Palermo: Un anno è passato, ma poco è cambiato

Palermo: Un anno è passato, ma poco è cambiato

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A dispetto dei cambiamenti di allenatore, a volte anche assistendo a dei patetici “revival”, raffrontando la classifica odierna con quella dello scorso anno, il Palermo targato Ballardini non si discosta molto da quello firmato dal duo Colantuono /Guidolin, nè in termini di punti nè di posizione in classifica.

La squadra da oltre un anno e comunque per tutto il 2008, si è battuta (non sempre con lo stesso encomiabile ardore) in posizioni di mezza classifica che mal si conciliano con le ambizioni europee di un club come il Palermo che vanta milioni di tifosi in italia e in ogni angolo del globo, data anche la capillare diffusione nel mondo della “species sicula”.
Il problema maggiore in tali situazioni e la mancanza di obiettivi concreti, che inevitabilmente si trasforma in cali di concentrazione e perdita di motivazioni sul campo la domenica. A supporto di questa tesi, sono i risultati della squadra, incapace di dare continuità ai risultati positivi e altrettanto incapace a dare un senso alle sensazionali vittorie contro Juve e Milan. Al contrario la mancanza di cinismo e spietatezza agonistica, a fatto si che il Palermo uscisse sconfitto con molte delle “piccole”, e il rendimento in trasferta è stato pressappoco deprimente. Solo il calore del pubblico casalingo e il già accennato spirito di sacrificio ed entusiasmo che anima il Palermo tra le mura amiche, hanno permesso di incassare tante vittorie allo stadio Renzo Barbera.
Sul fronte del mercato invernale, pochi gli investimenti all'orizzonte, si punta più a sfoltire la rosa. Ed ecco la prima grana, il difensore Raggi, giovane promessa su cui il Palermo aveva investito molto quest’estate, sia in termiti economici che più prettamente sportivi, sarebbe in procinto di passare alla Fiorentina, come pedina per arrivare alla punta centrale Pazzini. Abbandonata invece la pista brasiliana che portava a Nilmar, il cui prezzo è lievitato visto l’interesse di numerosi e blasonati club europei. Coloro i quali invece, si sono resi protagonisti di un bel campionato fino a questo momento come i difensori Carrozzieri e Kjaer, sono oggetto del corteggiamento di grandi squadre, e si spera che le sirene del successo non distolgano attenzione e dedizione alla maglia che ancora indossano.
Insomma poca carne al fuoco, ma non è detto che sia un male.
Si cercano un giovane esterno difensivo per fare rifiatare Cassani e Balzaretti, e come detto una punta, che come ogni attaccante che si rispetti, viene visto a Palermo come un misterioso messia capace di essere marchiato a vita come “pacco” al primo errore sotto porta.
Il 2008 è stato un anno calcistico che appare come un purgatorio o riassunto nel classico e soggettivo giudizio del “bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto”. E mentre la serie A di quest’anno, a dispetto di quel che dicono gli Inglesi, risulta agguerrita e molto competitiva, con tutte le squadre attrezzate almeno per rincorrere i rispettivi obiettivi, al Palermo come sempre si aprono due strade: la mediocrità; oppure,(ed è quello che ci auguriamo come tifosi e come palermitani), un girone di ritorno esaltante e coronato da un piazzamento in Europa che è il minimo di ciò che compete ad una città come Palermo. Sempre che il nostro iroso presidente Zamparini, non si inimichi troppo i così detti vertici del calcio, che si sa, mescolano e rimescolano le carte a loro piacimento.


Allora un augurio al Palermo e più in generale a tutte le squadre siciliane, per un 2009 ricco di soddisfazioni sportive !

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