Brevi

Il sindaco lo ha ufficialmente confermato: venerdì 17 Aprile, si conclude l'attività volontaria formativa dei 420 "stagisti" tenuti in forza al Comune, in virtù di un atto di indirizzo della giunta del 30 Novembre 2008, validato da due convenzioni firmate dal sindaco Biagio Sciortino con i presidenti dell'Associazione "Lavoro nel sociale".

E' parso di capire che per questa data saranno "maturati" i punteggi necessari alla Associazione per potere avere "credito" presso l'Assessorato alla Famiglia o al Lavoro.

La vicenda, come si ricorderà, presenta aspetti ancora poco chiari, che hanno anche suscitato l'attenzione delle autorità di polizia giudiziaria.
I Carabinieri infatti lo scorso 4 Marzo avevano proceduto alla acquisizione della intera documentazione inerente lo "stage formativo", ed una prima relazione, dopo una serie di interrogatori, sarebbe stata, già da tempo, inviata alla Magistratura.

Riceviamo e pubblichiamo:

Ancora una volta il territorio nazionale è stato devastato da una immane tragedia ambientale.

Il terremoto che ha scosso l'Abruzzo, provocando gravissime perdite in vite umane e strutture civili, ripropone drammaticamente un tema che abbiamo più volte denunciato, spesso in assoluta solitudine.

Chiediamo: sarebbe andata alla stesso modo senza l'evidente e progressivo depauperamento, se non abbandono - perché questo è avvenuto - di un sistema di protezione civile mirato alla previsione e prevenzione delle catastrofi ambientali ed alla salvaguardia della popolazione?

E' stato giusto sostenere - utilizzando enormi risorse - un ruolo del Dipartimento di Protezione Civile mirato, soprattutto, all'organizzazione dei grandi eventi mediatici, per esempio, dei grandi raduni giovanili, spesso religiosi, piuttosto che delle riunioni dei grandi del mondo, il cui impatto sulla vita quotidiana dei cittadini, anche se rilevante, non potrà mai produrre, sulle medesime popolazioni, i danni morali e materiali di un terremoto o un'alluvione?

Noi crediamo di no e siamo sempre stati convinti, oggi ancora di più, che servono adeguate politiche ed investimenti, innanzitutto per rendere partecipe informare e formare la popolazione, per monitorare le condizioni dell'ambiente, per la programmazione e la ricerca, per potenziare mezzi ed attrezzature, per avere sempre più operatori dedicati soprattutto al soccorso ed alla protezione della popolazione.

Non ci si faccia ingannare dalla immediatezza e generosità con cui, a partire dai Vigili del Fuoco - ma anche Sanitari, Forze dell'Ordine, Volontariato, Associazioni - la macchina dei soccorsi e della solidarietà si è messa in moto.

Tutto quello di cui, negli ultimi anni, ci sarebbe stato vera mente bisogno è mancato: oggi è il giorno del dolore e della partecipazione commossa e solidale nei confronti delle vittime, delle loro famiglie e di tutti coloro che hanno perso beni e casa.

Nessuno potrà più sottrarsi alla domanda che è nel cuore di tutti, affinché il dramma di quello che è accudo non abbia più a ripetersi: è stato fatto tutto quanto era possibile per evitare, o quanto meno limitare, gli effetti di questa immane tragedia?

Gino Ducato

Presidente C.d. I. C.g.i.l. Vigili del Fuoco Palermo

Tra il 6 aprile e il 19 luglio del 1994, un milione di cittadini ruandesi, Tutzi e Hutu moderati, venivano trucidati dagli estremisti appartenenti alla maggioranza Hutu, sotto gli occhi indifferenti della comunità internazionale che ignorò le invocazioni d’aiuto del Generale Dallaire, comandante della missione di pace dell’Onu.
Fu compiuto un genocidio terrificante, con in media un omicidio ogni dieci secondi, a colpi soprattutto di machete.

Il genocidio dei Rwandesi Tutsi e moderati Hutu costituisce un evento di primaria rilevanza nel panorama storico del Novecento
Purtroppo però, silenzio, abbandono dei sopravvissuti e negazionismo in parte continuano ancora.

La Giustizia internazionale è lenta ma sta procedendo. Anche grazie a persone sopravvissute che hanno ormai votato la propria esistenza per far conoscere al mondo questa altra follia umana e lavorare per la vera Pace.

