Ad Altavilla, sotto le stelle, nel segno della buona musica

Ad Altavilla, sotto le stelle, nel segno della buona musica

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Grandi emozioni in musica domenica sera nell’anfiteatro di Altavilla Milicia dove si sono esibiti l’arpista Rosellina Guzzo, che giocava in casa, e il chitarrista casteldaccese Vincenzo Mancuso. Ad accompagnarli due musicisti siciliani di tutto rispetto:

il percussionista catanese Giorgio Rizzo e il flautista e sassofonista, nonché eccelso suonatore di “friscalettu”, Antonio Putzu, messinese di origini sarde.
Ad allietare l’uditorio, musica celtica e mediterranea: da brani della tradizione irlandese a classici come Scarborough fair portato in auge dalla straordinaria coppia Simon e Gurfunkel, e, ovviamente, musiche originali a firma degli stessi Mancuso e Guzzo.
Per l’occasione è stato ricordato il chitarrista Giuseppe Leopizzi, autore del brano Frontiera, precocemente scomparso qualche anno fa e compagno in musica per anni della stessa Guzzo.


A Leopizzi è dedicato il CD
, dei due musicisti, dal titolo: "Grani di sabbia", in uscita proprio in questi giorni e presentato per la prima volta al pubblico durante la serata. L’Unplugged ha regalato, ieri sera, sonorità mediterranee inconsuete soprattutto grazie all’uso di strumenti “globali” come il nostro “bummulu”, usato come strumento di percussione in Asia come in Africa e facenti parte della nostra tradizione, e i vari flauti che hanno fatto riemergere emozioni ancestrali e delineato particolari atmosfere.
Durante il concerto è stato chiamato sul palco il piccolo Matteo Mancuso, 12 anni, che ha improvvisato con il padre un brano di Jimi Hendrix e una particolare versione di Starway to heaven dei Led Zeppelin.
L’evento musicale, seguito con interesse e passione da un numeroso pubblico, ha tenuto incollata la platea per circa due ore in un incantesimo di note musicali come poco spesso accade nella banalità di certo musicame quotidiano.



La chitarra blues di Mancuso, nelle corde delle acustiche Martin
, si è ben armonizzata alle sonorità celtiche della Guzzo che, con tocco magistrale, sottolinea l’incantesimo di atmosfere nordiche e fiabesche senza tempo.

Il quartetto, che sarà a Potenza nei prossimi giorni, interpreta e porta avanti un’originale proposta musicale che, come un largo abbraccio, suscita emozioni di accoglienza, pace e senso della fratellanza.
Sentimenti che necessitano, oggi più che mai, di toccare il cuore degli uomini.

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