Tutti devono avere a cuore il bene comune. Tutto ciò che ci circonda ci appartiene, ed è compito di tutti migliorarlo, valorizzarlo e difenderlo.
Questa è la strada che dobbiamo intraprendere, se vogliamo finalmente realizzare il nostro sogno: diventare un Paese normale.

Movimento Senza Potere