Il Tribunale di Termini archivia le indagini sul voto del 2007 a sindaco di Santa Flavia

Il Tribunale di Termini archivia le indagini sul voto del 2007 a sindaco di Santa Flavia

Politica
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La storia ha inizio la sera stessa del 14 maggio durante lo scrutinio per l’elezione del sindaco:già la notte stessa e il giorno successivo circolarono, assieme a notizie vere e rigorose, le voci più assurde e inverosimili, circa quanto accaduto nelle sezioni elettorali.


La vittoria di Antonio Napoli, della lista "Patto per lo sviluppo" per una incollatura, solo 24 voti di vantaggio rispetto a Luigi Alioto, lista "Nuovo Futuro", mise in moto una serie di recriminazioni, di accuse e controaccuse, oltre a ricorsi di legge che ad oggi però, a quasi tre anni di distanza dai fatti non hanno avuto risposta, ed un’ombra pertanto continua a rimanere su quel voto.
La magistratura dopo indagini estremamente accurate è arrivata alla conclusione, che non sono emersi reati di natura penale nel comportamento di quanti, interni ed esterni ai componenti delle sezioni “incriminate”, la 1, la 3 e la 4, presiedettero o presenziarono alle operazioni di scrutinio.

E comunque non sono stati identificate le persone che avrebbero commesso un reato penale, e cioè minacciato il Presidente della sezione 1 Giuseppe Fricano, ("Se non vi sbrigate a finire 'ccà finisci a scupittati", questa la frase che sarebbe stata pronunciata all'indirizzo del Presidente da facinorosi rimasti non identificati), a dare una determinata interpretazione dei voti contestati, e quindi non ad annullare come Fricano pensava di fare , ma ad assegnare ad Antonio Napoli (così come è in effetti avvenuto), le schede contestate.
Favorendo in definitiva, obtorto collo, come sostenuto da Luigi Alioto nel suo ricorso, uno dei due concorrenti, il Napoli appunto, nella corsa a sindaco.
Il 26 maggio del 2009 la Procura di Termini Imerese, ha infatti presentato al GIP del Tribunale una richiesta di archiviazione, che è stata accolta dal G.I.P. solo un mese fa.
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Sarebbe opportuno che si mettesse la parola fine a questa vicenda che avvelena i rapporti politici e potrebbe in qualche modo avere delegittimato il ruolo dl sindaco Antonio Napoli, anche perché sono già trascorsi oltre due anni e mezzo dal voto, e la sindacatura di Napoli ha superato il giro di boa.
Ma ricostruiamola sin dall’inizio questa storia a suo modo esemplare, perché, al di là di dove stiano il torto e la ragione, dimostra che chi chiede giustizia può rischiare di averla riconosciuta magari fuori tempo massimo

Il primo ricorso avverso il risultato del voto viene presentato dal candidato Luigi Alioto al Tribunale amministrativo regionale, tramite l’avvocato Rubino entro i 30 giorni previsti dalla legge.
Nel ricorso si chiede il riconteggio delle schede, e l’annullamento del voto per una serie di presunte irregolarità amministrative che nel ricorso vengono segnalate( manomissione di verbali, preferenze non attribuite ecc…).
Il 21 giugno in seguito ad una serie di segnalazioni anonime vengono avviate indagini svolte dalla Procura di Termini Imerese finalizzate a verificare se durante le operazioni di spoglio si fossero verificati eventi aventi rilevanza penale, in particolare delle sezioni 1,3 e 4 in cui, secondo gli anonimi si sarebbero svolte le irregolarità.

 

In data 9/11/2007 è il T.A.R. che dispone la verificazione delle schede dando incarico all’Assessorato agli Enti Locali di verificare la sussistenza o meno di irregolarità di tipo amministrativo,e fissa una udienza per il 30/3/2008.
Il 5 dicembre del 2007 nel frattempo, interviene però la Procura di Termini Imerese , p.m. Marco Formentin, che dispone il sequestro delle schede elettorali.
Nell’udienza del 30 marzo 2008, il TAR non può far altro che prendere atto del fatto che le schede siano indisponibili e dispone un rinvio dell’udienza al Maggio del 2008, dando l'incarico di verififca delle schede all'Assessorato regionale agli enti Locali
Va ricordato peraltro che per le note vicende politiche ( dimissioni di Cuffaro e voto per il nuovo presidente della regione) per ben 7 mesi l’assessorato agli enti locali resta di fatto senza guida
In questa udienza del maggio del 2008 il TAR revoca l’incarico di verificazione delle schede che aveva conferito agli Enti Locali e nomina il prefetto quale soggetto che deve riverificare le schede, fissando nel contempo una nuova udienza per l’8 ottobre del 2008.

Il 5 di settembre la Prefettura deposita un elaborato relativo alla verificazione delle schede che però, come eccepiscono gli avvocati, non è stato fatto in contraddittorio tra le parti.
Il TAR prende atto di questa situazione e sospende il procedimento, con la motivazione che il profilo penale prevale su quello amministrativo.
In pratica a tre anni dai fatti non è stata fatta chiarezza sugli episodi e circostanze che quella sera del 14 giugno suscitarono enorme scalpore.

 

Nella richiesta di archiviazione della Procura è presente una interpretazione circa la contestazione più corposa presentata da Luigi Alioto, e cioè che nella sezione n° 1 presieduta da Giuseppe Fricano, un certo numero di schede che, per una certa espressione del voto, avrebbero dovuto essere annullate sono state in realtà, per minacce esterne che la Procura non ha avuto modo di verificare, attribuite a Napoli.
La Procura nella richiesta di archiviazione sostiene citando sentenze della Cassazione che quella interpretazione del Presidente Giuseppe Fricano (attribuzione a Napoli e non annullamento delle schede contestate) sia stata in realtà corretta.
Adesso che il G.I.P dopo ben sette mesi ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura potrà riprendere di fronte al T.A.R. la verifica di eventuali illeciti amministrativi, che abbiano potuto aver un peso di tre anni fa.

Ma quando arriverà la sentenza? E torniamo al punto di prima.
 

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