Corso Umberto:scelte chiare, responsabili, decisive e condivise

Corso Umberto:scelte chiare, responsabili, decisive e condivise

Politica
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Da qualche giorno gli operai stanno sistemando nei punti di accesso, principali e secondari, a Corso Umberto paletti in ferro, murati o rimuovibili non si capisce bene, che di fatto iumpediscono l’accesso libero alle auto.

Bene.
Qualcuno ci ha spiegato, che essendo nell’opera previsti questi paletti in ferro, allora qualunque dovesse essere la decisione sul futuro del corso, i paletti andavano comunque messi, per le verifiche di collaudo.
E’ una spiegazione che non convince.
Questa operazione lascia invece pensare che l’amministrazione abbia deciso di pedonalizzare il corso: benissimo.
L’importante è che lo si dica.

Fa capolino nella nostra mente un piccolo sospetto (ed un novantenne, politicamente molto vicino agli amministratori di oggi amava dire, che “a sospettare si fa male, però si c’azzecca”).
Il sospetto è che i nostri amministratori stiano portando avanti un ragionamento di questo tipo: in fondo, in fondo, Corso Umberto è chiuso al traffico dallo scorso mese di giugno, e non è morto nessuno; si è vero, le stradine laterali sono intasate, il caos del traffico è a livelli record, i rifornimenti ai negozi si svolgono tra mille difficoltà, insomma tutto vero.

Però, i nostri politici, conoscendo i loro paesani sanno che sono abituati a vedere di peggio e che si adattano a tutto; e poi, tra qualche settimana arriva la primavera, le giornate si allungano, il corso si riempie, magari ci mettiamo una mostra ed una orchestrina per tenere su il morale, ed il gioco è fatto: abbiamo chiuso il Corso Umberto.
Se così fosse sarebbe la soluzione peggiore!

La decisione sulla pedonalizzazione del corso deve esser chiara, presa alla luce del sole, deve avere eventualmente una valenza strategica per lo sviluppo di Bagheria, deve coniugarsi con una riforma ragionata della viabilità e dei percorsi di traffico, creando posteggi veri (e non quelli che esistono nelle fantasie degli assessori di turno) e con un servizio “circolare” di minibus navette (8 posti) che ogni 10-15 minuti portino gratuitamente i residenti dalla periferia al centro e viceversa.
Deve essere una decisione presa "coram populo" dal massimo organo di governo delle città, il consiglio comunale; una decisione che, se lo si ritenesse utile e necessario, deve passare al vaglio referendario (un referendum vero) dei cittadini.
Scorciatoie non ce ne possono essere; sarebbero sbagliate e controproducenti.

Sul tema del Corso Umberto pedonalizzato, sulla riqualificazione di alcuni servizi (la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti) e sulle scelte di programmazione economica e di opere delle risorse europee, Biagio Sciortino, e la maggioranza che lo sostiene, si giocano la loro eventuale rielezione e riconferma.

Per questo crediamo che non convenga a nessuno, né a lui né ai bagheresi, andare a soluzioni pasticciate che vengono surrettiziamente portate avanti.

Decida il sindaco e la sua maggioranza, decida il consiglio, ma sia una decisione come diciamo nel titolo chiara, responsabile, e il più possibile partecipata e condivisa.

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