Hong Kong: la democrazia perduta- di Movimento Senza Potere

Hong Kong: la democrazia perduta- di Movimento Senza Potere

Politica
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Le immagini che provengono da Hong Kong, sono strazianti. La lotta di miglia di studenti e di semplici cittadini, affinché la democrazia sia ancora parte fondante della loro vita politica, sociale e culturale, sta per essere travolta, sconfitta, dall’arroganza, dalla brutalità e dal cinismo del governo cinese. 

Ma fa ancora più male il silenzio dell’Italia, e in generale dell’Unione Europea, di fronte a cotanta violenza. Siamo diventati ostaggio della potenza economica cinese. È vero che il PIL dell’occidente dipende molto dalle politiche economiche di Pechino, ma è anche vero che non possiamo rimanere impassibili di fronte alle violenze e alle violazioni dei diritti umani. E come se noi avallassimo tutto ciò, e allo stesso tempo rendiamo le nostre democrazie più fragili. Anzi, le mortifichiamo.

Hong Kong sta diventando il simbolo di ciò che noi stiamo perdendo: il valore della democrazia. La diamo quasi per scontata, ma non è così. Essa è come il lievito madre, va curata giorno per giorno, per renderla sempre viva. E nel momento in cui non ne avremo più cura, allora saremo di fronte ad una democrazia perduta.

I ragazzi di Bologna, che hanno lanciato l’appello di stringersi come “sardine” in Piazza Maggiore, riscuotendo un successo incredibile, più di diecimila persone, hanno dimostrato che la democrazia senza slogan, senza insulti, senza odio, senza violenza, è l’unico valore inestimabile che un popolo possa avere. Anzi, che tutti i popoli dovrebbero avere. Purtroppo, in questa fase storica, non è così.
Le nostre democrazie hanno messo al primo posto la crescita economica. Il nostro benessere a discapito di democrazia e diritti. Gli affari sono affari.

Non siamo ipocriti, perché l’interdipendenza economica, purtroppo, ha creato queste situazioni mostruose. E in questo contesto la Cina, con la sua potenza economico-finanziaria, diventa quasi intoccabile. E qualsiasi intervento esterno viene definito dalle autorità cinesi come indebita interferenza nelle sue vicende interne.
Ma questo non dovrebbe impedire ai governi occidentali di indicare in modo forte che una nuova via è possibile, in cui democrazia diritti ed economia possono convivere. Ovviamente sono processi lunghi. Ma se rimaniamo in silenzio questi processi non si metteranno mai in moto.

Si parla tanto della via della Seta, in funzione economica, allo stesso tempo dobbiamo iniziare a parlare della via dei Diritti e della Democrazia.
In fondo, i ragazzi di Hong Kong stanno tracciando un nuovo percorso: hanno messo da parte il loro benessere economico, ma soprattutto le loro libertà personali, per gridare il loro diritto alla democrazia. È una piccola luce che si è accesa in Cina. Spetta anche a noi non farla spegnere. Anche se le dichiarazioni del nostro Ministro degli Esteri, On. Luigi Di Maio, sono veramente disarmanti: “Non interferiamo in vicende altrui”. Ma il Movimento 5 stelle non è per la democrazia partecipata? Forse il Ministro ha paura che i cinesi non comprano più le nostre arance. Oppure i nostri verdelli. Memori del viaggio in Cina del Sindaco di Bagheria e altri. Viaggio di cui tuttora non si capiscono i risvolti economici. Come ha ben scritto il professore Lo Piparo, i limoni non possono più essere, per il nostro territorio, un motore economico di sviluppo industriale, per ovvie ragioni strutturali.

Mentre il Congresso americano ha dato il via libera allo Human Rights and Democracy Act, un provvedimento che vuole sostenere i diritti umani e la democrazia a Hong Kong. Provvedimento che ha fatto infuriare le autorità cinesi. A renderla esecutiva, manca solo la firma del Presidente Trump, che è intenzionato a firmarla.
Ancora una volta l’Europa dimostra tutta la sua inconsistenza a livello internazionale.

Noi, semplici cittadini, non abbiamo gli strumenti per contrastare la potenza economica della Cina, ma nel nostro piccolo possiamo dare un pò di fastidio, evitando di comprare merce “Made in China”. È un modo per dire NO alla politica antidemocratica e liberticida delle autorità politiche cinesi, e dire SI’alla democrazia e al rispetto dei diritti umani a Hong Kong, ma anche in Cina.
Movimento Senza Potere