Una di queste è Yolande Mukagasana, scrittrice sopravvissuta del genocidio, “Menzione Onorevole” Unesco per l’educazione alla Pace, ha scritto diversi libri quali: “Le ferite del silenzio”, “La morte non mi ha voluta” e “ Non aver paura di sapere”.
L' O.N.U. ha stabilito che il 7 aprile ricorra la XV Giornata Internazionale per ricordare l'eccidio del Rwanda.

Lì, 07 Aprile 2009
A.V.U.L.S.S.
Ass.di Volontariato Unità Locale Socio Sanitario di Bagheria
Presidente : Eleonora Lombardo

Due residenti a Santa Flavia, Salvatore Mistretta di 21 anni e Claudio Lipari di 19, sono stati fermati nella giornata di ieri dopo un inseguimento da parte dei carabinieri.
I due a bordo di una Lancia Y non si erano fermati in Piazza Crispi, all'alt dei militari, dandosi ad una fuga che si snodava lungo i vicoli dei quartieri popolari di Palermo: l'inseguimento si concludeva in Piazza Kalsa.
I due tratti in arresto e trattenuti nelle camere di sicurezza per l'intera nottata saranno processati oggi per direttissima per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.



Presenta:

sabato 11 aprile, ore 20.30 (INGRESSO LIBERO)

Film - “Da quando te ne sei andato

Mohamed Bakri è un "palestinese del '48", fa parte cioè di quella minoranza di palestinesi rimasti a vivere nei territori ufficialmente israeliani e che hanno la cittadinanza israeliana e frequentano da bambini le scuole israeliane. come lui anche il suo maestro, Emil Habibi, che va a trovare sulla tomba per raccontargli gli avvenimenti degli ultimi anni (da quando te ne sei andato). Habibi è cristiano, si vede dalla sua tomba con la croce. per tutto il film Bakri non chiama il suo maestro col suo nome, ma "abu salaam", che significa "padre pace". Questa è un'abitudine araba: usare appellativi, che spesso diventano così importanti da sostituire il vero nome (vedi abu mazen, vero nome mohamed abbas.. abu mazen significa semplicemente padre di mazen, probabilmente il suo primogenito). Bakri, e questo forse è uno dei tanti significati del film, racconta proprio tutte le contraddizioni di essere insieme arabo, mussulmano e israeliano, avere amici di tutte e tre le religioni (il suo avvocato è israeliano, e il dialogo tra di loro è uno dei più rivelatori del film... tra l'altro pare che quell'avvocato abbia ricevuto pressioni e minacce per aver preso le difese di un palestinese...

Jenin, un campo palestinese

Le storie che Silvia Martorana Tusa propone (foto a destra), sono testimonianze pubblicate dal quotidiano "Le Monde" il 27 aprile 2002, a seguito delle azioni militari dell'esercito israeliano nel campo profughi di Jenin nell'aprile 2002 (operazione "viaggio colorato").

In quelle operazioni militari, durate più giorni, più di 40 costruzioni sono state distrutte e oltre 200, seriamente danneggiate. Il quartiere al centro del campo è stato letteralmente raso al suolo.
Non sappiamo con esattezza quanti morti, quanti feriti e sfollati abbia prodotto quella prodezza, certo è che allora come ora, il governo israeliano ha voluto infliggere alla popolazione inerme una punizione esemplare, che facesse loro comprendere, l'inutilità della resistenza armata a un assedio che dura da più di mezzo secolo sotto gli occhi indifferenti del mondo.

L'attività ristorativa dell'arsenale comincerà dopo lo spettacolo.

Per informazioni e prenotazioni:
L'arsenale delle apparizioni - Via Lungarini, 21- Casteldaccia (PA). Tel 091.953072

Dopo la nostra segnalazione dei giorni scorsi sul degrado ambientale, sporcizie e rifiuti di varia natura che si accumulano a Monte Catalfano, e che si va ad aggiungere alla segnalazione che avevamo ricevuto nei giorni scorsi di episodi di furti e vandalismo, l'Assessore ai Lavori Pubblici, Gino Di Stefano, ha oggi inviato una squadra di operai per ripulire Monte Catalfano.

Vogliamo sperare, e con noi tutti quelli che amano la natura e l'ambiente, che al più presto venga trovata una soluzione definitiva per la vigilanza, la tutela e la gestione di un bene che è di tutti, e che è costato soldi della comunità.

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